ANTONINI, Giuseppe
Nato a Milano il 17 nov. 1864, allievo di C. Lombroso, trattò senza dogmatismi eccessivi problemi di antropologia criminale. Approfondì inoltre lo studio della pellagra, dando impulso ai provvedimenti igienici e sociali per combatterla. Fondò nel 1901, collaborandovi per vent'anni, la Rivista pellagrologica italiana, che cessò le sue pubblicazioni nel 1923. Nel 1900 divenne direttore dei manicomio di Voghera-Pavia, nel 1902 conseguì la libera docenza in psichiatria nell'università di Modena. Ideatore e organizzatore del manicomio di S. Osvaldo (Udine), primo esempio in Italia di ospedale psichiatrico senza cinta murata, col quale diede avvio alla moderna tecnica manicomiale ed edilizia sanitaria, ne fu direttore dal 1903 al 1910, coraggiosamente applicando i nuovi criteri di ergoterapia, libertà, no-restraint e, considerando l'istituto manicomiale come centro ospedaliero di studio clinico e sperimentale, curò la creazione di laboratori e di ogni sussidio di ricerca e di cura.
Direttore dell'ospedale psichiatrico di Milano in Mombello dal 1911 al 1931, affrontò la risoluzione del grave problema dell'assistenza agli alienati in quella provincia, riorganizzando, tra gravi difficoltà, in modo esemplare il vecchio istituto di Mombello e progettando l'attuale ospedale di Affori. Sovraintese inoltre alla costruzione e organizzazione di vari ospedali psichiatrici in Italia, con grande competenza nel campo della tecnica manicomiale.
Maggiore medico volontario durante la prima guerra mondiale, organizzò e diresse un ospedale militare di riserva in Mombello e, attraverso una imponente casistica, studiò i rapporti tra le conseguenze dei fatti bellici e le malattie mentali. Osservatore di ogni problema sociale, con trattati e manuali, articoli, conferenze, corsi di lezioni e di propaganda fu anticipatore e divulgatore dell'importanza dell'igiene mentale, della medicina sociale e della profilassi dell'alcolismo, della criminalità, delle malattie nervose e mentali.
Propugnò e organizzò la formazione di "Dispensari psichiatrici" a finalità preventiva, che Milano vide attuati nel 1924 in uno dei primi esperimenti. Fra i fondatori nel 1924 della Lega italiana di igiene mentale, ne fu dal 1930 al 1938 autorevole presidente onorario. Nel 1932 fu nominato membro della commissione nazionale per lo studio delle questioni circa la delinquenza minorile. Nel 1933 gli venne affidata l'organizzazione della "Mostra italiana per le scienze nel campo della pellagra" all'esposizione internazionale di Chicago. Collaborò all'Enciclopedia italiana per la voce Pellagra. Fu perito in celebri processi civili e penali e maestro di una schiera di valenti discepoli, che raggiunsero posti direttivi nel campo psichiatrico. Precorrendo i tempi, molto operò e scrisse per vincere pregiudizi, incomprensioni, diffidenze, al fine di far considerare il malato di mente passibile di guarigione e di riammissione nella vita sociale normale, preoccupandosi inoltre del grave problema dell'assistenza ai dimessi dell'ospedale psichiatrico.
Scrittore colto ed elegante, studioso di arte e di storia, pittore, riunì in sé i caratteri di scienziato umanista. Morì a Milano il 18 genn. 1938.
Opere principali: Vittorio Alfieri - Studi psicopatologici con prefazione di C. Lombroso, Torino 1898; I precursori di C. Lombroso della scuola positiva, ibid. 1899; Studi di psicopatologia forense, ibid. 1901; I principi fondamentali dell'antropologia criminale, Milano 1906; L'alcoolismo nel Friuli, Udine 1907; Assistenza e trattamento dei pellagrosi e degli alcolisti, Milano 1909; Parole al vento? (scritti polemici), Varallo 1909; Relazione sull'organizzazione e funzionamento del Manicomio Provinciale di Udine, Udine 1910; Relazione sulle riforme del Manicomio di Mombello, Milano 1912; Trattato dell'assistenza degli alienati in Italia e nelle altre nazioni (in collaborazione con A. Tamburini e G. C. Ferrari), Torino 1918; Il divorzio degli alienati, ibid. 1922; Nozioni pratiche sull'assistenza dei malati di mente negli ospedali psichiatrici e nelle famiglie, Milano 1928; Relazione tecnico-sanitaria dell'Ospedale Psichiatrico Provinciale in Mombello, ibid. 1930; Ricordi manicomiali, Varallo 1937.
Bibl.: E. Morselli, I precursori di Lombroso, in Rass. di filosofia scientifica, XVII(1900), p.157; V. Colombo, I precursori di Lombroso, in La Sera, Milano, 8 apr. 1900; E. Botti, Studi di Psicopatologia forense, in Riv. di psichiatria forense, antropologia criminale e scienze affini, IV(1901), fasc. 10-11; E. Maragliano, Sieroterapia nella pellagra, in Gazz. degli osped. e delle cliniche, 2 marzo 1902, p. 179; 13 luglio 1902, p. 786, 9 nov. 1902, p. 1331; C. Einaudi, La pellagra, in La Riforma Sociale IX (1902), pp. 1083 s.; A. D'Ormea, L'assistenza degli alienati in Italia e nelle altre nazioni, in Rassegna di studi psichiatrici, VIII(1919),4-6, pp. 238-40; Id., Il divorzio degli alienati, ibid., XII (1923), 4-5, pp. 408 s.; E. Medea, Il divorzio degli alienati, in La Sera, Milano, 3 genn. 1923; C. Cattaneo, Personalità della medicina italiana, in La medicina italiana, V(1924), pp. 783 s.; 35 anni fra i pazzi, in Corriere della Sera, Milano 26 giugno 1930; Volpi Ghirardini, in Giornale di Psich. e Neuropatologia, fasc. I, II, III, Ferrara 1938; Ricordi di un alienista, in La Lettura, XXXVIII, 7 luglio 1938, pp. 605-608; E. Cazzani, Luci ed ombre nell'Ospedale psichiatrico provinciale di Milano, Varese 1952, pp. 219-246.