OSSEQUENTE, Giulio (Iulius Obsěquens)
Scrittore di età incerta (forse sec. III-IV d. C.). È noto solo per un estratto dalle storie di Livio, cioè per una raccolta di tutti i prodigi che Livio nominava dal 249 a. C. in poi. L'opuscolo ci è giunto senza la parte iniziale (fino al 190 a. C.) e porta il titolo Ab anno urbis conditae DVprodigiorum liber.
È prezioso perché conserva alcuni frammenti dell'opera liviana datati, essendo sempre riportati i nomi dei consoli sotto i quali i prodigi avvennero. Occasionalmente sono ricordati anche altri fatti o perché celebri o perché curiosi. È oggi di solito ammesso che l'autore non si valse direttamente di Livio, ma di una sua epitome. L'ipotesi è stata ulteriormente complicata con l'immaginare tra l'epitome liviana e O. un altro intermediario, una cronaca che avrebbe aggiunto al materiale di Livio alcune notizie estranee: ma ciò è tutt'altro che sicuro.
Edizione migliore in O. Rossbach, T. Livi Periochae, ecc., Lipsia 1910.
Bibl.: O. Rossbach, Der Prodigiorum liber des Obsequens, in Rheinisches Museum, LII (1897), p. 5 segg.; L. Wülker, Die geschichtliche Entwicklung des Prodigienswesens bei den Römern, Lipsia 1903; M. Schanz, Geschichte der römischen Litteratur, IV, i, 2ª ed., Monaco 1920, pp. 84-85.