CISARI, Giulio
Nacque a Como il 7 maggio 1892 da Giovanni Battista e da Clorinda Del Torre. Si diplomò in architettura all'Accademia di Brera dove dal 1900 al 1915 frequentò pittura e scultura sotto la guida di L. Pogliaghi, C. Tallone, G. Mentessi, V. Arcaini e G. Moretti. Per sei anni frequentò anche la Scuola superiore applicata all'industria dove ottenne la licenza e, terminati gli studi, svolse attività di insegnante all'accademia, per dedicarsi poi all'arte.
Attratto dal colore, affrontò prima la pittura di paesaggio, "con marine dense di colore, tramonti suggestivi, nebbie piene di misteri" (Scarpa, 1920), per dedicarsi poi al bianco e nero. Sotto la guida di A. De Carolis, si perfezionò in tutte le tecniche di riproduzione, dalla litografia all'incisione su rame, individuando nella xilografia un medium espressivo esemplare: "Amante di quel complesso che forma l'opera letteraria e t'opera artistica sentii essere la xilografia il mezzo più appropriato per poter conciliare l'armonia fra i caratteri tipografici e le loro adornazioni e così mi dedicai in favore di quest'arte" (così scrive il C. nel suo manuale sulla xilografia, pp. 8 s.). Al grande movimento di rinascita della xilografia originale, iniziato in Italia da De Carolis nel primp decennio del secolo, sviluppatosi intorno alle riviste L'Eroica di E. Cozzani, La Pié di A. Spallicci, Xilografia di F. Nonni e nelle pubblicazioni di L. Servolini, C. Ratta e A. F. Formiggini, contribuì con pregevoli opere di illustrazione, cartellonismo e grafica minore che lo indussero a raccogliere le sue esperienze nel manuale teorico pratico, La xilografia, pubblicato da Hoepli a Milano nel 1926 (rist. 1976), nonché in Gioco utile e dilettevole che possono fare tutti i bambini artisti (Milano, Mondadori), Metodo semplice per disegnare ornamenti (ibid.) e La decorazione artistica alla portata di tutti (ibid.); negli anni seguenti pubblicò anche I racconti del pittore Gervasio (ibid., Ceschina, 1930) e le poesie Gliindovini (Savona, casa ed. d'arte Liguria, ed. Sabatelli, 1967).
Ufficiale volontario nei bersaglieri nella prima e capitano nella seconda guerra mondiale, meritò decorazioni al valore; si ispirano alle vicende belliche opere come la xilografia Difesa del Piave (Milano, Gall. d'arte moderna), Vittoria (Roma, Museo centr. del Risorgimento), premio della regina, e una serie di disegni del 1942 (pubbl. in I Mostra degli Ital. in armi, 1942, pp. 41 s., 172-175).
Attivo anche come architetto e scenografo, si dedicò prevalentemente all'illustrazione e decorazione dei libro, realizzando dal 1918 oltre un migliaio di copertine per gli editori Treves, Ceschina, La Prora, Bemporad, Barbera, Alpes, SEI, ma soprattutto caratterizzando negli anni Venti e Trenta la produzione grafica di Mondadori e delle ediz. musicali Ricordi.
Tra i numerosi volumi illustrati ricordiamo la strenna Fiammate (con altri), Milano, Vitagliano, 1919, Le creature sovrane di A. Padovan, Milano, Hoepli, 1929, e La commedia del fantasma. Il soldato smargiasso di T. Maccio Plauto, Roma, Formiggini, 1931. Nel 1924 eseguì insieme a M. Dudovich, E. Sacchetti, P. Sinopico, M. Nizzoli, F. Depero le tavole per una preziosa cartella pubblicitaria dei mattoni Verzocchi e una serie di francobolli per i concorsi di Stato: Onoranze a Volta (60 cent.), 1927; Vittorio Emanuele II (10 e 50 cent.), 1928; Serie imperiale con P. Paschetto (10, 20 e 50 cent.), 1929. Oltre al cartellone vincitore dei concorso alla XIII Biennale di Venezia (1922), e di quella della XX (1936), nella collezione Salce di Treviso sono conservati una trentina di suoi manifesti tra i quali Reggio Calabria, V Giornata della Croce rossa, Onoranze a Volta (1927), Giornata del Balilla (1933) e IX Festa del libro (1935), esposto alla I Mostra dei cartellonisti a Roma nel 1936.
"Spontaneamente adottò per un certo tempo una tecnica lineare, abolendo il chiaroscuro di cui si faceva allora soverchio spreco. Rasentò un primitivismo garbato" (Servolini, 1955, p.204), ma "credeva nel segno xilografico, lo usava nei manifesti e anche nell'illustrazione del libro senza neppure ricorrere alla incisione, ma conducendo soltanto il segno ad imitazione della xilografia" (Villani, 1981).
Dal 1911 partecipò alle principali rassegne nazionali: Biennali veneziane (quasi tutte tra il 1920 e il 1940), Biennali di arte decorativa a Monza (1923-1925) e Quadriennali romane (1931-1939). Alle collettive: "Illustratori del libro di Firenze" (1922), Biennale di Brera (1923; I cavalieri di Mantova), III Biennale romana (1925), Septimaine Narbonne (1931), Incisori a Varsavia (1933) e ad Abbazia (1936). Allestì personali al Lyceum di Milano (1921 e 1925) al Museo di arti industriali di Praga (1924), alla gall. Pesaro (1931), a Casa d'artisti di Milano (1932), a Londra (1934), Bucarest (1937), Ankara e Istanbul (1938), e partecipò a concorsi d'arte vincendo numerosi premi. Fu cavaliere per meriti di guerra, commendatore per meriti artistici e cavaliere del Sovrano Ordine di Malta e del S. Sepolcro, membro dell'Accademia di Brera dal 1919, socio fondatore e vicepresidente incisori d'Italia e Lauréat du travail de première classe a Bruxelles per meriti artistici e pubblicitari. Nel 1936 sposò Nella Massione con la quale vinse il concorso per il manifesto della XX Biennale veneziana (1936).
Sue opere sono conservate in numerose raccolte pubbliche tra cui Milano, Museo dell'ospedale Maggiore e Galleria d'arte moderna; Firenze, Galleria degli Uffizi; Trieste, Civ. museo Revoltella; inoltre in collezioni private in Italia e all'estero.
Morì dimenticato a Milano il 28 marzo 1972.
Fonti e Bibl.: Oltre ai cataloghi delle mostre cit., ricordiamo: C. Ratta, La decoraz. e sua influenza nella stampa, Bologna 1922, pp.68 s., 85; Gli adornatori dei libro in Italia, I-IX, Bologna 1923- 1929, ad Indices; Gli ill. del libro. G. C., in Le arti decorative, II (1923), n. 2, p. 34; G. C., in La Donna, XIX (1923), n. 399, p. 25; B. Vulceck, Italsky Grafic. G. C., Praha 1925; Chi è?, Roma 1928, pp. 152 ss.; P. Scarpa, G. C., in Artisti contemp. ital., Milano s.d. [ma 1928], pp.65-68; G. Nicodemi, G. C. (catal., gall. Pesaro), Milano 1931; Pubblicità ital. 1900-1933, Milano 1933, p. 63; I Mostra degli ital. in armi, Roma 1942, pp. 41 ss. e passim; N. Massione, C., Milano s.d. (con bibl.); E. Padovano, Diz. degli artisti contemp., Milano 1951, p. 85; L. Servolini, Inc. ital. di cinque secoli, Milano 1951, pp. 33, 75; H. Vollmer, Künstlerlexikon des XX. Jahrh's, I, Leipzig 1953, pp. 443 s.; L. Servolini, Diz. ill. d. inc. ital., Milano 1955, pp. 204 s.; Ex libris disegnati da G.C., Savona 1958; U. Dal Pozzo, in La Piè, XXXIV (1965), n.2, pp. 71-76; F. Catania, Incisioni di G.C., in Quadrante lariano, II (1969), n. 9, pp. 51-54; Milano 70/70, II, Milano 1971, p. 196; Settant'anni di manifesti ital. (catal.), a cura di C. Alberici-G. Lise, Milano 1972, p. 70; D. Villani, L'ex-libris e G. C., in L'Esopo, III (1981), n. 10, pp. 45-50; M. Pigozzi, G. C., in Annitrenta (catal.), Milano 1983, pp. 549 s.