BERTINI, Giuseppe
Nacque a Palerino il 20 genn. 1759 da Salvatore. Studiò presso le Scuole Pie degli scolopi e, ordinato sacerdote, si dedicò alla musica, all'archeologia e alla storia letteraria e artistica della Sicilia. Nominato maestro di cappella alla Cappella Palatina di Palermo, nel 1813 elaborò un progetto di riforma del locale conservatorio di musica. Nel 1814-15 pubblicò a Palermo un Dizionario storico-critico degli scrittori di musica e de' più celebri artisti di tutte le nazioni sì antiche che moderne, in quattro volumi, la sua opera più significativa, che "rappresentò in quell'epoca per l'Italia un importantissimo tentativo" (Tiby), dopo quello del Dizionario di musica sacra e profana (Venezia 1801) di P. Gianelli.
Nel suo Dizionario il B. considera la musica come arte e come scienza e quindi tratta anche dellerudizione musicale, che abbraccia la storia e la bibliografia. Sebbene il B. abbia preso a modello alcune "voci" del Dictionnaire historique des musiciens (Paris 1810-11) di A. E. Choron e F. J. Fayolle, molte altre di musicisti italiani, specie della scuola napoletana, sono originali e tuttora valide.
Il B. scrisse anche quattordici buone biografie per i primi tre volumi delle Biografie degli uomini illustri della Sicilia, a c. di G. E. Ortolani (Napoli 1817-1819). Dal 1821 al 1822 diresse un giornale letterario, l'Iride, e dal 1823 al 1836 il Giornale di scienze, lettere ed arti per la Sicilia, dove compaiono numerosi articoli di archeol ogia, di storia della letteratura e delle arti siciliane antiche e moderne, notevoli per le osservazioni critiche e per la scoperta di documenti. Nel maggio 1828 sostituì il fratello maggiore Natale (anche egli musicista, nato a Palermo verso il 1750 e morto nel maggio 1828) nella presidenza della commissione di censura per la musica sacra, costituita l'8 dic. 1827 per ordine di Ferdinando I di Borbone.
La commissione, formata da Natale e dai due membri G. Maggio e A. Monteleone, doveva, senza entrare "nel merito artistico" delle musiche, eliminare quelle in cui fosse "scandalosa rimembranza di teatrali allettamenti" (Tiby) e fornire un elenco di composizioni già conosciute e possibili da eseguirsi. Fra i compositori riprovati figurò anche Vincenzo Bellini, di cui Natale respinse una Messa "per essere composta in stile teatrale".
Il B. continuò nel suo incarico di presidente per circa due anni, poi la commissione sembrò tacitamente cessare la sua attività esaminatrice, forse impotente a porre un freno allo scadimento della musica sacra in quel periodo. Ripresi gli studi storici, il B. pubblicò dal 1830 al 1836 una nuova edizione corretta della Storia di Sicilia. Deche due di Tomm. Fazello Siciliano trad. in lingua toscana da Remigio Fiorentino (voll. 9). Non trascurò la composizione musicale e sono degni di memoria un'Ode funebre per la morte di Carlo III di Borbone (1788); la Lezione prima del mercoledì santo per soprano, violoncello e organo; la Lezione terza dei giovedì santo per soprano, violino, viola e basso. Una sua poesia Su le sette parole proferite dal divino Redentore nella sua dolorosa agonia fu posta in musica da L. Ricci e pubblicata a Napoli nel 1826. Il B. morì a Palermo il 15 marzo 1852.
Pronipote dei B. fu Natale junior (nato a Palermo verso la seconda metà dell'Ottocento da Emanuele, figlio di Natale), direttore d'orchestra in Italia e all'estero e compositore. Dopo aver studiato al conservatorio di Palermo con P. Raimondi, nel 1866 compose l'Elvira di Fiesole o La colpa vendica la colpa, rappresentata il 4 aprile al Teatro Carolino (poi Bellini) di Palermo, cui seguirono Guido Morand (ibid., primavera 1868, e Odessa; Teatro Imperiale, autunno 1872) e Ninon de Lenclos (Palermo, Teatro Carolino, primav. 1896). Insegnante di canto al conservatorio di Palermo, scrisse numerose composizioni per canto e pianoforte edite quasi tutte a Milano (dalle case Lucca e Ricordi), dove pubblicò anche pezzi per pianoforte solo e musica sacra. Morì a Palermo nel maggio 1903.
Bibl.: M. Galeotti, Elogio dell'abate G. B., in Giorn. arcadico di scienze, lett. ed arti, CXXVI(1852), pp. 267-286; F. de Maria, Il R. Conservatorio di Palermo, Firenze 1941, p. 29; O. Tiby, Una bocciatura di V. Bellini, in La Scala. Riv. dell'Opera, n. 49, dic. 1953, p. 66; Id., Il Regio Teatro Carolino e l'Ottocento palermitano, Firenze 1957, pp. 266 s., 272, 292, 298, 324, 405, 413; G. M. Mira, Bibl. siciliana…, I, Palermo 1875, pp. 98 s.; F. J. Fétis, Biogr. univ. des Musiciens, I, Paris 1860, p. 385; Suppl., ibid. 1881, p. 82 (per Natale junior); R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, II, p.6; C. Schmidl, Diz. univ. dei Musicisti, I, p. 170; Suppl., p. 90 (per Natale junior); Encicl. della Musica Ricordi, I, Milano 1963, p. 252.