BALDANTONI, Giuseppe
Nacque ad Ancona il 19 marzo 1784 e si dedicò nella prima giovinezza agli studi meccanici, secondo la tradizione familiare. Interessatosi poi alla musica, iniziò lo studio del violino con il maestro Girolamo Nappi, che, buon cultore di liuteria, insegnava ai suoi allievi anche quest'arte. Dopo la costruzione, un po' difettosa, di un primo violino, il B. approfondì il lavoro studiando intensamente le Regole per la costruzione de' Violini, Viole, Violoncelli e Violoni (Padova 1786) di Antonio Bagatella. Frutto di tale studio furono strumenti di buona fattura che il B. elaborò sulla base della forma classica di Antonio Stradivari (sebbene con il piano armonico più piatto e con le f f assai lontane dalla perfezione dei modelli) e dalla sonorità dolce e robusta. Il B. si distinse specialmente nella costruzione di contrabbassi, che univano alla bellezza formale e all'accuratezza dell'esecuzione una funzionalità sonora altrettanto mirabile (alcuni di questi strumenti erano "a pera", avevano, cioè, la forma delle antiche viole, senza le incavature delle C C). Sui contrabbassi, inoltre, il B. fu il primo in Italia a usare le corde rivestite di rame. La sua notevole produzione (il B. costruì 209 strumenti tra violini, viole, violoncelli e contrabbassi) ebbe imitatori, i cui falsi lavori furono venduti dagli antiquari come strumenti costruiti dal B. verso il 1850. Per i suoi strumenti il B. adoperò legno di acero scuro e di noce, una solida vernice scura, talvolta rossastra, e le etichette stampate: Ioseph Baldantony Anconac fecit anno 1834. Iosephus Baldantonus Anconae fecit anno 1839 (spesso firmava anche Iosephus Baldantonus). Il B. non aveva trascurato l'arte familiare e nel 1869 una sua invenzione meccanica applicata al tamburo gli valse una medaglia d'oro.
Egli fu noto anche per aver trovato il giusto tono del "diapason" (Gabrielli). Morì ad Ancona, dove aveva sempre lavorato, il 5 genn. 1873.
Bibl.: R. Gabrielli, Iliutai marchigiani,Roma 1935, pp. 16-18; G. Strocchi, Liuteria - Storia ed Arte,Lugo 1937, p. 287; W. L. von Lütgendorff, Die Geigen-und Lautenmacher von Mittelalter bis zur Gegenwart,Frankfurt a. M. 1904, pp. 29 s.; R. Vannes, Dict. universel des Luthiers,Bruxelles 1951, p. 17.