Masina, Giulietta
Attrice cinematografica, nata a San Giorgio di Piano (Bologna) il 22 febbraio 1921, morta a Roma il 23 marzo 1994. Trasferitasi a Roma, frequentò la facoltà di Lettere e svolse diverse attività in ambito artistico (cantante, ballerina, violinista, attrice di prosa). Si segnalò nel 1942 con la rubrica radiofonica Cico e Pallina, e durante le trasmissioni conobbe F. Fellini che sposò l'anno successivo. Nel 1957, con Le notti di Cabiria, grazie al personaggio di un'ingenua ma combattiva prostituta, si aggiudicò il premio come migliore attrice al Festival di Cannes.
Senza pietà (1948) di A. Lattuada segnò la prima tappa importante della sua carriera cinematografica, cui seguirono Luci del varietà (1950), diretto da Lattuada e Fellini, ed Europa '51 (1952) di R. Rossellini. In quest'ultimo film l'attrice ha iniziato a delineare il personaggio a lei più congeniale, pieno di poesia e animato dalla fiducia e insieme dalla rassegnazione nei confronti dell'esistenza, per poi approfondirne sfumature e intensità nelle successive opere dirette da Fellini, con l'interpretazione di Cabiria in Lo sceicco bianco (1952) - ruolo poi ripreso e arricchito in Le notti di Cabiria (1957) - e di Gelsomina in La strada (1954), che le valse la fama internazionale. Dopo Il bidone (1955), sempre di Fellini, nel 1958 interpretò Fortunella, di E. De Filippo, e Nella città l'inferno (1959) di R. Castellani, insieme ad A. Magnani. Nel 1965 fu nuovamente diretta dal marito in Giulietta degli spiriti, dove seppe sfruttare al massimo le sue doti espressive in un racconto che si svolge come un sogno popolato di nostalgie e fantasmi. Tra il 1966 e il 1969 ottenne un grande successo personale con la trasmissione radiofonica Lettere aperte a Giulietta Masina, e nel 1972 diede vita a una forte figura di donna nello sceneggiato televisivo Eleonora di T. Pinelli. Dopo una lunga assenza, nel 1985 tornò sul grande schermo con Ginger e Fred, di Fellini, nostalgica riflessione sul mondo dello spettacolo, e con Frau Holle (La signora della neve), di J. Jakubisko, versione cinematografica di una fiaba dei fratelli Grimm.
bibliografia
T. Kezich, Giulietta Masina, Bologna 1991.