CAMERESIO, Giulio
Di lui sono ignoti luogo e data di nascita; si sa solo da un breve che era originario della diocesi di Spoleto. Fu nominato protonotario apostolico nel novembre del 1616, nel 1624 appare nei documenti come canonico non residente di S. Marco, e nel 1627 canonico di S. Maria in Trastevere. Dal 1º ag. 1609 al dicembre del 1621, e poi di nuovo dallagosto del 1623 al marzo del 1638 fu membro della segreteria di Stato, la massima autorità governativa della Chiesa e dello Stato pontificio. Nel primo decennio del Seicento la segreteria di Stato era retta da uno o due segretari di Stato che, insieme con un sostituto ed un segretario alla cifra, redigevano la corrispondenza segreta. La corrispondenza ordinaria era affidata a due, al massimo quattro segretari, ciascuno affiancato da uno scrivano. Il C., in quanto segretario responsabile, curava la corrispondenza ufficiale non cifrata della segreteria di Stato con la maggioranza dei nunzi come anche con i governatori e legati dello Stato della Chiesa. Sin dal 1616 fu affidato al C. il ruolo principale nell'espletamento di questa corrispondenza; dal 1623 fu il segretario di rango più elevato dopo il segretario di Stato ed il suo sostituto. La sua era una funzione direttiva, con facoltà di impartire ordini agli altri segretari. Egli redigeva, con ampia autonomia, le istruzioni della Curia ai nunzi, legati e governatori e, su incarico del segretario di Stato, trattava coi rappresentanti diplomatici delle potenze straniere.
Non si conoscono opere letterarie del C., ma è di sua mano la Memoria sulla struttura e sulle funzioni della segreteria di Stato presentata nel 1623 dal suo amico e collega Cristoforo Caetani al neosegretario di Stato Lorenzo Magalotti: è una opera redatta con perfetta cognizione della prassi, senza ombra di teorie, guida all'assimilazione pratica degli affari. Si può supporre che il C. contribuì alla sua stesura.
Non sappiamo quando o dove il C. morì; compare per l'ultima volta nel marzo 1641, risiedeva allora a Roma, ed era in pensione dal 1638.
Fonti e Bibl.: Bibl. Ap. Vat., Barb. lat. 6029-6033; Arch. Segr. Vat., Brev. 542, f. 305; 693, f. 136; 731, f. 695; 764, f. 85; 770, f. 101; 784, f. 46; 815, f. 517; Arch. Segr. Vat., Misc. Arm. II, 139, f. 197; Arm. III, 34, f. 822; XI, 86, f. 345; A. Kraus, Das päpstliche Staatssekretariat im Jahre 1623, in Römische Quartalschrift, LII (1957), pp. 93-122; J. Semmler, Beiträge zum Aufbau des päpstlichen Staatssekretariats unter Paul V. (1605-1621),ibid., LIV (1959), pp. 54-80, passim;A. Kraus, Das päpstlicheStaatssekretariat unter Urban VIII. (1623-1644), Rom 1963, pp. 109-114; J. Semmler, Das päpstliche Staatssekretariat in den Pontifikaten PaulsV. und Gregors XV. 1605-1623, Rom 1969, pp. 67-92, 111 s.