SALVADORI, Giulio
Critico e poeta, nato a Monte San Savino (Arezzo) il 14 settembre 1862, morto a Roma il 7 ottobre 1928.
I suoi primi studî furono rivolti alla letteratura popolare e ai poeti dello stil novo; ma ben presto, senza trascurare la filologia, si lasciò prendere dalle seduzioni del giornalismo letterario della Roma sommarughiana e collaborò assiduamente, con versi e con prose, alla Cronaca bizantina, alla Domenica letteraria, alla Domenica del Fracassa, al Fanfulla della Domenica, distinguendosi non solo per la sua bravura ed eleganza di spadaccino della penna, ma anche per una serietà e una sincerità d'intenti morali e civili inconsuete nell'ambiente dei letterati coetanei. Seguace entusiasta del verbo darviniano, sperava ingenuamente dalla scienza la palingenesi della coscienza e dell'arte italiana. Nell'autunno del 1884, non ancor laureato, fu mandato a insegnar lettere italiane nel liceo di Ascoli Piceno. Durante quel soggiorno, per un intimo profondo processo di cui si possono ritrovare indirette tracce nei suoi scritti, ma che non si può integralmente ricostruire, ritornò alla fede cattolica, e fu un ritorno rettilineo, incondizionato, definitivo. Trasferito al ginnasio di Albano, visse quivi una vita di asceta ed ivi preparò il suo Canzoniere civile, raccolta di liriche accompagnate da una prefazione e da ampie note storiche (Roma e Milano 1889). Da Albano passò a Roma, professore di ginnasio e poi di liceo, e in seguito anche libero docente di letteratura italiana all'università e ivi per molti anni comandato all'insegnamento della stilistica italiana. Larga e intensa, sebbene cristianamente nascosta, fu la sua azione nel campo della carità sociale a Roma. Nel 1923 fu chiamato alla cattedra di letteratura italiana dell'università cattolica di Milano, dove rimase fino alla morte.
Della fama di santità ch'egli ha lasciato, della sua vita tutta dedita alla speculazione cristiana, al perfezionamento interno e alla carità intesa nel senso più largo ed eroico, si raccolgono oggi i documenti per introdurre il processo di beatificazione. Questa "santità" si rivela in certi accenti della sua poesia, d'una purezza incomparabile. La sua opera critica, il cui organo è una limpidissima prosa, è stata diversamente giudicata per la parte che vi ha la ricostruzione personale nell'indagine psicologica. Egli è soprattutto efficace là dove si accosta al dramma spirituale degli autori a lui più vicini per ansia morale o religiosa. Profonda è l'originalità apologetica di questo cattolico che non si allontanò d'un passo dall'ortodossia.
Opere principali: Oltre il citato Canzoniere civile; La poesia giavanile e la canzone d'amore di Guido Cavalcanti (Roma 1895); Sulla vita giovanile di Dante, saggio (Roma 1907); Natura e arte nello stile italiqno (Roma-Milano 1908); Le idee sociali di Niccolò Tommaseo e le moderne, Città di Castello 1913; Le memorie poetiche di Niccolò Tommaseo con la storia della sua vita fino all'anno XXXV, 2ª ed. a cura di G.S. (Firenze 1916); Ricordi dell'umile Italia (versi, Torino 1918); Giustizia e pace nel secolo di Dante (nel vol. miscellaneo Dante e l'Italia, Roma 1921); Ricordi di S. Francesco (Firenze 1925); Lettere aperte con introd. di M. Cordovani (Roma 1929); Enrichetta Manzoni Blondel e il Natale del'33 (Milano 1929); Lezioni dal Vangelo (Roma 1930). Tre volumi miscellanei di Liriche e saggi di G. S. sono usciti a cura e con ampia introd. biografico-critica di C. Calcaterra, Milano 1933).
G. Mazzoni, Poeti giovani; testimonianze d'un amico, Livorno 1888, 2ª ed., Napoli 1916; A. Castelli, in Corriere adriatico, 16 ottobre 1928 (importante per la conversione); A. Fratelli, Vita e poesia di G. S., in Pègaso, gennaio 1929; Giulio Salvadori, scritti del p. Cordovani, di P. P. Trompeo, A. Fattori, p. V. Ceresi, C. Cadorna, G. Zannone, scritti rari del S., appunti autobiografici e documenti Roma 1929 (ivi una ricca bibliografia a cura di C. Neidhart); P. P. Trompeo, G. S. prima del suo dolce stil movo, in Cultura, marzo 1929; G. Capograssi, G. S., in Rivista internazionale di filosofia del diritto, XII, fasc. II (marzo-aprile 1929); A. Giacomelli, Ricordando G. S., Milano 1929; T. Gallarati Scotti, Il rinnovamento di G. S., Roma 1932; C. Calcaterra, S. e Carducci, in Aevum, 1933; B. Tecchi, Mestri e amici, Pescara 1933, pp. 19-30 e 291-294; D. Mattalia, G. S., in Nuova Italia, dicembre 1934.