CIVILE, Giulio (Iulius Civilis, qualche volta erroneamente Claudius C.)
Nobile batavo entrato intorno al 45 d. C. nell'esercito romano e divenuto prefetto di una corte di suoi connazionali. Nel 69, C. sollevò le sue truppe e poi il suo popolo, apparentemente in favore di Vespasiano allora proclamato imperatore, in realtà per approfittare della debolezza dei Romani sul Reno, donde Vitellio aveva dovuto trarre gran parte delle sue truppe. La rivolta si estese presto. La vittoria in Italia di Vespasiano non placò naturalmente i ribelli, e Vespasiano dovette rivolgersi contro i suoi pretesi paladini. Un forte esercito comandato da Petillio Ceriale rimise l'ordine in Gallia e riacquistò le posizioni perdute in Germania. C. si decise all'accordo, che avvenne con la sottomissione dei Batavi alle condizioni in cui erano prima di essersi ribellati, esenti da tributi, ma obbligati al servizio militare. L'interruzione della nostra fonte, Tacito, al principio delle trattative, ci vieta di conoscere i particolari dell'accordo e ulteriori notizie su C. (70 d. C.).
Bibl.: T. Mommsen, Römische Geschichte, V, p. 118 segg.; F. Münzer, in Bonn. Jahrbücher, CIV (1899), p. 85 segg.; H. Nissen, ibidem, CXI-XII (1904), p. 60 segg.; Ph. Fabia, in Revue de philologie, XXXIV (1910), p. 5 segg. e in Studi romani, II (1914), p. 153 segg.; B. W. Henderson, Civil war and Rebellion in the Roman Empire, Londra 1908, p. 231 segg.; C. Jullian, Histoire de la Gaule, IV: Le Gouvernement de Rome, Parigi 1914, p. 199 segg.; Stein, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., X, col. 550 segg.