giungere (giugnere; giunghi, giugni, pres. cong. II singol.)
In senso letterale vale principalmente " congiungere ", " unire ": Pg VIII 10 Ella [un'anima] giunse e levò ambo le palme; X 132 talvolta una figura / si vede giugner le ginocchia al petto; e v. anche XXV 49 [il sangue maschile] giunto lui [cioè, quello femminile], comincia ad operare, dove vale " congiuntosi con lui "; ha costruzione pronominale in If XXXIV 42 [le altre facce di Lucifero] sé giugnieno al loco de la cresta. Il participio passato è usato come aggettivo in If XXVIII 139 Perch'io [Bertram del Bornio] parti' così giunte persone, e Pg XXV 78; Detto 19 a man giunte. In connessione con tale significato il verbo assume poi altri sensi: " portare ", " condurre ": If XIX 44 sì mi giunse [Virgilio] al rotto; " aggiungere ": Pd XV 38 giunse lo spirto [Cacciaguida] al suo principio cose, / ch'io non lo 'ntesi; XVII 94 Poi giunse: " Figlio... "; " raggiungere ": If XXII 126 Tu se' giunto; Pg XXIII 17 i peregrin... giugnendo per cammin gente non nota; Pd IV 128 [il nostro intelletto] Posasi in esso [il vero], come fera in lustra, / tosto che giunto l'ha; " essere alle prese " con qualcuno: Pg XIII 116 Eran li cittadin miei presso a Colle / in campo giunti co' loro avversari.
In costrutto intransitivo vale " arrivare in un luogo " (significato che ha già il latino medievale iungere): Vn XVIII 2 quand'io fui giunto dinanzi da loro; Rime LXV 12 Quando son giunto, lasso, / ed e' [gli occhi della donna] son chiusi; LXVII 80 Qui giugnerà... la bella figura, / che già mi fa paura; CXVII 5 quando è giunta [Lisetta] a piè di quella torre, e 11 dentro un'altra donna siede, / la qual di signoria chiese la verga / tosto che giunse; Cv IV XII 19 così ne la nostra vita avviene: lo buono camminatore giugne a termine e a posa; If I13 Ma poi ch'i' fui al piè d'un colle giunto; IV 106 (come variante), V 34, VII 34, VIII 18 (Or se' giunta, anima fella; ammissibile anche l'interpretazione " sei raggiunta ") e 76, IX 9, XIII 139, XVI 20, XXI 65, XXIII 52 e 85, XXVI 113, XXVII 22, XXX 28 (propriamente qui " avventarsi " contro qualcuno), XXXI 63, XXXIII 144, XXXIV 112; Pg II 1, detto del sole, IV 118, V 41, IX 49, XIII 42 e 55, XV 34 e 83 (vidimi giunto, analogo a Pd II 25 giunto mi vidi), Pd XV 107; " sopraggiungere ": Pg V 112 Giunse quel mal voler che pur mal chiede / con lo 'ntelletto (seguiamo l'interpretazione concorde dei commentatori antichi, accolta anche dal Sapegno).
In senso figurato ripete alcuni dei significati sopra esposti: " congiungere ", " unire ": Rime XVII 4 Savere e cortesia, ingegno ed arte, / nobilitate, bellezza e riccore, / fortezza e umiliate e largo core, / prodezza ed eccellenza, giunte e sparte; LXXXIII 66 non tacerò di lei, ché villania / far mi parria / sì ria, ch'a' suoi nemici sarei giunto; CIV 68 Però, se questo è danno, / piangano gli occhi e dolgasi la bocca / de li uomini a cui tocca, / che sono a' raggi di cotal ciel giunti; Pg XVI 36 l'udir ci terrà giunti in quella vece, e 109 è giunta la spada col pasturale; 112 giunti [i due soli], l'un l'altro non teme; XXXII 57 pria che 'l sole / giunga li suoi corsier sotto altra stella; Pd I 39 da quella [foce] / che quattro cerchi giugne con tre croci; XXXIII 80 tanto ch'i' giunsi / l'aspetto mio col valore infinito; " apporre ": If XXIV 18 e così tosto al mal [Virgilio] giunse lo 'mpiastro; " raggiungere ", di cose, sentimenti che colpiscono D. (con la formula ‛ mi giugne ', mi giugnea ', ‛ mi giunse '): Vn III 2 lo suo [di Beatrice] dolcissimo salutare; XI 1 una fiamma di caritade; XII 1 tanto dolore; XIII 7 volontade di scriverne parole rimate; XV 1 uno pensamento forte, 2 uno desiderio di vederla [Beatrice], e 8 la pietosa vista; XIX 1 tanta volontade di dire; XXII 8 voglia... di domandare; XXIII 1 una dolorosa infermitade, 2 uno penero, 4 uno sì forte smarrimento, e 9 tanta umilitade; XXIV 2 una imaginazione d'Amore; XXVI 1 mirabile letizia... tanta onestade; XXXI 14 50 tanta pena; XXXV 6 7 paura / di dimostrar con li occhi mia viltate; Rime CXVI 57 quel trono [" fulmine "] che mi giunse a dosso; CII 55 lo tuo [di Amore] forte tempo [" aspra tempesta "]; Cv III 13 volontade di parlare d'amore; If V 72 pietà, a cui accodiamo If XXVIII 46 né morte 'l [Dante] giunse ancor; in generale o con riferimento ad altre persone: Pd IV 128 [nostro intelletto] giugner puollo [il vero]; Vn XIV 10 se fosse saputa [la cagione del mio trasfiguramento], io credo che pietà ne giugnerebbe altrui; XXXI 10 24 sì che dolce disire / lo [Dio] giunse di chiamar tanta salute [Beatrice]; Rime CIII 12 e non val ch'om si chiuda / né si dilunghi da' colpi mortali, / che, com'avesser ali, / giungono altrui e spezzan ciascun'arme; Vn XXXIII 7 19 quando la donna mia / fu giunta da la sua crudelitate; " seguire ": Pg XI 93 se non è giunta [la gloria umana] da l'etati grosse; " arrivare ", detto di persone: Rime CI 2 Al poco giorno e al gran cerchio d'ombra / son giunto, lasso!; Cv III XV 9; IV XXII 17 ne la nostra contemplazione Dio sempre precede, né mai lui giugnere potemo qui; If XXVII 79 Quando mi vidi giunto in quella parte / di mia etade...; Pg XIV 132 voce che giunse; XVII 129 di giugner lui [al bene] ciascun contende; Pd XXIX 49 Né giugneriesi, numerando, al venti / sì tosto... Anche detto di cose: Vn XIX 13 62 Canzone... / Or t'ammonisco... / che là 've giugni tu dichi pregando; XXIII 19 18 con tutta la vista vergognosa / ch'era nel viso mio giunta cotanto; XLI 11 5 Quand'elli [il mio sospiro] è giunto là dove disira, / vede una donna (cfr. anche al § 8); Rime LIX 9 ch'elli [Amore] m'è giunto fero ne la mente; LXVII 69 lo spirito maggior tremò sì forte, / che parve ben che morte / per lui in questo mondo giunta fosse; LXXXV 3 O dolci rime... / a voi verrà, se non è giunto ancora, / un [sonetto] che direte; CVI 58 ché rado sotto benda / parola oscura giugne ad intelletto, e 74 Ecco giunta colei [la morte] che ne pareggia; If I 56 giugne 'l tempo che perder lo face; Pg VI 144 fai tanto sottili / provedimenti, ch'a mezzo novembre / non giugne quel che tu d'ottobre fili; Fiore CXL 10 quando vedrò che 'l fatto sia ben fia la tua giunto; " pervenire ", " riuscire " a fare una cosa: Pg XVII 8 imagine leggera / in giugnere a veder com'io rividi / lo sole.