SASSI, Giuseppe Antonio
– Nacque a Milano il 28 febbraio 1675 nella parrocchia di S. Giovanni in Conca. Non si conosce il nome dei genitori; suo padrino fu il conte Antonio Borromeo.
Dopo i primi studi presso il collegio della Compagnia di Gesù di Brera passò al seminario di Monza e di Milano. Conseguì la laurea in teologia il 23 luglio 1697. Ordinato sacerdote il 28 marzo dell’anno seguente, si iscrisse alla Congregazione degli Oblati. Dopo un biennio di insegnamento nel seminario minore di Arona e supplenza nel seminario maggiore di Milano, nel 1703 fu aggregato al Collegio dei dottori dell’Ambrosiana. Divenne prefetto della Biblioteca il 25 agosto 1711 e ricoprì tale incarico sino al 1751. All’Ambrosiana si dedicò dapprima a studiare questioni di storia ecclesiastica milanese, acquistando in breve tempo fama di grande erudito.
A questo primo periodo risale il suo intervento nella dubbia questione dell’esistenza dei corpi dei ss. Gervaso e Protaso nella basilica di S. Ambrogio. La sua tesi fu esposta nella Dissertatio apologetica ad vindicandam Mediolano SS. Corporum Protasii et Gervasii antiquissimam possessionem a contrariis recentium scriptorum sententiis, pubblicata a Milano nel 1708 (e riedita nel 1719 in una seconda edizione con un’aggiunta documentaria importante). Al tema delle reliquie dedicò anche la sua Ragione per provare l’esistenza del corpo di S. Bartolomeo in Benevento, una lettera scritta per rispondere – positivamente – al quesito posto da Benedetto XIII. Già pronta il 1° marzo 1727, fu pubblicata nel 1737 a Venezia in Raccolta d’opuscoli scientifici e filologici (XV, pp. 27-78). Intervenne anche nella controversia sulla ‘invenzione’ del corpo di s. Agostino durante il più che trentennale processo canonico che si concluse il 16 luglio 1728 con una sentenza favorevole del vescovo di Pavia che fu confermata da Benedetto XIII. In tale occasione Sassi scrisse la sua Epistola apologetica pro identitate corporis sancti Augustini ecclesiae doctoris reperti in confessione S. Petri in Coelo-aureo Papiae anno 1695, alla quale pose termine il 3 luglio 1728 (edita in Collectio actorum atque allegatorum, quibus ossa sacra Ticini [...] reperta esse sacras S. Augustini Hipponensis [...] probatum est, et novissime judicatum, II, Venetiis 1729, pp. 15-45). Alla formula dei confrattori «Corpus tuum frangitur, Christe», pronunciata dal sacerdote secondo il rito ambrosiano durante la messa dopo aver spezzato l’ostia, dedicò lo scritto Epistola ad amicum pro vindicanda formula in ambrosiano canone ad missae sacrum praescripta, concluso il 2 luglio 1731. Sempre nell’ambito della storia della Chiesa di Milano si colloca il suo Vindiciae de adventu Mediolanum S. Barnabae apostoli (Mediolani, 1748 e 1755), pubblicato con la prefazione di Gabriele Verri, e il suo impegno nella pubblicazione delle Omelie di San Carlo, edite in latino in cinque grossi tomi in folio tra il 1747 e il 1748 e nella stampa dei discorsi che si erano tenuti nell’Accademia delle Notti vaticane animata a Roma da Carlo Borromeo tra il 1560 e il 1563 (Noctes Vaticanae seu sermones habiti in academia a S. Carlo Borromeo Romae in Palatio Vaticano instituta, Mediolani 1748).
Scrisse qualche opera di devozione ed edificazione come Vita del beato Giovanni Nepomuceno canonico della chiesa metropolitana di Praga (Milano 1715), traduzione con ampliamenti dell’agiografia contenuta negli Acta Sanctorum dei bollandisti.
Fu impegnato nel lungo lavoro di riordino della biblioteca e della compilazione del catalogo dei manoscritti non ancora inventariati. Nell’ottobre del 1729 redasse una descrizione della biblioteca da inviare al re Giovanni di Portogallo, che aveva manifestato il proprio interesse a conoscere l’Ambrosiana. Il testo fu successivamente pubblicato da Serviliano Latuada nel IV tomo della sua Descrizione di Milano (I-V, Milano 1737-1738). La catalogazione dei manoscritti dell’Ambrosiana lo collocò al centro della rete dell’erudizione italiana, come testimonia il suo ricco epistolario con influenti notabili milanesi e studiosi dell’epoca: Apostolo Zeno, Scipione Maffei, Francesco Arisi, Giusto Fontanini, Gian Maria Mazzuchelli, Antonio Vallisnieri, Ludovico Antonio Muratori e altri ancora. Collaborò, fornendo e collazionando manoscritti, ai Rerum Italicarum Scriptores di Muratori (1723-1738), e con quest’ultimo e altri collaboratori milanesi, come Giuseppe Maria Stampa, lavorò alla pubblicazione dell’Opera omnia di Carlo Sigonio (I-VI, Mediolani 1732-1737) di cui curò personalmente il volume Storia del Regno d’Italia. Tra le numerose opere spicca Archiepiscoporum Mediolanensium series historico-chronologica in tre volumi uscita postuma nel 1755 che costituisce ancor oggi una fonte di riferimento per l’abbondanza dei documenti citati.
La sua partecipazione alla vita politico-sociale dell’epoca è testimoniata inoltre da alcuni scritti celebrativi. Nel 1715, per ricordare l’anniversario dell’elevazione di Benedetto Erba Odescalchi alla porpora (1713), pubblicò L’Anniversario della gloria celebrato da’ Illustrissimi Signori Abbati, e Collegio de Signori Conti, e Cavalieri Giureconsulti per il solenne ricevimento dell’Emo Sig. Cardinale Benedetto Erba Odescalchi Arcivescovo di Milano loro Collega. Successivamente, essendo stato elevato alla porpora il cardinale Bernardino Scotti, Sassi intervenne per organizzare i festeggiamenti. Collaborò, insieme a Bartolomeo Rossi e Giovanni Battista Tonetta, a un libretto che commemorava contemporaneamente la venuta a Milano delle suore visitandine di Arona e la nascita di Leopoldo arciduca d’Austria (1716).
Membro di molte accademie della sua epoca, dedicò particolare attenzione ai sodalizi culturali milanesi, compilando schede degli autori, precisando dati cronologici e indagando le origini delle istituzioni culturali dall’età antica al XVIII secolo. Le sue ricerche furono sistematizzate in De studiis literariis Mediolanensium antiquis et novis del 1729, dedicato a Clelia Grillo Borromeo, fondatrice dell’Accademia Clelia Vigilantium.
Al suo ultimo periodo di vita appartiene l’opera ascetico-devozionale Notizie istoriche intorno alla miracolosa immagine ed insigne tempio della B. V. Maria presso San Celso (edita postuma nel 1765).
Morì a Milano il 21 aprile 1751.
Opere. Per un elenco delle sue opere edite e inedite cfr. C. Castiglioni, I prefetti della Biblioteca Ambrosiana (Notizie bio-bibliografiche), in Miscellanea Giovanni Galbiati, II, Milano 1951, pp. 406-409 (con elenco delle opere alle pp. 408 s. e indicazioni dei suoi contributi ai RIS di Muratori e alla Bibliotheca scriptorum Mediolanensium di Filippo Argelati del 1745).
Fonti e Bibl.: I manoscritti di Sassi sono conservati a Milano, Biblioteca Ambrosiana. Delle centinaia di manoscritti alcuni raccolgono il suo ricco epistolario: S.P.II.277, Faldone contenente lettere autografe dirette al prefetto Giuseppe Antonio Sassi; si veda inoltre C.322/1.inf., Schede su Giuseppe Antonio Sassi.
Per la biografia si veda B. Oltrocchi, De vita et scriptis Josephi Antonii Saxii Oblati Sacr. Theol. Doctoris olim Collegio et Bibliothecae Ambrosianae Praefecti, in Archiepiscoporum Mediolanensium series historico-chronologica ad criticae leges, et veterum monumentorum fidem illustrata: Jospeh Antonii Saxii ss. Ambrosii et Caroli Oblati, Collegio et Bibliothecae Ambrosianae Praefecti opus posthumum, I, Mediolani 1755, pp. 11-16; F. Ruggeri, S. G.A., in Dizionario della Chiesa ambrosiana, V, Milano 1992, pp. 3225 s.; sul ruolo svolto in Ambrosiana si veda Storia dell’Ambrosiana. Il Settecento, Milano 2000 (in partic. F. Buzzi, Collegio dei Dottori e gli studi all’Ambrosiana nel Settecento, pp. 55-111; C. Pasini, Libri e manoscritti entrati in Ambrosiana tra il 1695 e il 1815, pp. 113-165); sui rapporti con Muratori si veda L. Vischi, La Società Palatina di Milano. Studio storico, Milano 1880, ad ind.; C. Cremonini, L.A. Muratori e la Società Palatina. Considerazioni su cultura e politica a Milano tra Sei e Settecento, in Politica, vita religiosa, carità nel primo Settecento, a cura di M. Bona Castellotti - E. Bressan - P. Vismara, Milano 1997, pp. 185-212.