SANSONI, Giulio Cesare
SANSONI, Giulio Cesare. – Nacque a Firenze il 20 maggio 1838 da Antonio e da Anna Calenzoli e venne battezzato due giorni dopo nel battistero della città, avendo come padrini il nonno Gaetano Sansoni, possidente di Pisa e lo zio Giuseppe Calenzoli, impiegato.
Il censimento della popolazione della Toscana del 1841 trovò la famiglia Sansoni in una tranquilla agiatezza: il padre era impiegato nella Banca di sconto e la madre, con l’assistenza di una domestica, accudiva i sei figli: Giulio Cesare e i fratelli Enrico, primogenito di 12 anni, Elvira, Raffaello, Giovanna e Assunta. Nello stesso edificio viveva la famiglia del nonno Francesco Calenzoli, impiegato nel museo scientifico La Specola. Giulio Cesare divenne dipendente pubblico nel 1859, in qualità di apprendista alla direzione generale del Pubblico censimento (il catasto toscano). Frequentò i caffè letterari fiorentini come il Galileo, il Cornelio e il Doney, luoghi di incontro di giovani scrittori e di serate letterarie. Qui conobbe, tra i tanti intellettuali, Giosue Carducci e il gruppo degli Amici pedanti.
Nel frattempo, conclusosi il governo lorenese, la città di Firenze si stava sviluppando sotto la guida delle classi dirigenti riformatrici moderate, quale capitale culturale della nazione. Venne fondato l’Istituto di studi superiori pratici e di perfezionamento, centro del positivismo e luogo di formazione delle élite del nuovo Stato unitario. L’editoria fiorentina, cresciuta attraverso la diffusione delle opere risorgimentali, si trasformò in strumento di promozione della lingua e della cultura in ambito scolastico con gli editori Barbera, Le Monnier e Paggi-Bemporad, che diedero inizio alle loro famose collane per la scuola. Lo spostamento della capitale a Firenze (1865-71) permise agli editori di instaurare significative relazioni con il mondo politico al fine di promuovere l’adozione dei propri libri di testo.
È in questo clima culturale che Giulio Cesare Sansoni, ormai inserito nei circoli letterari, decise di pubblicare nel 1873 Guardare e pensare. Studi dal vero, libro di lettura di Guido Falorsi, allievo di Niccolò Tommaseo. A questo seguì, pochi mesi dopo, una raccolta di commedie edificanti per le scuole femminili, Dialoghi e commedine (1874), scritte dallo zio Giuseppe Calenzoli.
Le prime due edizioni uscirono con la responsabilità «A spese di alcuni amici», avendo ricevuto il sostegno del tipografo Giovanni Carnesecchi, che aveva realizzato una florida tipografia dedita alla stampa di periodici popolari. I riscontri delle vendite, nonostante la semplicità delle realizzazioni, furono positivi e Sansoni si convinse di iniziare una impresa editoriale a suo nome, G.C. Sansoni, con la pubblicazione, nell’aprile del 1874, di un’opera di Cesare Guasti, linguista e accademico della Crusca, Belle arti. Opuscoli descrittivi e biografici. La sede editoriale venne fissata nei locali della stessa tipografia Carnesecchi tra piazza d’Arno 1 (ora piazza Mentana) e il magazzino di via dei Saponai 14.
Vennero invitati a collaborare giovani studiosi: pubblicò di Raffaello Fornaciari, il Disegno storico della letteratura italiana (1874), rimasto in catalogo per oltre cinquant’anni; di Alessandro D’Ancona, I precursori di Dante (1874); di Pio Rajna, Le fonti dell’Orlando furioso (1876). Grandi novità furono la traduzione della Civiltà del secolo del Rinascimento in Italia, di Jacob Burckhardt (1876), e la pubblicazione della collana Studi di legislazione scolastica comparata, con scritti del ministro dell’Istruzione Ruggiero Bonghi.
L’incontro con Adolfo Bartoli, professore di letteratura italiana all’Istituto di studi superiori, maestro nella ricostruzione storico-filologica dei testi, inaugurò un profondo e amichevole rapporto intellettuale. Gli studi di Bartoli e i lavori dei suoi allievi rifornirono le collane Sansoni e diventarono una delle principali linee editoriali con opere come I precursori del Boccaccio nel 1876 e la Storia della letteratura italiana (I-VII) nel 1878-1889. Giovanni Carnesecchi morì nel 1877 e subentrò alla direzione tipografica il figlio Tito, che completò la messa in funzione della nuova macchina da stampa Koenig & Bauer. Questa venne utilizzata per l’edizione delle Opere di Giorgio Vasari (1878-1885), curate da Gaetano Milanesi, archivista e storico dell’arte attivo nell’ambiente culturale del Gabinetto Vieusseux al quale, nel 1879, si iscrisse anche Sansoni. L’editore strutturò le pubblicazioni in una serie di collane dalle caratteristiche omogenee per presentazione critica e rigore metodologico, facilmente riconoscibili e consigliabili dal corpo insegnante ai propri studenti. Fu una chiave di successo poi mantenuta e ampliata dalla casa editrice nel corso della sua storia.
Ricordiamo le collane: i Classici latini tradotti e illustrati, la Biblioteca di carteggi, diari, memorie, la Piccola biblioteca italiana, la Biblioteca scolastica di classici italiani, la Raccolta di opere inedite e rare.
Un grande cambiamento nella vita privata di Sansoni si ebbe con il matrimonio con la parmense Albertina Piroli (forse 1880) figlia del giurista Giuseppe e di Maria Rosa Masini. La sorella della moglie, Amelia, sposò nel 1881 un amico di Sansoni, il brillante studioso Guido Biagi, di cui l’editore aveva pubblicato Le novelle antiche (1880).
Agli inizi degli anni Ottanta dell’Ottocento, Firenze si trovò in grandi difficoltà economico-finanziarie: gli investimenti, legati al ruolo di capitale nazionale, erano rimasti infruttuosi dopo il trasferimento dell’amministrazione a Roma e numerose società, persino il Comune, dichiararono fallimento. Quote significative di tasse non furono pagate. Le indagini promosse sull’esattoria comunale (concessionario Rinaldo Rinaldi) coinvolsero anche Sansoni nella sua attività di esattore e collettore dei dazi. Il tribunale civile di Firenze richiese al Comune informazioni su di lui e sulla sua patente di collettore. Le ispezioni si conclusero senza procedimenti penali. Sansoni, ormai concentrato nella sua attività di editore, non volle rimanere travolto da maldicenze o scandali cittadini: si trasferì a Roma nel 1883, aprì una libreria al principio di via del Corso da piazza Venezia e stabilì la succursale romana della casa editrice in via Napoli 27. A Roma, nel 1884, nacque suo figlio Alberto e nello stesso anno il suocero Giuseppe Piroli venne nominato senatore.
Non ebbe però il tempo di gioire dei risultati raggiunti né delle prime cento edizioni realizzate: morì il 13 febbraio 1885.
La vedova Albertina confermò l’impegno nell’azienda cercando aiuto nel cognato Guido Biagi, cui affidò la direzione editoriale, e in Giorgio Ceccherini, che ebbe la responsabilità amministrativa. La stampa e la sede rimasero alla tipografia Carnesecchi, che nel frattempo era stata ereditata da Giulia Bellini, vedova di Tito, risposatasi con l’orafo Cesare Casalini, che assunse la guida dell’attività e collaborò intelligentemente alle pubblicazioni. Biagi diede impulso alla casa editrice, aprì nuove collane di testi greci e latini e, con grande successo, la Biblioteca scolastica di classici italiani secondo i programmi ufficiali diretta da Carducci.
La casa editrice Sansoni si presentò nel Novecento con oltre seicento edizioni organizzate in collane tematiche. Biagi, divenuto bibliotecario della Laurenziana, introdusse il nipote Antonio Sansoni nella gestione aziendale nella nuova sede di via Cherubini 12 e poi di viale Mazzini 26, a Firenze. Antonio, divenuto pienamente direttore oltre che proprietario della casa editrice, già ufficiale di cavalleria e sportivo intrepido, partì volontario nel maggio del 1915 nella prima guerra mondiale quale ufficiale di artiglieria, medaglia d’argento al valor militare. Morì nell’Ospedale militare di Padova per le conseguenze di una infezione influenzale il 19 settembre 1918. La casa editrice venne ereditata dai cugini Guido (1866) e Ugo (1875) Zaccherelli, rispettivamente avvocato e impiegato, figli di Elvira, sorella di Giulio Cesare. I due fratelli trasformarono nel 1919 l’azienda familiare in società: la Società anonima editrice G.C. Sansoni e aprirono alla partecipazione degli editori Bemporad di Firenze, Lattes di Torino e della tipografia L’arte della stampa. La linea editoriale affiancò al grande corpo dei classici e della manualistica, il teatro e le letterature straniere.
La continua modifica dei programmi scolastici, la crisi economica e i dissidi tra i soci portarono a vari riassetti nell’azienda fino all’ingresso nel 1932 di Giovanni Gentile, che rilevò le quote Zaccherelli. Gentile, che aveva da poco lasciato la Vallecchi, era uno degli attori fondamentali dell’editoria fiorentina presente anche in Bemporad e Le Monnier. Un complesso scambio azionario con Armando Paoletti della Le Monnier e Vito Benedetto Orzalesi, industriale della Manetti & Roberts, lo portò al pieno controllo della Sansoni. Gentile curò attentamente le ristampe, i rifacimenti critici e il rinnovamento del catalogo, avviò a suo nome la Collana scolastica di testi filosofici e affidò a Giorgio Pasquali la Biblioteca dei classici latini e greci. Alla Sansoni non mancò il sostegno del regime fascista con l’assegnazione delle edizioni nazionali delle opere di Francesco Petrarca, Tommaseo e Alessandro Manzoni.
Dopo il commissariamento per compromissione con il regime repubblichino, la casa editrice tornò nel dopoguerra al figlio di Giovanni Gentile, Federico, che continuò la produzione delle opere classiche commentate e aprì al settore enciclopedico. Il centenario editoriale della Sansoni, nel 1973, vide 4859 edizioni elencate negli Annali e un grande plauso del mondo accademico per il prezioso lavoro effettuato. Purtroppo la casa editrice non seppe rinnovarsi e fu travolta da una crisi irreversibile e liquidata nel 1977, venendo poi rilevata dal Gruppo Rizzoli-RCS Libri e suddivisa tra Sansoni per la scuola, unita a La nuova Italia di Scandicci (Firenze), e Sansoni aggregata al settore Università di Milano. La Mondadori nel 2016 acquistò RCS Libri e Sansoni continua a pubblicare libri per la scuola come Rizzoli Education.
Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Firenze, Casa Editrice Sansoni (1882-1960); Stato civile della restaurazione, Firenze, Registro dei matrimoni 1828, n. 85, p.184; Stato civile della restaurazione, Firenze, Nati 1838, n. 254, p. 124, n. 1361; Censimento anno 1841, Stato delle anime, Comunità di Firenze, Parrocchia di S. Frediano, n. 276, p. 293; Firenze, Archivio storico del Comune, Segreteria Generale, 1882, n. 2.218; Uffizio provvisorio per la liquidazione delle imposte arretrate, 1885; Anagrafe, Schede anagrafiche, Fogli famiglia; Stato civile, Atti di nascita, Atti di morte; Camera di commercio, Registro delle società, n. 2746; Opera di Santa Maria del Fiore, Archivio storico delle fedi di battesimo 1838, reg. 161, p. 180; Gabinetto Vieusseux, Libro dei soci, 31 dicembre 1879.
Almanacco toscano, Firenze 1859, p. 615; In memoria di Antonio Sansoni editore fiorentino, Firenze 1919; Lo stabilimento tipografico G. Carnesecchi e figli in Firenze, Firenze 1920; M. Parenti, G.C. S. editore in Firenze, Firenze 1956; Lettere di G.C. S. a Giosue Carducci, Firenze 1963; Testimonianze per un centenario, Annali della casa editrice G.C. S., Firenze 1974; Testimonianze per un centenario, Contributi a una storia della cultura italiana 1873-1973, Firenze 1974 (con contributi di G. Contini, G. Nencioni, W. Binni, G. Devoto, B. Migliorini, M. Praz, A. La Penna, M. Pallottino, P. Baracchi, G. Pugliese Carratelli, U. Spirito. Interventi per il cinquantenario di E. Pistelli, V. Rossi, P. Rajna, N. Zingarelli, E. Levi, G. Pasquali, D. Pieraccioni, G. Gentile; Catalogo editoriale del 1932 postillato da G. Gentile); Editori a Firenze nel secondo Ottocento, Atti del Convegno… 1981, a cura di I. Porciani, Firenze 1983; G. Pedullà, Il mercato delle idee, Giovanni Gentile e la casa editrice Sansoni, Bologna 1986; G. Turi, Giovanni Gentile, una biografia, Firenze 1995; Storia dell’editoria nell’Italia contemporanea, a cura di G. Turi, Firenze 1997; N. Tranfaglia - A. Vittoria, Storia degli editori italiani, Roma-Bari 2000; Editori e lettori. La produzione libraria in Italia nella prima metà del Novecento, a cura di L. Finocchi - A. Gigli Marchetti, Milano 2000; Editori italiani dell’Ottocento. Repertorio, I-II, a cura di A. Gigli Marchetti et al., Milano 2004; Percorsi del libro per la scuola fra Otto e Novecento. La tradizione toscana e le nuove realtà del primo Novecento in Italia, a cura di C. Betti, Firenze 2004; L. Brogioni - A. Cecconi, Gli archivi degli editori toscani, Pisa 2010; Firenze capitale europea della cultura e della ricerca scientifica. La vigilia del 1865, Atti del Convegno… 2013, a cura di G. Manica, Firenze 2014 (una descrizione dell’ambiente culturale nel quale Sansoni maturò l’idea della casa editrice).