COLONNA, Giulio
Figlio di Girolamo di Antonio e di Vittoria Conti, nacque nella seconda metà del sec. XV.
Ebbe tre mogli: Lorenzina, figlia naturale di Lorenzino de' Medici, Giovanna Conti e Pantasilea Gatteschi, dalle quali ebbe Ottaviano, Marcantonio, Girolamo, Giovanni detto Sciarretta, Porzia, Livia, Claudia, Ottavia, Tuzia e Virginia.
Quando nella primavera del 1501 il generale d'Aubigny avanzava alla conquista del Regno di Napoli, il C., che si era schierato a difesa di Federico d'Aragona, avrebbe dovuto opporglisi a Montefortino. Ma i Francesi, raggiunta la località, non dovettero minimamente rallentare l'avanzata, perché il C. abbandonò le posizioni "con poca laude" (Guicciardini, Storia d'Italia, II, p. 24). Il 17 settembre di quell'anno il C. fu compreso nella bolla di condanna di Alessandro VI contro i Colonna.
Per qualche anno le fonti sul C. tacciono, e si hanno di nuovo notizie sporadiche su di lui solo nel 1505. In quell'anno pare che il C. militasse al servizio dei Fiorentini nella guerra contro Pisa, forse sotto il comando di Camillo Colonna.
Quando Giulio II si volse contro i Francesi, preparandosi a stringere con Venezia la lega santa, il duca di Nemours strinse con i Colonna, gli Orsini e i Savelli una convenzione per un'azione comune contro il papa. In essa Luigi XII, oltre ad impegnarsi ad operare in favore del concilio pisano, prometteva di pagare quattrocento uomini d'arme e mille fanti da distribuire fra Camillo Orsini, alcuni dei Savelli e Ottaviano, Pier Francesco e Giulio Colonna. I baroni a loro volta si impegnavano ad occupare Roma e tenerla in nome del concilio di Pisa. Comunque quando le famiglie dei Colonna e degli Orsini si riconciliarono fra loro, addivenendo alla "pace romana", voluta dal pontefice, il 28 ag. 1511, il C. fu uno dei membri della famiglia che sottoscrissero l'atto.
Bisogna arrivare al 1517 per riavere notizie relative al C., che in quell'anno militò al servizio di Siena, allora, per influsso di Leone X, sotto il dominio di Raffaele Petrucci. Alla fine del 1524 il C. si trovava fra coloro che contrastavano il passo nello Stato della Chiesa al duca d'Albany, che si dirigeva nel Regno. Con Vespasiano Colonna il C. attaccò il duca d'Albany, a cui subito dopo pervenne la notizia della battaglia di Pavia (26 febbr. 1525), che ne determinò la ritirata. Il C. attaccò e ruppe allora un distaccamento di quattrocento cavalli e milleduecento fanti degli Orsini, alleati dei Francesi, alle Tre Fontane, vicino Roma. Inseguì poi i fuggitivi, che erano entrati nella città da porta S. Paolo e porta S. Sebastiano, fino a Campo de' Fiori. Dal medesimo anno il C. fu assunto nuovamente al servizio dei Senesi, che dovevano allora affrontare un poderoso esercito inviato contro di loro da Clemente VII. Il C. comandava la cavalleria e quando fu deciso di affrontare il nemico in campo aperto egli si oppose ad una operazione che gli sembrò avventata e destinata all'insuccesso. Tuttavia, il 25 luglio 1526, il C. partecipò alla battaglia vinta poi dai Senesi.
Pochi mesi più tardi il C. si univa al fratello cardinale Pompeo, che il 20 settembre assaliva Roma, saccheggiando il Vaticano e il Borgo, mentre Clemente VII si chiudeva in Castel Sant'Angelo. Egli partecipò l'anno dopo anche al ben più terribile sacco della città. Ormai al soldo degli Imperiali, il C. prese parte, nel 1528, alla guerra contro il Lautrec, che si era portato nel Regno, e successivamente all'assedio di Firenze, insieme con il figlio Sciarretta.
Nel giugno 1530 si ribellò al potere pontificio, alleandosi con il genero Napoleone Orsini, abate di Farfa, che aveva sposato la figlia Claudia, e con Giovan Battista Conti, occupando Gavignano, Carpineto e altre località. Contro di loro fu inviato un congiunto del C., Ascanio Colonna. È questa l'ultima notizia che si ha di lui.
Fonti e Bibl.: F. Guicciardini, Storia d'Italia, a cura di C. Panigada, Bari 1929, IV, p. 271; A. Coppi, Memorie colonnesi, Roma 1855, pp. 245, 258, 283, 286, 303; C. Vignati, Gastone de Fois..., in Arch. stor. lomb., s. 2, I (1884), p. 603; P. Colonna, I Colonna, Roma 1927, pp. 104, 107, 124, 167, 172, 181; C. Argegni, Condottieri, capitani, tribuni, I, Milano 1936, pp. 184 s.; P. Litta, Le famiglie celebri ital., s. v. Colonna, tav. VI.