CAMPORESE, Giulio
Figlio maggiore di Pietro Camporese il Vecchio e di Maria Angela de' Ghirarducci, nacque a Roma nel 1754.
Ricevette la sua formazione di architetto, insieme con il fratello Giuseppe, dal padre e da Pasquale Belli. Visse sempre, in verità, all'ombra del fratello, di lui più dotato e più fortunato, con il quale collaborò in vari progetti architettonici. Partecipò ai lavori di Subiaco, dove nell'interno della chiesa di S. Scolastica, opera di Giacomo Quarenghi, venne costruita attorno al 1790 un'abside semicircolare; inoltre insieme con Giuseppe terminò la chiesa di S. Andrea in Subiaco, la quale in origine fu certamente progettata dal padre, ma non è stata ancora chiarita a sufficienza la parte spettante a Pietro il Vecchio e, rispettivamente, ai due fratelli.
Al C. stesso la tradizione locale assegna la ricostruzione della cattedrale di S. Nicola a Soriano nel Cimino (1782-1791), edificio alquanto disorganico con due torri in facciata, la cui cupola senza tamburo, posta al centro, ricorda quella della chiesa di S. Maria in Gradi a Viterbo di N. Salvi.
Sotto Pio VI il C. venne nominato architetto camerale e come tale fu impegnato in molte perizie, come ad esempio in occasione della discussione sulla ricostruzione del teatro Tordinona incendiato nel 1785. Insegnava nell'accademia privata aperta a Roma nel 1797 dall'architetto, P. Holl. Solo nel 1812, molto tempo dopo il fratello più giovane, divenne membro dell'Accademia di S. Luca.
Fino al 1821 eseguì lavori di rafforzamento, migliorie e trasformazioni nel palazzo dell'ambasciata spagnola in piazza di Spagna; ma non è stato ancora appurato se sia sua anche la nuova scala all'interno.
L'ultima notizia che lo riguarda si riferisce alla sua partecipazione alla commissione che nel 1833 aprì la tomba di Raffaello nel Pantheon.
Il C. morì a Roma il 1º nov. 1840.
Fonti e Bibl.: Notizie e doc. sulla nuova fabbrica del teatro di Tordinona, Roma 1786, p. 9; L. Salerno, Piazza di Spagna, Cava dei Tirreni 1967, p. 92; F. Gasparoni, Le fabbriche de' nostri tempi, Roma 1850, p. 4; M. Missirini, Mem. per servire alla storia della romana Acc. di S. Luca, Roma 1823, p. 665; F. Gasparoni, Giuseppe Camporese, in E. De Tipaldo, Biografia degli Italiani illustri, IV, Venezia 1837, p. 291; G. Moroni, Diz. di erudizione stor.-eccles., XXIX, p. 68; LXIII, p. 86; LXX, p. 238; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, V, p. 478.