BARALDI, Giuseppe
Nato a Modena il 1° nov. 1778, compì gli studi letterari, teologici e filosofici all'università della sua città, dove ebbe maestro, fra gli altri, il matematico e filosofo Paolo Ruffini.
Presi gli ordini nel 1796, nel 1797 insegnò grammatica e retorica nel seminario di Modena; già vice bibliotecario dell'università, ne divenne nel 1799 vice segretario. Nel settembre 1801 fu ordinato sacerdote. Socio nel 1806 dell'Accademia di religione cattolica di Roma, socio di varie accademie letterarie, fra cui quella dei Dissonanti di Modena, il B. divenne nel 1808 vice bibliotecario della Biblioteca Estense di Modena. I suoi studi di letteratura e di apologetica e teologia sfociavano intanto in una serie di memorie pronunziate nelle accademie, in alcune composizioni poetiche e in un certo numero di pubblicazioni e traduzioni di opere di Bonald, von Haller, Giovanni Marchetti, stampate a cura del tipografo modenese Vincenzi. Nel 1820, istituita la cattedra di etica speciale all'università, il B. ne fu nominato titolare dal duca Francesco IV; nel 1825 cambiò questo insegnamento con quello di diritto canonico.
Sin dal 1820 il B. cominciò a tenere in casa sua riunioni settimanali di amici, aventi per oggetto discussioni letterarie e religiose. In queste riunioni nacque l'idea di un periodico che avesse il compito di difendere la religione e il principio monarchico contro quelle tendenze moderne che il B. e i suoi amici ritenevano sovvertitrici dell'ordine religioso e sociale. Questo periodico, che cominciò a uscire nel gennaio 1822 con il nome di Memorie di Religione, di Morale e di Letteratura, fu uno dei primi e più importanti giornali cattolici italiani sorti nel periodo della Restaurazione: a esso il B., che ne fu il direttore e il principale compilatore, associò, dal 1822 alla morte, il suo nome e la sua attività.
Le Memorie modenesi, che raccoglievano articoli originali, ristampe e traduzioni da scritti soprattutto di cattolici francesi, condussero, in unione di intenti con gli altri periodici cattolici, l'Enciclopedia Ecclesiastica e Morale di Napoli, il Giornale Ecclesiastico di Roma, il Giornale degli Apologisti della Religione Cattolica di Firenze, l'Amico d'Italia di Torino, una tenace lotta contro le idee liberali e rivoluzionarie e contro le tendenze giansenistiche e regalistiche ancora vivaci anche a Modena. Esse svilupparono particolarmente il motivo della necessità del cattolicesimo per il benessere della società, e, pur difendendo il principio del legittimismo, affermavano, esprimendo un concetto originale e fondamentale della polemica cattolica conservatrice della Restaurazione, la superiorità della Chiesa sui príncipi, anche nel campo temporale. Attorno alle Memorie modenesi si raccolse un folto gruppo di redattori e di collaboratori: i professori dell'università di Modena M. A. Parenti, professore di diritto criminale, che ne fu praticamente il condirettore, S. Fabriani, professore di geometria, A. Gallinari, professore di storia della Chiesa, G. Riva, professore di eloquenza filosofica ed estetica, G. Lugli, professore di storia universale, i filologi G. Galvani e F. Pederzini, l'astronomo G. Bianchi, i sacerdoti A. Soli-Muratori, rettore del seminario di Modena, P. e C. Cavedoni, D. Ricci, C. Galvani. Fra i collaboratori non modenesi,erano il matematico e astronomo G. Piola, il filosofo C. Leoni, il padre G. Ventura, il principe di Canosa e il Rosmini, che procurò collaboratori e abbonamenti alla rivista, nella quale pubblicò il suo Panegirico di Pio VII (Memorie, X, 1831, t. XVIII, pp. 5-133). L'opera delle Memorie fu fiancheggiata, a partire dal 1825, dalla Società dei Calobibliofili di Imola, editrice di opuscoli di carattere religioso. Per contrastare l'influenza del periodico cattolico sorse invece, nel 1824, ad opera di un gruppo di scrittori liberali, il periodico Trattenimenti, letterarii e morali, la cui pubblicazione fu proibita dalla censura ducale, appena uscito il primo volume. Approvate e incoraggiate da quattro papi, Pio VII, Leone XII, Pio VIII e Gregorio XVI, diffuse in molte zone dell'Italia centrale e settentrionale, con esclusione della Lombardia, dove esse incontrarono l'ostilità della censura austriaca, sostenute dallo stesso duca Francesco IV, le Memorie dettero un notevole contributo di idee al movimento cattolico della prima metà dell'Ottocento.
Alla direzione delle Memorie,il B.fu in relazione con molte personalità del mondo cattolico e legittimista italiano, da C. Taparelli d'Azeglio al principe di Canosa, al Ventura e al Rosmini, e con personalità cattoliche straniere, come il conte L. Senfft von Pilsach, ambasciatore austriaco a Torino, e soprattutto l'abate Lamennais, la cui influenza sul gruppo delle Memorie fugrande.
Le Memorie pubblicarono molti scritti e commenti sugli scritti di Lamennais e di lamennaisiani. Il B. persuase fra l'altro la contessa F. Montanari Riccini a tradurre la massima opera dell'apologista cattolico francese, l'Essai sur l'indifférence en matière de religion,e la Défense de l'Essai sur l'indifférence,scritti che furono pubblicati a Modena fra il 1824 e il 1827. Nel corso del viaggio che compì in Italia nel 1824, il Lamennais si fermò nel settembre a Modena, dove fu calorosamente accolto dagli scrittori delle Memorie. Tuttavia, la dottrina lamennaisiana del "senso comune", così come veniva formulata nel secondo volume dell'Essai sur l'indifférence,pur destando nel B., che non aveva consistenti interessi speculativi, un generico entusiasmo, non fu veramente e interamente accettata né da lui né dai suoi amici. Gli sviluppi in senso rivoluzionario e liberale del pensiero lamennaisiano suscitarono la perplessità e poi la diffidenza del B., che ritardò la traduzione italiana dell'opera De la Religion considérée dans ses rapports avec l'ordre politique et civil (1825-26), fatta dalla Riccini nel 1829, e accolse negativamente il Des progrès de la Révolution et de la guerre contre l'Eglise (1829). Quando Lamennais e i suoi fondarono, nell'ottobre 1830, il giornale L'Avenir,con il motto "Dieu et la liberté", il B. scrisse al suo antico maestro una lettera in cui deplorava le nuove idee da lui professate. Nel dicembre 1831, prima che le dottrine di Lamennais e de L'Avenir fossero condannate dalla Mirari vos (agosto 1832), il B., richiesto dal papa di un parere su quelle dottrine, rispose che pur essendo esse censurabili non era a suo avviso opportuno condannarle esplicitamente.
Nelle Memorie il B. pubblicò molti articoli biografici e necrologie, fra cui: Notizia biografica sul card. Giacinto Sigismondo Gerdil, in Memorie,I (1822), pp. 95-104; Orazion funebre pel ch. Professore Paolo Ruffini, ibid., pp. 353-378; Leone XII e Pio VIII, ibid.,VIII (1829),pp.241-272;Pio VIII e Gregorio XVI, ibid.,IX (1830), pp. 655-698; Osservazioni di monsignor G. B. intorno a fra Paolo Sarpi, in Continuazione delle Memorie di Religione, di Morale e di Letteratura,I (1832),pp.73-99 (postumo); Sopra i temi di bella letteratura, ibid.,VIII (1839), pp. 237-275 (Postumo).
Il B., che nel 1828 era stato nominato dal duca censore della stampa, e i suoi amici delle Memorie,si schierarono con il governo ducale al momento della rivoluzione del febbraio 1831. Il B., che dal 1829era arciprete della cattedrale di Modena, nella notte dal 23 al 24febbraio fu oggetto di una dimostrazione ostile che lo costrinse il 24 a partire per Firenze. Rientrato a Modena dopo la fine della rivoluzione, fu da papa Gregorio XVI nominato, nel dicembre 1831,suo prelato domestico e protonotario apostolico. Si accingeva a riprendere la fatica della pubblicazione delle Memorie, interrotta durante le ultime vicende politiche, e che doveva poi continuare per lunghi anni, quando lo colse improvvisa la morte, il 29 marzo 1832.
Fonti e Bibl.: Modena, Bibl. del Seminario arcivescovile, Carteggi Baraldi;Bibl. Estense, Carteggi Baraldi;[B. Veratti], Cenni biografici intorno Mons. G. B. modenese,Modena 1832; S. Fabriani, Vita di monsignor G. B.,in Continuazione delle Memorie di Religione,di Morale e di Letteratura,III (1834), pp. 5-312; F. Lamennais, Correspondance, Oeuvres posthumes,a cura di E. Forgues, II, Paris 1864, pp. 185, 192; T. Bayard De Volo, Vita di Francesco V Duca di Modena, IV, Modena 1885, pp. 54, 60; A. Rosmini-Serbati, Epistolario completo,Casale 1905,I, passim;II, passim;III, passim;IV, p.67; E. Clerici, Le polemiche intorno all'"Antologia", a proposito di un recente studio,in Giorn. stor. d. letter. ital., XXIV(1906), pp. 387-395; G. Bertoni, Intorno a un viaggio dell'abate Lamennais in Italia,in Fanfulla della Domenica,21 apr. 1907; G. Sforza, La rivoluzione del 1831 nel ducato di Modena,Roma-Milano 1909, pp. 239, 297; p. Dudon, Lamennais et le Saint-Siège, 1820-1834, Paris 1911,pp. 92, 93, 135, 138, 175; Id., Lettres inédites de Lamennais à l'abbé B. (1825-1831), in Documents d'histoire,II (1911),pp.146-152 (pubblica due lettere di Lamennais al B. già pubblicate da G. Bertoni); B. Ricci, Domenico Ricci e il movimento lamennaisiano e neo-guelfò in Modena,Modena 1914, passim;A. Gambaro, Riforma religiosa nel carteggio inedito di Raffaello Lambruschini,Torino 1926, I, pp. LXXXIX s. e passim;II, passim;G. Bertoni, Amicizie italiane del Lamennais,in Paraviana,VII (1927), pp. 1-3; G. Canevazzi, Note menottiane,in Rass. stor. d. Risorgimento,XVII (1930), p. 764; [ P. Pirri], Cesare D'Azeglio e gli albori della stampa cattolica in Italia,in La Civiltà Cattolica,LXXXI, 3 (1930), pp. 193-212; La fortuna del La Mennais e le prime manifestazioni di Azione Cattolica in Italia, ibid.,4, pp. 3-19; Il movimento lamennesiano in Italia, ibid.,LXXXIII, 3 (1932), pp. 567-583; B. Donati, Antonio Rosmini collaboratore delle "Memorie" di Modena,Modena 1941, passim;G. Solari, A. Rosmini, le "Memorie" di Modena e la polemica col Gioia,in Riv. Rosminiana,XXXV (1941), pp. 195-209; L. Bulferetti, Antonio Rosmini nella Restaurazione,Firenze 1942, passim;W. Maturi, Il principe di Canosa,Firenze 1944, passim;A. Gambaro, Sulle orme del Lamennais in Italia,I, Il Lamennesismo a Torino,Torino 1958, passim (nell'Appendice III si pubblicano lettere di Cesare d'Azeglio al B. e nell'Apipendìce V lettere di L. Senfft von Pilsach al Baraldi); C. Bona, Le "Amicizie". Società segrete e rinascita religiosa (1770-1830),Torino 1962, passim;R. Colapietra La Chiesa tra Lamennais e Metternich. Il pontificato di Leone XII,Brescia 1963, passim.