Salvadori, Giulio
Poeta e critico letterario (Monte San Savino, Arezzo, 1862 - Roma 1928). Collaboratore di " Cronaca Bizantina ", convertitosi dal darwinismo al cattolicesimo, fu professore all'università Cattolica di Milano (dal 1923).
Per un ventennio il suo interesse si è quasi esclusivamente polarizzato sugli anni giovanili di D. e sulla vita culturale e politica dell'ambiente fiorentino, a principiare dal volume La poesia giovanile e la canzone d'amore di G. Cavalcanti (1895).
In La vita giovanile di D. (Roma 1906) la formazione e i momenti dello sviluppo del poeta sono seguiti con minuta analisi storica e psicologica; il risultato maggiore di queste ricerche è l'influsso esercitato su D. dai mistici. Col saggio Giustizia e pace nel secolo di D. (Roma 1921), fondato su documenti di recente pubblicazione come le prediche e le sequenze del domenicano Remigio de' Girolami, il S. ha studiato l'evoluzione della coscienza civile e politica in Firenze dal 1210 al 1304: D. restauratore dell'Impero vi appare interprete della sfiducia italiana nei governi popolari dopo il fallimento della missione di Niccolò da Prato.
Non sono da trascurare, accanto a queste indagini storiografiche, quelle di filosofia morale, come Famiglia e città secondo la mente di D. (Città di Castello 1913).
Questi e altri scritti (da ricordare Il primo canto del Purgatorio [Firenze 1900], L'aquila e Lucia nella vita di D. [Roma 1917], D. e S. Francesco [ibid. 1921], s'impongono per la minuta conoscenza degli eventi e del pensiero storico e politico del sec. XIII, per garbo di esposizione e passione intellettuale, non sempre però per chiarezza d'impostazione. Criteri poco giustificabili sono, ad es., quelli che guidano il S. nelle interpretazioni allegoriche - la parte più caduca di un'attività esegetica nel suo complesso assai ampia - e perfino in certe deduzioni storiche, onde al Barbi non poche sue conclusioni apparivano da correggere e al Renier parve che " nelle ricostruzioni l'elemento soggettivo prevale e non pochi fatti del tutto ipotetici si danno come verità dimostrate ". D. è stato anche soggetto della poesia del S., oltre che in componimenti minori, assai spesso colorati di stilnovismo, in un poema sinfonico vocale per la musica di L. Refice, Dantis poetae transitus (Roma 1921), di criticabile gusto decadentistico.
Bibl.-P. Bondioli, Ritratto religioso di G.S., Milano 1929; T. Gallarati Scotti, Il rinnovamento di G.S., Roma 1932; L. Zambarelli, Il servo di Dio G.S., ibid. 1932; ID., Profilo di G.S., ibid. 1935; E. Mascherpa, G.S. - La vita e l'opera, Milano 1936; G. Bucci, G.S., Firenze 1940; M. Apollonio, D.-Storia della Commedia, Milano 1958, 1309-1312. Cfr. inoltre sul " Bull. " le recensioni di M. Barbi (IX [1901-1902] 29-30; XII [1905] 114-116) e quelle di R. Renier, sul " Giorn. stor. " (XLIX [1907] 418-421; LXIII [1914] 409).