CORDARA, Giulio Cesare
Nacque ad Alessandria il 17 dicembre 1704, ed ivi morì il 6 marzo 1785. Studiò a Roma nel Collegio Romano. Destinato alla carriera ecclesiastica, preferì entrare nella Compagnia di Gesù, dove si segnalò subito nelle lettere classiche e in particolare nella poesia latina. Le sue satire De tota graeculorum huius aetatis litteratura (1737), uscite anonime, misero il mondo letterario d'allora a soqquadro, tanto che furono messe all'indice da Clemente XII; ma stampate e ristampate corsero lette e ammirate tutto il secolo (Carducci). Dal culto della satira fu distolto dall'incarico di continuare la storia della Compagnia, di cui fu l'ultimo storico ufficiale prima della soppressione. Le sue ampie relazioni in Roma e fuori, e il posto distinto che egli ebbe nella Compagnia gli permisero, quando questa fu soppressa ed egli si ritirò a vita di prete secolare in Alessandria, di lasciarci nei De suis ac suorum rebus aliisque suorum temporum commentarii, un quadro efficacissimo dell'ambiente in cui visse, sul cui sfondo tessé, con ricchezza di informazione e indipendenza di giudizio, la storia della soppressione della Compagnia. È questa la principale fra le sue numerose opere, in prosa e in versi, in latino e in italiano.
Le opere furono raccolte in 4 volumi dal Pasquali, Venezia 1804. L'edizione dei Commentarii è in corso di stampa per iniziativa di G. Albertotti a spese della R. Dep. di storia patria piemontese e del Ministero della pubblica istruzione.
Bibl.: G. Albertotti, Lettere di G. C. Cordara a Francesco Cancellieri, con estratti dai "Commentarii" e bibliografia cordariana, Modena 1912-16. La bibliografia, oltre che in Sommervogel, Bibl. d. la Comp. d. J., II, coll. 1412-1431, è continuata dallo stesso Albertotti, in Iulii Cordarae de suppressione Societatis Jesu commentarii, Padova 1925, in Gli ultimi anni di G. C. Cordara, Venezia 1927, e in La mortificazione di G. C. C. poeta, Venezia 1929.