BOERIO, Giuseppe
Nacque a Lendinara del Polesine nel 1754. Scarse sono le notizie che abbiamo sulla sua giovinezza e sulla sua educazione; figlio di un magistrato della Repubblica di Venezia, dovette percorrere il corso regolare degli studi; si laureò a Padova in legge, sotto la guida del professor Bragolino.
Poco più che ventenne, appena laureato, fu eletto dal Senato veneto coadiutore del padre ed iniziò così la sua carriera di funzionario della Serenissima, che continuò ininterrottamente fino alla caduta della Repubblica. Le prime notizie che lo riguardano risalgono al 1784 circa, quando lo troviamo a Verona, dove l'anno seguente pubblicava la sua prima opera, un elenco di Comuni, giurisdizioni e vicariati della provincia veronese col formolario de' titoli ai pubblici rappresentanti, giusdicenti e vicari della provincia stessa, da lui dedicata al podestà di Verona Zuan Alvise Mocenigo.
Da Verona passò a Chioggia, dov'era certamente nel 1789, perché in quell'anno iniziava la sua corrispondenza con Domenico Tiepolo, podestà di Chioggia, di cui era cancelliere. Preparava intanto la sua seconda opera, anch'essa strettamente legata al suo lavoro: Raccolta di Parti, Terminazioni e Decreti concernenti ai Corpi, Magistrati ed Uffizi municipali della... città di Chioggia..., Venezia 1791. La corrispondenza col Tiepolo rimastaci termina nel 1792 e l'anno seguente il B. pubblicava a Verona una terza opera compilatoria, la Raccolta delle leggi venete pel territorio.
Negli anni successivi le tracce del B. si perdono del tutto; lo ritroviamo all'inizio della prima dominazione austriaca (1798) assessore al Tribunale criminale di Venezia e risalgono a questo periodo altre due sue opere: Esemplare d'un processo ordinario secondo le norme del codice penale vegliante negli Stati Imperiali Austriaci (Venezia 1805) e Pratica del processo criminale dedotta dal sovrano codice dei delitti (ibid. 1805). Durante gli anni del Regno d'Italia il B. fu giudice alla Corte di giustizia dell'Adriatico, e al ritorno degli Austriaci ancora giudice a Venezia, a Rovigo, a Padova, e infine nuovamente a Venezia.
Ripubblicò allora i suoi due manuali giuridici che tornavano ad essere utili alla pratica forense, aggiornandoli con le nuove disposizioni: Esemplare d'un processo criminale formato secondo le norme del codice di procedura vegliante nel Regno lombardo-veneto e Pratica del processo criminale dedotta dal codice dei delitti e di procedura e dall'appendice, e una terza opera giuridica, il Repertorio ossiaestratto del codice penale, opere tutte pubblicate a Venezia nel 1815.
La valutazione positiva, svolta in esse, di alcuni aspetti più retrivi della codificazione penale austriaca, come l'abolizione dell'istituto del difensore, attirò sul B. tra l'altro i rilievi polemici dell'avvocato milanese G. Marocco (Della necessità di un difensore, Milano 1816).
La sua carriera di giudice continuò per più di un quindicennio e si concluse a Venezia, dove raggiunse la carica di consigliere dell'I.R. Tribunale civile di prima istanza. Intanto il B. si dedicava soprattutto ad approntare la sua opera maggiore: il Dizionario del dialetto veneziano. Lavorando ad esso, egli venne intrecciando rapporti con studiosi e letterati di tutto il Veneto; suoi collaboratori furono N. Contarini per la parte ittiologica, S. A. Renier per altre parti della storia naturale, G. D. Nardo per la parte ornitologica, A. Zanchi e D. Manin, che, giovanissimo, ne fu l'editore.
Dopo un tentativo compiuto nel 1821 con l'Ateneo veneto, solo nel luglio 1826 il B. poteva infatti firmare col Manin il contratto per la prima edizione del Dizionario; alla fine dello stesso anno cominciava a Venezia la stampa, e all'inizio del successivo usciva il primo fascicolo dell'opera, che fu completata nel 1829. La fortuna del Dizionario fu grande tra studiosi ed eruditi veneziani, che nel 1856 ne promossero, il Cicogna tra i primi, una ristampa aggiornata, comprendente anche l'indice italiano-veneto, lasciato inedito dal Boerio.
Del Dizionario esiste inoltre anche una pseudo terza edizione (Venezia 1867), che di diverso dalla seconda ha solo il frontespizio; di questa recentemente sono state fatte delle ristampe anastatiche (Torino 1960 e 1967). Si conserva nella Biblioteca Civica di Bassano il ms. della prima stesura dell'opera, datato 14 maggio 1821 (ms. 1520).
Il B. morì a Venezia il 25 febbraio del 1832, poco tempo dopo essersi ritirato in pensione.
Fonti e Bibl.: Venezia, Archivio di Stato, Archivio Tiepolo, b. 53, n. 160 (lettere a D. Tiepolo, 1789-92); Venezia, Civico Museo Correr, mss. Manin (Pellegrini), b. XII, 1-69; b. VIII, 1-81 (lettere a D. Manin, 1826-31); b. XXI, 17 (doc. relativi alla prima ediz.); Ibid., cod. Cic. 3409/19 (lettere ad A. Zanchi, 1827-28, su cui cfr. C. Musatti, Il diz. veneziano del B. e una lettera di D. Manin ad A. Zanchi, in Nuovo Arch. Veneto, n. s., XIII, 119-131, pp. 239 s.). Altre lettere del B. sono state pubblicate da C. Musatti ed E. de Toni, Il diz. veneziano del B. e N. Contarini, in Ateneo veneto, XXII (1899), 2, pp. 336-353. Interessano ancora il Dizionario: E. A. Cicogna, Saggio di bibliografia veneziana, Venezia 1847, p. 535; A. P. Ninni, Giunte e correz. al Diz. del dialetto venez., Venezia 1890, s. 3, ora in Scritti dialettologici e folkloristici veneti, I, Bologna 1965; C. Musatti, C. Goldoni e il vocabolario veneziano, in Ateneo veneto, XXXVI (1913), pp. 5-41; A. Prati, I vocabolari delle parlate italiane, Roma 1931, pp. 13 s.; D. Manin, Cenni sul dialetto veneziano (con una nota di E. Bogno), in Ateneo veneto, CXXX (1939), pp. 273-287; B. Gamba, Serie degli scritti impressi in dialetto veneziano, a cura di N. Vianello, Venezia-Roma 1959, pp. 223 s. Per notizie biografiche sul B.: G. Dandolo, La caduta della Repubblica di Venezia..., Venezia 1857, pp. 357 s.; F. Nani Mocenigo, La letteratura veneziana del secolo XIX, Venezia 1916, pp. 550 s.; A. Cappellini, Lendinara. Memorie paesane, Genova 1938, pp. 57 s.; Id., Polesani illustri e notabili,ibid., pp. 65 s.; Nouvelle Biographie Générale, Paris 1854, VI, p. 357; C. von Wurzbach, Biographisches Lexikon des Kaiserthums Oesterreich, Wien 1857, II, pp. 18 s.