• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

BALDRIGHI, Giuseppe

di Giovanni Copertini - Enciclopedia Italiana (1930)
  • Condividi

BALDRIGHI, Giuseppe

Giovanni Copertini

Pittore, nato a Stradella di Pavia nel 1723, morto a Parma nel 1802. Ebbe come primo maestro, in Firenze, Vincenzo Meucci; essendosi quindi recato a Parigi nel 1751, a spese del duca di Parma, si perfezionò sotto la guida di François Boucher, e fu eletto membro dell'Accademia di belle arti di Parigi, presentando una Carità romana, che dal museo del Louvre è passata alla galleria di Angers. Nominato, al suo ritorno in Parma, pittore di corte, nel 1772 venne eletto membro dell'Accademia parmense di belle arti, presentando come saggio, secondo lo statuto di questa, il dipinto che raffigura Ercole liberante Prometeo dall'avvoltoio (Parma, R. Galleria). Attorno al 1756 il B. dipinse La famiglia di don Filippo di Borbone duca di Parma, che è da considerarsi il suo capolavoro e insieme l'opera più importante della pittura parmense della seconda metà del Settecento. La galleria di Parma conserva, oltre le precedenti, le seguenti opere del B.: Ritratto di sé e della moglie, Ritratti di sé, del Callani e del Ferrari; e la pinacoteca Stuart di Parma possiede un disegno e un Ritratto del segretario Luigi Berri. Degni di menzione sono anche il Ritratto di Antonio de' Medici e l'Autoritratto nella Galleria degli Uffizi a Firenze, entrambi incisi da P. A. Pazzi. Alcuni suoi disegni si trovano nella Biblioteca palatina di Parma. Il B. fu soprattutto un abile e vivace ritrattista e, come tale, operò molto in Parma, destando ammirazione per la sua tecnica spigliata e per la sua leggiadra maniera, ove è un riflesso di quella dei grandi ritrattisti francesi del Settecento, i quali furono studiati da lui con particolare amore durante la dimora parigina.

Bibl.: S. Lottici, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, II, Lipsia 1908; A. Sorrentino, I recenti acquisti della R. Galleria, in Aurea Parma, XII (1928), pp. 135-46.

Vedi anche
Frugóni, Carlo Innocenzo Poeta (Genova 1692 - Parma 1768). Somasco, fu da Clemente XII prosciolto dai voti monastici. Poeta (dal 1725) della corte dei Farnese a Parma e poi (passati col trattato di Aquisgrana ai Borboni di Spagna i ducati di Parma, Piacenza e Guastalla) di quella borbonica, il F., che ebbe notevoli cariche tra ... Lanfranco, Giovanni Pittore (Terenzo, Parma, 1582 - Roma 1647). Allievo di Agostino e quindi di Annibale Carracci, geniale nell'invenzione, amante degli scorci audaci e degli spettacolari effetti di luce, assertore di una libertà pittorica in netto contrasto con la corrente classicistica, fu tra le personalità artistiche ...
Tag
  • GALLERIA DEGLI UFFIZI
  • BIBLIOTECA PALATINA
  • ANTONIO DE' MEDICI
  • MUSEO DEL LOUVRE
  • FRANÇOIS BOUCHER
Altri risultati per BALDRIGHI, Giuseppe
  • Baldrighi, Giuseppe
    Enciclopedia on line
    Pittore (Stradella 1723 - Parma 1803). Studiò a Firenze con V. Menni e poi a Parigi, con F. Boucher. Pittore ufficiale della corte di Parma, fu abile ritrattista. La sua opera principale è La famiglia di don Filippo di Borbone (1758-59 circa), nella Galleria nazionale di Parma.
  • BALDRIGHI, Giuseppe
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 5 (1963)
    Silla Zamboni Nacque a Stradella (Pavia) nel 1723. Compì i primi studi artistici a Firenze, sotto la guida di Vincenzo Meucci, e si recò poi a Parma, ove ben presto ebbe modo di guadagnarsi la stima del duca Filippo di Borbone e del ministro Guglielmo Du Tillot, che favorivano l'affermarsi in Parma ...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali