ANDREOTTI, Giulio (App. III, I, p. 94)
Deputato e membro del Consiglio nazionale della Democrazia cristiana, è stato ministro della Difesa nei gabinetti Leone e Moro fino al 1966. Ministro dell'Industria nei gabinetti Moro e Leone dal 1966 al 1968, si fece promotore di varie leggi sulla disciplina dei prodotti petroliferi, sull'elettrificazione delle zone rurali e sulla protezione della proprietà industriale. Eletto presidente del gruppo parlamentare della DC nel dicembre 1968, il 17 febbraio 1972 assunse l'incarico di presidente del Consiglio dei ministri e il 26 giugno dello stesso anno formò il suo secondo governo, che ottenne la fiducia delle Camere nel luglio successivo con una coalizione che comprendeva repubblicani, socialdemocratici e liberali. Dimessosi il governo nel 1973, dal marzo al novembre del 1974 tornò al dicastero della Difesa per passare nelle successive coalizioni all'Industria e al Bilancio. Dopo le elezioni politiche del giugno 1976 A. è stato incaricato di formare il nuovo gabinetto. Il successo del Partito comunista, il sostanziale indebolimento delle forze politiche intermedie e la tenuta della DC hanno favorito la costituzione di un monocolore democristiano di minoranza; tuttavia A. si è assicurato preventivamente l'astensione del Partito comunista, che ha modificato così la tradizionale opposizione. Astenutisi anche i partiti minori (PSI, PRI, PLI, PSDI), il governo si regge su una convergenza di consensi limitati a singoli atti legislativi: in rapporto a questa formula di govern0, si è voluto parlare di un ritorno all'iniziativa politica del parlamento.
Tra gli scritti recenti di A. segnaliamo: De Gasperi e il suo tempo (1964); Pio XII (1965); La sciarada di papa Mastai (1967); I minibigami (1971); De Gasperi e la ricostruzione (1974); Ore 13: il ministro deve morire (1974); Intervista su De Gasperi (1977).
Bibl.: R. Orfei, Andreotti, Milano 1975.