ANGELI, Giuseppe
Incisore in rame, attivo nella seconda metà del sec. XVIII. Fu spesso confuso con Giuseppe Angeli pittore veneziano; ma l'identificazìone è da respingere nettamente per diverse ragioni e soprattutto perché non è pensabile che l'A. abbia esercitato un mestiere come quello dell'incisore in rame, per cui si richiede fermezza di polso, all'età di 90 anni, quanti, cioè, ne avrebbe avuti il pittore nel 1799. Dalla data di pubblicazione di alcuni episodi della campagna napoleonica in Italia, che l'A. incise in collaborazione con Antonio Poggioli, su disegni di Giacomo Beys, si deduce appunto che essi furono terminati non prima del 1799, pur riguardando avvenimenti verificatisi tre o quattro anni prima: Arrivée et campement par les Français dans la place d'Arme de Livourne le 27 juin 1796; Evacuation par les Français de la place de Livourne le 14 mai 1797.L'attività dell'A. incisore si svolse tutta nell'ambito del vedutismo (Bagni di Lucca,da un disegno di G. B. Malerbi) e dell'illustrazione di fatti storici contemporanei (Arrivo degl'Inglesi a Tolone,1793; Sbarco e reimbarco dei Francesi a Livorno,1796 e 1797; Ritirata degli Inglesi da Porto Ferraio,1797), con un linguaggio che, senza scadere nel popolaresco, ben si addice ai soggetti trattati e al largo pubblico cui essi sono diretti. Il fatto che l'A. si appoggi per solito a disegni altrui ne diminuisce la personalità e la differenzia, comunque, indiscutibilmente da quella del pittore suo omonimo, che ebbe invece spirito inventivo e ambizioni di originalità. Sembra che l'A. non sia mai uscito dalla Toscana, mentre il suo collaboratore Antonio Poggioli si trasferì a un certo punto (1801 circa) a Roma, dove attese ad illustrare, continuando a servirsi di disegni del Beys, specialmente i fatti del pontificato di Pio VI, con particolare riferimento al periodo napoleonico.
Bibl.: P. Arrigoni-A. Bertarelli, Le stampe storiche del Castello Sforzesco, Milano 1932, pp. 122, 131; U. Thieme-F. Becker, Allgemeines Lexikon der bildenden Künstler, I, pp. 495 s.