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BARBAGLIA, Giuseppe

di Angela Ottino Della Chiesa - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 6 (1964)
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BARBAGLIA, Giuseppe

Angela Ottino Della Chiesa

Nacque il 10 ott. 1841 a Milano. Inquietudini sentimentali e una grave malattia che lo costrinse all'amputazione di una gamba tormentarono la sua prima giovinezza. Solo nell'anno 1863 egli si iscrisse all'Accademia di Brera, e fu allievo di G. Bertini sino al 1868. Si dedicò alla pittura di interni e soprattutto al ritratto, il che non gli impedì di eseguire qualche buon paesaggio. Frequentò la Scapigliatura e fu ritenuto tra gli artisti migliori di quella cerchia. Mai si mosse dalla sua città e dai dintorni. Il successo gli arrise rapido ma, temperamento schivo e tacitumo, decadde dal 1890 circa nella stima dei contemporanei col mutare del gusto e si ridusse a vivere dipingendo a olio e ad acquerello copie grandi e piccole del Cenacolo vinciano e di classiche tele, a lui richieste in continuazione e ben pagate dall'estero. Morì a Santa Maria della Selva (Vedano al Lambro) il 28 marzo 1910.

La sua prima opera, Cristo a Getsemani,fu acquistata da Vittorio Emanuele II; Matrimonio civile e Alloggioforzato (le cui riproduzioni meccaniche invasero l'Italia e l'Europa) dal municipio di Milano, la Carestia in Sicilia dal municipio di Pavia; Fanciulle al bagno,conservata all'Accademia di Brera, per noi tela poco felice, vinse il premio Catignica del 1872. Sicuro prospettico, ambientò molti suoi interni, specie di evocazione settecentesca, nel salone tiepolesco di palazzo Clerici: così il Mattino di Parini, l'Arlecchino ardito,il Suonatore di contrabbasso, il Suonatore d'arpa, Mezzogiorno, Vespro, Musica.Di lui si ricordano, oltre ad alcune nature morte, vedute come Autunno, Marina, Vecchio giardino, Vita rustica, Campagna lombarda, Mietitura, Dintorni di Crescenzago,e soggetti di genere come Pensosa, Il gioco delle noci, Prima, Dopo, Il poeta, El polentatt, La curiosa, Emigranti, Dopo il veglione (1900; Piacenza, Gall. Ricci-Oddi). Come ritrattista, oltre a personaggi di casa reale, a Garibaldi, a Verdi (1887), ritrasse gli uomini più in vista della Milano di allora, dai Bellinzaghi ai Silvestri, dai Farina ai Litta, ai Sostero, ai Della Beffa, ai Noseda, ai Belloni. Molti di tali ritratti sono in pubbliche raccolte: dell'Ospedale maggiore, della Congregazione di carità, dei Conservatorio di musica, della Galleria d'Arte Moderna a Milano, e dell'Ospedale di Sant'Anna a Como.

Il fatto che vivesse gli ultimi vent'anni facendo soprattutto copie, sia pure notevoli, di quadri antichi, rende oggi particolarmente diffidente la critica nei confronti del B., il quale viceversa ebbe note vive, sentite e originali nei pochi esterni, piacevoli notazioni e sicure atmosfere negli intemi, e fu nel ritratto veramente un artísta, contemperando la nobile solidità della resa, lontanamente ispirata dai ritrattisti bergamaschi dei periodo aulico, a palesi suggestioni da Tranquillo Cremona. Una mostra postuma fu allestita alla Permanente di Milano nel 1911.

Bibl.: V. Colombo, Profili biografici (Esposizione artistica 1881), Milano 1882, pp. 142-148; P. Levi, Il secondo Rinascimento, Roma 1883, p. 36; L. Callari, Storia dell'arte contemporanea italiana,Roma 1909, p. 321; F. Vismara, Le esposizioni del 1911 e 1912, Milano 1912, pp. 1-18; I ritratti dei benefattori dell'Ospedale Maggiore, Milano 1927, pp. 425, 439; E. Somaré, Storia della Pittura italiana dell'ottocento,Milano 1928, 1, p. 147; G. Nicodemi-M. Bezzola, La Galleria d'Arte Moderna del Comune di Milano,Milano 1935, I,pp. 21-24; G. Nicodemi, T. Cremona e gli artisti del suo tempo (catal. Mostra di Pavia), Milano 1938, p. 41; E. Gara - F. Piazza, Serata all'osteria della Scapigliatura,Milano 1945, pp. 31, 32, 33, 79, 80; S. Pagani, La Pittura lombarda della Scapigliatura, Milano 1955, pp. 82, 3-2-. 314, 573; A. De Gubernatis, Diz. degli artisti italiani viventi,Firenze 1889, p. 32; U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon,II,p. 460; Encicl. Ital.,App. I, p. 242.

Vedi anche
Gesù Cristo Gesù Cristo ‹-ʃù krì-› (gr. 'Ιησοῦς Χριστός, 'Ιησοῦς ὁ Χριστός, anche Χριστὸς 'Ιησοῦς; lat. Iesus Christus, anche Ihesus, onde i compendî IHS, IHS, e simili). - Il fondatore del cristianesimo e della Chiesa; secondo la fede cristiana, il Redentore del genere umano e, conforme alle definizioni dei primi ... Augias, Corrado Giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano (n. Roma 1935). Attivo nel movimento dell’avanguardia romana sin dai primi anni Sessanta, è stato inviato speciale per L’Espresso, La Repubblica e Panorama (da Parigi e New York). È autore teatrale (l’ultimo lavoro è Leopardi e l’Italia, 2011) e ... Renan, Joseph-Ernest Orientalista e storico del cristianesimo (Tréguier, Bretagna, 1823 - Parigi 1892). Storico e filologo acuto anche se spesso incline a trarre dai testi interpretazioni soggettive, pubblicò molti lavori di semitistica e di storia delle religioni. Enorme fama gli diede la Vita di Gesù (1863), oggetto di ... Mauriac, François Mauriac, François. - Scrittore francese (Bordeaux 1885 - Parigi 1970). Compiuti gli studî a Bordeaux, si recò a Parigi nel 1906, volgendosi presto alla letteratura. Dopo una raccolta di versi, Les mains jointes (1909), che rivela la sua tormentata ispirazione cattolica, trovò la sua più vera strada nel ...
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barbaglìo
barbaglio barbaglìo s. m. [der. di barbagliare]. – Bagliore intenso che si ripete con frequenza.
barbàglio
barbaglio barbàglio s. m. [der. di barbagliare]. – Abbagliamento della vista prodotto da una luce intensa; splendore abbagliante.
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