BELFORTI, Giuseppe
Nacque a Perugia il 26 sett. 1731 da Filippo, professore di logica, medicina e botanica nell'università cittadina. Dopo aver prestato servizio nelle milizie urbane (nel 1771aveva il grado di capitano di fanteria), si dedicò con grande, passione agli studi di antiquaria e alle ricerche d'archivio, acquistando le necessarie cognizioni di paleografia e di diplomatica dal più giovane, ma già esperto, erudito locale A. Mariotti, cui restò sempre legato da profonda amicizia. Quello che sappiamo della vita del B., da quando nacque in lui la vocazione erudita sino alla morte, è connesso strettamente al ritmo della sua infaticabile operosità di riordinatore d'archivi e di raccoglitore di notizie di storia patria; ma egli rimase sempre alieno dal divulgare attraverso la stampa il risultato delle sue ricerche.
Le opere del B., oggi conservate manoscritte per la maggior parte nella Biblioteca Augusta e nell'Archivo di Stato di Perugia, possono essere divise in due categorie, costituite rispettivamente dai repertori di fondi archivistici e dalle opere più propriamente di carattere storico. Queste ultime hanno in genere l'aspetto di minuti repertori di notizie disposte annalisticamente e fondate su un'ampia e sicura documentazione di prima mano; di esse occorre ricordare almeno la Serie de' vescovi di Perugia dell'anno di Cristo 171 a tutto l'anno 1785 (Bibl. Augusta, , ms. n. 1349), in cui il B. intese liberare la storia della sua città "da tutto ciò che vi si trova di dubbio o di inalinteso e confuso" per ridurla "con documenti autentici ad un sistema di maggior sicurezza" (c. 7r), e sfatò la leggenda del primo s. Ercolano presunto vescovo perugino; le Memorie istoriche della Fonte di Piazza (Bibl. Augusta, ms. n. 1348), fatte di notizie documentarie estratte dai registri della Cancelleria decenivirale e condotte annalisticamente dal 1254 all'anno 1786 in cui vennero compilate; e infine la sua unica opera pubblicata (sia pure quasi un secolo dopo la composizione), e cioè le Note redatte nel 1787 come aggiornamento della vecchia guida di Perugia edita nel 1683da G. F. Morelli (Brevi notizie delle pitture e sculture..., Perugia 1683), che comprendono dati relativi ai monumenti del quartiere di Porta S. Angelo (G. B., Note al Morelli, ediz. a cura di A. Rossi, in Giornale dierudizione artistica, IV[1875], pp. 211-221).
Ben più importante di quella propriamente storica - limitata alla ordinata esposizione di dati documentari - è l'attività archivistica delil quale dedicò molti della sua vita al riordinamento degli archivi pubblici, ecclesiastici e privati di Perugia e alla redazione dei relativi inventari. In questo campo l'opera sua maggiore fu quella della sistemazione e inventariazione del fondo degli atti delle magistrature civili, comprendente ben 80.000 processi (una parte del relativo Repertorio è conservato in otto cartelle presso l'Archivio di Stato di Perugia), compiuta nel 1787; seguono come impegno e mole l'inventario degli atti appartenenti alla Cancelleria Decemvirale, comprendente regesti molto ampi delle bolle, brevi, diplomi e pergamene sciolte conservati in quell'archivio (Arch. di Stato di Perugia, 2 volumi), l'inventario dell'archivio dell'ospedale di S. Maria della Misericordia (10 volumi, Arch. di Stato di Perugia, nn. 177-186) e altri lavori analoghi, dei quali ci limiteremo a ricordare il riordinamento e l'inventariazione dell'archivio del monastero di S. Maria Val di Ponte, compiuti nel 1798.
Il merito del B., dal punto di vista archivistico, non sta tanto nella redazione di questi inventari, a volte deturpati da errori notevoli di interpretazione o di datazione, ma nel sistema da lui adottato nel riordinamento dei singoli fondi, che fu sempre improntato al massimo rispetto degli ordinamenti originali e caratterizzato dal parco uso dei sistemi per materie e cronologici, la cui indiscriminata adozione fra il XVIII e il XIX secolo ha sconvolto molti fondi documentari italiani.
Fra il 1796 e il 1799 A. Mariotti fu uno dei capi del regime repubblicano instaurato in Perugia all'arrivo delle truppe francesi, e il B. seguì l'amico e maestro anche in questa nuova esperienza, sia pure solo marginalmente; nel maggio del 1798, per esempio, per incarico del Mariotti, provvide ad inventariare i beni e l'archivio del monastero di S. Maria Val di Ponte, e a trasportarne le carte presso il monastero di S. Domenico in Perugia (Perugia, Bibl. Augusta, ms. 1845, cc. 2r-3r).
Non sappiamo se il B. abbia sofferto persecuzioni di sorta, all'atto del ristabilimento del dominio pontificio in Perugia, che pure significò per il Mariotti il carcere e, di lì a poco, la morte (1801). Il B., sopravvissuto all'amico fedele per sei anni, morì a Perugia il 14 ott. 1807. E. S. Petroni, che ne vergò l'atto di morte, compose di lui questo stringato elogio, che vale ancora oggi ad illuminare nei suoi giusti meriti la personalità del modesto erudito umbro: "... Uomo di sommo criterio, di somma erudizione specialmente patria e di somma intelligenza e perizia in ogni genere di antiquaria e d'inusitati vecchi caratteri, è uomo stato sempre utile alla città per le sue indefesse, fatiche in riordinare i pubblici archivi, e in iscoprire e mettere insieme le antiche memorie a comodo dei novelli patri istoriografi" (G. Degli Azzi, G. B., p. 358 nota 1).
Bibl.: G. B. Vermiglioli, Biogr. degli scrittori perugini, I, 2, Perugia 1829, p. 202; G. Degli Azzi, G. B. erudito perugino del sec. XVIII, in Boll. della R. Deput. di storia patria per l'Umbria, XV (1909), pp. 347-358; G. Gasperoni, Settecento italiano. L'ab. Giov. Cristoforo Amaduzzi, Padova 1941, pp. 112, 134, 252; V. De Donato, Le più antiche carte dell'abbazia di S. Maria Val di Ponte (Montelabbate), I, Roma 1962 (Regesta Chartarum Italiae, 35), pp. VII-IX; G. Mazzatinti, Inventari dei manoscritti delle biblioteche d'Italia, V, pp. 273, 288.