ARRESTI (Aresti), Giulio Cesare
Organista e compositore, nato a Bologna da Innocenzo e Bartolomea il 26 febbr. 1619. Fu discepolo di Ottavio Vernizzi, da cui ebbe in eredità "tutti i li libri si stampati come manoscritti e carte da cantare et sonare insieme anco tutti gli instrumenti da sonare di qualsivoglia sorte" e a cui successe nell'ottobre 1649 nel posto di secondo organista alla basilica di S. Petronio, con lo stipendio di 17 lire mensili. Nel dicembre 1659 veniva promosso primo organista con 21lire mensili (portate a 25 nel luglio 1660), ma nel dicembre 1661 venne "escluso dall'offitio"; fu riassunto solo nel febbraio 1671, prendendo la successione di Carlo Donato Cossoni. Nel settembre 1696 veniva pensionato con 12 lire mensili. Nel 1663 era divenuto membro dell'Accadenúa dei Filomusi con l'epiteto di "Sollevato" e nel 1666 fu tra i membri fondatori dell'Accademia Filarmonica, di cui fu "Principe" nel 1671, 1686 e 1694. Fu anche per qualche tempo maestro di cappella a S. Salvatore (1668, 1680) e alla Cappella del Rosario nella basilica di S. Domenico.
Episodio centrale nella vita e nell'attività musicale dell'A. fu la polemica da lui sostenuta con Maurizio Cazzati, maestro di cappella a S. Petronio. Essa fu originata da alcune censure dell'A. al primo Kyrie della Missa I Toni delle Messe e salmi a 5 voci op. 17 (Venezia. 1655)del Cazzati; di queste critiche, fatte dapprima verbalmente e tramite una lettera del 13 sett. 1659 di Lorenzo Perti, cantore della cappella e mansionario della basilica di S. Petronio, al Cazzati, rimane compiuta testimonianza in un Dialogo fatto tra un maestro e un discepolo desideroso d'approfittarsi nel contrapunto, anonimo, ma sicuramente attribuibile all'A., conservato a Bologna presso la Biblioteca musicale "G.B. Martini" in tre redazioni manoscritte (compietantesi a vicenda) sotto le segnature C/55 (vi è annessa anche una lettera di L. Perti al Capitolo di S. Petronio), H/75 (ce. 89-91)e I/44.All'obiezione del Cazzati di non voler prendere in considerazione le osservazioni di un musicista che non poteva vantare pubblicazioni, l'A. rispose pubblicando Messa e Vespro della B. V. con l'Inno a 8 voci reali, composti di tre figure cantandosi senza battuta, et organo, op. 1 (Venezia 1663, Magni) e premettendovi un foglietto a stampa con il Kyrie censurato e le sue critiche, senza tuttavia nominare esplicitamente il Cazzati.
Questi, di fronte a tale pubblica presa di posizione, replicò con la Risposta alle opposizioni fatte dal Signor G. C. A. nella Lettera al Lettore posta nell'opera sua musicale (Bologna 1663, Heredi Dozza); contemporaneamente uscivano le Messe a 3 voci con Sinfonie, e Ripieni à beneplacito, accompagnate da Motetti e Concerti, op. 2 (Venezia 1663, Magni) con un altro attacco dell'A., edito in anticipo e separatemente a Modena e a Venezia; a questo il Cazzati oppose il Poscritto che segue la Risposta e che egli pubblicò assieme. L'anno successivo l'A. allargava il campo della polemica pubblicando, nelle Gare musicali (Venezia 1664, Magni), cinque salmi tratti dall'opera 33del Cazzati (Salmi da Capella per tutto l'anno a 4 voci, col suo Basso continuo, Bologna 1663,Heredi Dozza), realizzati in partitura e con annotazioni critiche di errori. La fondatezza di alcune censure dell'A. non fu accompagnata da conveniente correttezza verbale, e il Cazzati ebbe buon gioco nel ribattere, in uno scritto ben fatto nel contenuto e nella forma, le censure dell'avversario, ritorcendo - con abbondanza di esempi tratti dalle composizioni di questo - gli errori e le improprietà contestategli. Più che da disinteressati motivi d'ordine culturale, questa polemica "non hebbe per fondamento altro che una poca simpatia verso di me", come ebbe ad osservare il Cazzati stesso; "poca simpatia" dovuta all'essere egli non bolognese e portatore di innovazioni stilistiche, motivi sufficienti per animare la tranquilla vita musicale bolognese del tempo. Come riflesso pratico, l'A. perdette per un decennio il posto di organista a S. Petronio, e il Cazzati fu spinto, se non costretto, e più dall'ambiente che dai suoi superiori, a chieder "licenza" dalla carica di maestro di cappella, che gli fu accordata il 27 giugno 1671.
L'A. pubblicò inoltre Sonate a 2 & a Tre con la parte del violoncello a beneplacito, op. 4 (Venezia 1665, Magni) e curò la raccolta Sonate da Organo di varii Autori, in cui figurano tre sue sonate, che apparve a Bologna intorno al 1697-1698 e che fu ristampata ad Amsterdam, S. d., da E. Roger. Come opera 7 apparve la Partitura di Modulationi precettive sopra gl'Hinni del canto fermo gregoriano con le risposte intavolate in sette righe per l'organo, opera giovevole per gli studenti in tal professione,dedicata ai Fabbriceri di S. Petronio, che, il 1° sett. 1701, "in ricognitione della dedicatoria", concessero 150 lire agli eredi dell'A.; egli era morto, infatti, a Bologna il 17 luglio dello stesso anno.
Dell'A. vanno infine ricordati gli oratori: Licenza di Giesù da Maria (Bologna 1661, Casa Sampieri), L'Orto di Getsemani glorioso ne' sudori di Cristo (ibid. 1661), Lo sposalizio di Rebecca (Bologna, 20 marzo 1675, Casa Orsi) e Abigail (libretto di G. Santorio; Roma 1701, Oratorio del Crocifisso) e una cantata edita nella raccolta Melpomene coronata da Felsina. Cantate musicali a voce sola, date in luce da Signori Compositori Bolognesi, (Bologna 1685, Monti). Di questi oratori si conoscono i soli libretti; le opere musicali citate si conservano tutte alla Biblioteca "G. B. Martini", tranne l'opera quarta che si trova alla Bodleian Library di Oxford.
Fonti e Bibl.: Bologna, Arch. Battesimale della Cattedrale, Liber Baptizandorum 1619, c. 43v; Bologna, Arch. della Fabbriceria di S. Petronio, Decreta Congregationis 1650 usque ad 1673, cc. 135, 136v, 186, 186v; Bologna, Biblioteca musicale "G. B. Martini", Scrittori di Musica, Serie dei Maestri di Capella della Chiesa di S. Salvatore,c. 43, ms. miscellaneo H/61, t. B; Ibid., G. B. Martini, Carteggio,t. XXXIII, cc. 57-58 (abbozzo incompleto di una relazione sulla polemica Arresti-Cazzati) ms. I/28; Ibid., G. Gaspari, Miscellanea storico-musicale, I, pp.6 s. 148, 154, 202, 229, 274, 388; II, p. 959; III, pp. 36, 64, 191; IV, pp. 91 s., 94, 139, 144 s., 193, 196 s., 201, 203, 227, 232, 245 s., 248, 250, 252 s., 256 s., 258, 261 ms. UU/12; G. B. Martini, Serie Cronologica de'Principi dell'Accademia de'Filarmonici di Bologna,in Diario Bolognese dell'anno 1776, Bologna, Dalla Volpe, 1776, pp. 7, 13, 16; G. Fantuzzi, Notizie degli Scrittori Bolognesi, I, Bologna 1781, pp. 272 s.; C. Ricci, I teatri di Bologna nei secoli XVII e XVIII, Bologna 1888, pp. 337, 346, 370, 401; G. Gaspari, Catalogo della Biblioteca del Liceo Musicale di Bologna, I, Bologna 1890, pp. 65, 73, 161 s.; II, ibid. 1892, pp. 23 s., 162, 197, 519; III, ibid. 1893, p. 206; IV, ibid. 1905, pp. 26 s.; V, U. Sesini, Catalogo dei libretti d'opera in musica, ibid. 1943, p. 27; L. Frati, Per la storia della musica in Bologna nel secolo XVII,in Riv. mus. ital.,XXXII (1925), pp. 552-555; A. Pirro, L'Art des Organistes, in A. Lavignac-L. De La Laurencie, Encyclopédie de la musique, 2e partie, Paris 1925, pp. 1334 s.; K. G. Fellerer, Zur italienischen Orgelmusik des 17. und 18. Jahrhunderts, in Jahrbuch der Musikbibliothek Peters XLV (1938), pp. 70, 82; O. Mischiati-L. F. Tagliavini, L'arte organistica in Emilia, in Musicisti Lombardi ed Emiliani,Siena 1958, p. 111.