BENTIVOGLIO, Giulio
Cardinale, nato in Ferrara nel 1579, morto a Roma il 7 settembre 1644. Fu dal 1594 a Padova studente di leggi, e attese anche alla storia e alle scienze, nelle quali ebbe a maestro Galileo. Interruppe gli studî per interporsi in favore del fratello, che aveva avuto parte nella contesa fra Clemente VIII e Cesare d'Este per il dominio di Ferrara, e da allora fu dal papa nominato cameriere segreto (1598). Ottenuta poi a Padova la laurea in diritto (1600), passò a Roma, dove fu in consuetudine amichevole con il Baronio, il Bellarmino, il Boccalini: di questo soggiorno lasciò poi nelle sue memorie informazioni curiose. Fu nunzio in Fiandra dal 1607 al 1616 e in Francia dal 1618 al 1621, dimostrando prudenza e mitezza nelle acerbe contese fra protestanti e cattolici. Cardinale nel 1621 e protettore della Francia presso la S. Sede, sottoscrisse come capo dell'Inquisizione la condanna contro Galileo quantunque egli affermi di avere procurato di "aquistare la sua causa quanto gli fu possibile". Consigliere e amico di Urbano VIII, ne sarebbe stato forse il successore, se non fosse morto durante il conclave. Politico accorto, costante insieme e pieghevole, savio estimatore di uomini e di cose, pio, colto, dignitoso nei modi e nella vita, il B. fu uomo d'azione piuttosto che di lettere.
L'infaticabile operosità sua gli consentì di lasciare traccia profonda anche nel campo della letteratura storica. Le Relazioni... in tempo delle nunziature di Fiandra e di Francia (Anversa 1629), la Raccolta di lettere (Colonia 1631), la storia Della guerra di Fiandra, dal 1559 al 1607, in 24 libri (Colonia 1632-39), le lettere diplomatiche al cardinale Scipione Borghese, anche se fin eccessivamente ponderate e scritte con uno stile sostenuto, dànno un quadro preciso, lucido e generalmente sereno delle condizioni e della storia dei paesi che il B. conobbe; e le Memorie (Amsterdam 1648, e Venezia 1648) sono piene di vita e di spontaneità.
Le opere, delle quali sono state indicate le prime edizioni, sono comprese in molte raccolte; la più antica è di Parigi, 1645, la più completa quella delle Opere storiche, Milano 1806-07, voll. 5. Delle Memorie v'è anche un'edizione di Milano, 1864, in 3 volumi. Delle Lettere diplomatiche, quelle di Francia furono pubblicate la prima volta da L. Scarabelli, Torino 1852-53, ripubblicate secondo il manoscritto da L. Desteffani, La nunziatura di Francia, Firenze 1863-70, voll. 4.
Bibl.: Cfr. l'introduzione dello Scarabelli, op. cit.; e Arch. stor. ital., n. s., XVIII, i (1863), p. 124 segg.; s. 3ª, XII, ii (1870), p. 196 segg.; L. von Ranke, Röm. Päpste, Analekten, p. 91 segg.; E. Fueter, Gesch. der neueren Historiographie, 2ª ed., Monaco-Berlino 1925, pp. 128-29.