BARBAGLIA, Giuseppe
Pittore, nato a Milano il 10 ottobre 1841, morto a Santa Maria della Selva presso Vedano al Lambro il 23 marzo 1910. Allievo fino al '63 dell'Accademia di Brera, compì i suoi studi nel 1868 sotto il Bertini, non senza subire in seguito influssi dagl'Induno e dal Cremona. Nel ritratto, genere in cui s'era specializzato, rivela una lontana discendenza dal Moroni. L'Ospedale maggiore e la congregazione di carità di Milano, l'Ospedale di Sant'Anna in Como ne possiedono tra i suoi migliori. Nel 1887 eseguì dal vivo quello di Giuseppe Verdi; degli altri, ch'egli poi fece al maestro, uno si trova al conservatorio di Milano; nella galleria civica si conservano, con alcuni suoi ritratti, quadri di genere, scene settecentesche. La Società per le belle arti di Milano raccolse in una mostra postuma del 1911 cinquantasette delle sue pitture. Ricordiamo tra le più note il ritratto della signora Arrigoni, Cristo nell'orto di Getsemani, Matrimonio civile, Alloggio farzato, La curiosa, Il violinista, Fanciulle al bagno (Brera), la quale ultima gli ottenne nel 1872 un premio Canonica. S'era dato anche, per vivere, alla copiatura, a olio e all'acquarello, del Cenacolo di Leonardo.
Bibl.: A. M. Comanducci, I pittori italiani dell'Ottocento, Milano 1934, s. v.; F. Vismara, in Le esposizioni del 1911-1912, Milano 1912.