BISCARO, Giuseppe
Nacque a Treviso il 4 luglio 1861 da Antonio e da Giovanna Piloni. Iscrittosi all'università di Padova, si laureò in chimica e farmacia a pieni voti nel 1885; ancora studente, fu scelto come assistente da P. Spica, direttore dell'Istituto di chimica farmaceutica.
Nel 1886 C. Erba, volendo dare un indirizzo eminentemente scientifico alla sua produzione farmaceutica, lo chiamò a far parte dei propri laboratori. Il B. passò da direttore del laboratorio chimico a direttore dello stabilimento di Milano e poi a direttore generale, carica che mantenne fino al 1934; dopo tale anno e fino al 1940 continuò a lavorare per la ditta C. Erba come consulente tecnico.
Il B. morì a Milano il 10 ag. 1952.
La sua attività si svolse prevalentemente nel campo della chimica farmaceutica e della chimica bromatologica: sono da ricordare i lavori sulla china e derivati, sull'oppio (in collaborazione con C. Bergonzi), sui composti iodurati, sul cloroformio, sugli eteri di frutta, sull'essenza di tamarindo, e quelli (in collaborazione con L. De Caro) sulla composizione chimica e sul potere nutritivo della farina di germe di grano e di granturco.
Il suo nome è rimasto legato soprattutto alla scoperta dell'acido orotico, effettuata in collaborazione con Ernesto Belloni, allora studente (il Belloni era nato a Pavia nel 1883: quivi laureato, in chimica e farmacia, morì a Milano nel 1938). Lavorando alla fabbricazione dello zucchero di latte, il B. aveva notato la formazione, sui grossi cristalli di lattosio, di cristallini floccosi, di aspetto setaceo. Iniziato lo studio di quella che intuì essere una sostanza nuova, appurò trattarsi del sale di potassio di un acido organico sconosciuto. Al nuovo composto fu dato il nome di "acido orotico" (da ὀρός, "siero") e fu attribuita la formula bruta C5H4N2O4 e la probabile formula di struttura di un monoureide, con un anello a sette termini. Sull'argomento furono fatte due comunicazioni: Su di un nuovo costituente del latte e Sull'acido orotico, pubblicate nell'Annuario della Società chimica di Milano, XI (1905), pp. 18-30 e 71-79 (v. anche Chem. Zentralblatt, LXXVI [1905], 2, pp. 63 s.).
La formula di struttura attribuita dagli scopritori all'acido orotico si rivelò in seguito solo parzialmente esatta, in quanto, come fu dimostrato da M. Bachstez (1930) nei laboratori della Ditta C. Erba, si tratta si di un monoureide, ma con un anello a sei termini, al quale è unito un carbossile: è l'acido uracil-4-carbonico, ossia 1,2,3,6-tetraidro-2, 6-diossipirimidin-4-carbonico, già descritto da H. L. Wheeler e collaboratori nel 1907. L'acido orotico è un fattore di crescita.
Degna di nota anche l'attività del B. nella chimica analitica, di cui è frutto la relazione sui metodi di analisi dei prodotti chimici in genere, presentata al I congresso nazionale di chimica applicata (1902).
Oltre che nella ricerca scientifica, il B. mostrò le sue capacità nelle cariche pubbliche affidategli. Nel 1902 fu chiamato a far parte della commissione governativa incaricata di proporre metodi uniformi di analisi per i prodotti industriali e farmaceutici. Nel biennio 1913-1914 fece parte del Comitato per gli interessi professionali, al quale erano affidate le questioni professionali e sindacali dei chimici. Fu più volte esponente del consiglio direttivo della Società chimica di Milano e come tale si adoperò per la collaborazione dei chimici con l'autorità militare durante la prima guerra mondiale.
Bibl.: A. Coppadoro, Necrologio, in La Chimica e l'Industria, XXXIV (1952), p. 491; Id.,I chimici italiani e le loro associazioni, Milano 1961, pp. 213-215.