BELLONCI, Giuseppe
Nacque a Forlì il 24 giugno 1855, da Tito e da Severina Danesi, e si laureò in scienze naturali a Bologna, dove seguì anche il corso di pittura presso l'Accademia di belle arti. Pur avendo ottenuto buoni risultati come autore, di pregevoli composizioni figurative, si dedicò completamente agli studi scientifici; non dimenticò tuttavia quelli artistici, di cui si valse per l'illustrazione dei suoi lavori.
Nel 1880 tenne nell'università di Bologna l'incarico dell'insegnamento di embriologia; soppresso questo l'anno seguente, si trasferì temporaneamente a Milano, dove fu professore di zoologia nella scuola superiore di agricoltura. Poco tempo dopo fu istituita definitivamente e a lui affidata la cattedra di anatomia microscopica ed embriologia a Bologna, e ciò anche per l'interessamento di F. Magni e S. Trinchese.
Il B. sposò nel 1881 Argia Facchini, che morì dando alla luce nel 1882 il figlio Goffredo. Il lavoro intenso cui egli si sottopose in quegli anni minò irrimediabilmente la sua salute; ammalatosi di tubercolosi polmonare - e ne fece egli stesso la diagnosi - morì il 1° luglio 1888 a Bologna. Poco prima della morte, la facoltà di medicina e chirurgia di Bologna lo aveva proposto per la nomina a professore ordinario e l'Accademia dei Lincei lo aveva eletto socio corrispondente.
Nella sua breve vita di studioso il B. pubblicò trentacinque lavori attinenti all'embriologia ed alla neurologia comparate, lavori che dimostrano un programma di ricerche ben vasto e suscettibile di scoperte importanti per la biologia. In quelle discipline, secondo il Trinchese, egli era senza competitori in Italia.
Le sue memorie scientifiche gli fecero ottenere nel 1887 il gran premio reale dell'Accadernia dei Lincei e l'impegno della pubblicazione di un suo lavoro negli Atti dell'Accademia stessa. Ma alcune sopraggiunte difficoltà economiche impedirono che ciò avvenisse ed il lavoro Sulla terminazione centrale del nervo ottico dei vertebrati fu pubblicato in tedesco nella Zeitschrift für wissenschaftliche Zoologie (XLVII, 1 [1888], pp. 1-46), con il titolo Über die centrale Endigung der Nervus opticus bei den Vertebraten.
Come embriologo ed istologo del sistema nervoso, il B. studiò le vie nervose ottiche in una serie di lavori su cinque classi di vertebrati, sugli insetti e sui crostacei. In questa ricerca comparativa non si proponeva dimostrazioni di tesi evoluzionistiche, anche se a queste andava la sua istintiva simpatia, ma voleva istituire un nuovo metodo di studio della morfologia animale. Il procedere dallo studio delle forme più semplici a quello delle più complesse, e cioè dai meno ai più evoluti animali, secondo il B., è vantaggioso perché nei primi "il disegno è più semplice e meno mascherato da altri rapporti organici". Nella sua interpretazione le diverse forme animali possono essere paragonate, nella prospettiva del fisiologo, alle diverse condizioni ambientali del fisico.
Nei lavori degli anni 1880-1882 (Sistema nervoso... dello Sphaeroma e Nuove ricerche... della Squilla mantis)il B. scopriva nuove importanti corrispondenze anatomiche tra i centri nervosi degli insetti e quelli dei crostacei; contributi originali dava anche allo studio dei gangli, delle vie nervose e dell'embriogenesi dei vertebrati.
La sua importanza di embriologo si può valutare in particolar modo dal saggio Blastoporo e linea primitiva dei vertebrati (in Atti della R. Acc. d. Lincei, mem. fisiche, s. 3, XIX[1884], pp. 83-127), nel quale, sottraendosi ad una preconcetta interpretazione filogenetica, egli espone il risultato delle sue osservazioni sullo sviluppo embrionale dei vertebrati, additando analogie ed omologie non ancora precisate (la più notevole fu la corrispondenza tra le labbra del blastoporo degli anamni e la linea e doccia primitiva degli uccelli e dei mammiferi); dimostra che la gastrulazione nei vertebrati avviene secondo uno schema unico, anche se in varie forme a causa della diversa costituzione dell'uovo; si dichiara contrario alla teoria del celoma formulata da O. ed R. Hertwig, sostenendo tale affermazione con i significativi risultati delle sue ricerche; conclude con una visione essenzialmente unitaria dei fatti morfogenetici.
I tentativi del B. di interpretare unitariamente i risultati dei lavori scientifici erano frutto di una i mentalità filosofica che già nel 1879lo aveva indotto alla stesura di un libretto, Il sistema nervoso e la coscienza, e di un'opera di più vasta impostazione, La dottrina della scienza, iniziata nel 1887 ma rimasta incompiuta ed inedita.
Opere: Ricerche sul sistema nervoso centrale della Squilla mantis, in Rend. d. Acc. d. Scienze d. Ist. di Bologna (1877-1878), pp. 88-98; Il sistema nervoso e la coscienza, Bologna 1879; Ricerche intorno all'intima tessitura del cervello dei teleostei, in Atti d. R. Acc. d. Lincei, mem. fis., s. 3, III (1879), pp. 258-269; Sull'intima struttura del cervello dell'Emys europea, in Rend. d. Acc. d. scienze d. Ist. di Bologna (1879), pp. 16-20; Ricerche comparative sulla struttura dei centri nervosi dei vertebrati, in Atti d. R. Acc. d. Lincei, mem. fis., s. 3, V (1879-1880), pp. 157-182; Ueber den Ursprung des Nervus opticus und den feineren Bau des Tectum opticum der Knochenfische, in Zeitschrift für Wissenschaftliche Zoologie, XXXV (1880). pp. 10-32; Sistema nervoso e organi dei sensi dello Sphaeroma serratum, in Atti d. R. Acc. dei Lincei, mem. fis., s. 3, X (1881), pp. 91-105; Nuove ricerche sulla struttura del ganglio ottico della Squilla mantis, in Mem. d. Accad. d. scienze d. Ist. di Bologna, s. 4, III (1881), pp. 419-424; Sulla regione cerebrale ottica dei pesci e degli anfibi, in Rend. d. Accad. d. scienze d. Ist. di Bologna (1881-1882), pp. 24-28; Contribuzione all'istiogenesi e all'istologia dello strato molecolare interno della retina, in Mem. d. Accad. d. scienze d. Ist. di Bologna, s. 4, 3 (1881), pp. 597-605; Intorno alla struttura ed alle connessioni dei lobi olfattori negli artropodi superiori e nei vertebrati, in Atti d. R. Accad. d. Lincei, mem. fis., s. 3, XIII (1882), pp. 555-564; Intorno alla formazione della linea primitiva e del solco primitivo nella gastrula di Axoloti, in Rend. d. R. Ist. Lombardo di scienze, s. 2, XVI (1883), pp. 591-598; Intorno alla cariocinesi nella segmentazione dell'ovulo di Axoloti, in Atti d. R. Accad. d. Lincei, mem. fis., s. 3, XIX (1884), pp. 3-7; Intorno all'apparato olfattivo e olfattivo ottico del cervello dei teleostei, in Atti d. R. Accad. d. Lincei, mem. fis., s. 4, 1 (1884-1885), pp. 318-322; Sulla terminazione centrale del nervo ottico dei mammiferi, in Mem. d. R. Accad. d. scieizze d. Ist. di Bologna, s. 4, VII (1885), pp. 199-204; Intorno al ganglio ottico degli artropodi superiori, in International Monatsschrift f. Anat. u. Histol., III (1886), Heft. 6; Sui nuclei polimorfi delle cellule sessuali degli anfibi, in Mem. d. R. Accad. d. scienze d. Ist. di Bologna, s. 4, VII (1886), pp. 169-181; Sulle commissure cerebrali anteriori degli anfibi e dei rettili, in Mem. d. R. Accad. d. scienze d. Ist. di Bologna, s. 4, VIII (1887), pp. 49-57; Di una connessione fra il foglietto corneo e il midollare dei giovani embrioni di anitra e di pollo, in Rend. d. R. Accad. d. scienze d. Ist. di Bologna (1886-1887), pp. 98-100.
Bibl.: c. Facchini, Biografia di G. B..., Bologna 1890.