VALERIO, Giulio (Iulius Valerius)
Sotto questo nome ci è giunta una traduzione latina del romanzo di Alessandro Magno scritto intorno al sec. III dell'era volgare da persona a noi sconosciuta, perché la sua attribuzione a Callistene è una finzione. Di Giulio Valerio non sappiamo nulla. La traduzione si deve porre tra la fine del sec. III e il principio del IV.
L'opera comprende tre libri (ortus, actus, obitus Alexandri Magni) ed è seguita da alcune lettere scambiate fra Alessandro e il re Dindimo e da una lettera di Alessandro ad Aristotele. É in prosa, ma vi sono mescolati anche dei versi. Lo stile è artificioso e ricco di arcaismi, neologismi e volgarismi. La migliore ediz. è quella del Kuebler (Lipsia 1888). Della traduzione di G.V. vi sono anche due epitomi pubblicate l'una dallo Zacher (Halle 1867) l'altra dal Cillié (Strasburgo 1905).