GIULIANO II (Marcus Aurelius Iulianus)
Zosimo (i, 73) lo chiama erroneamente M. Aur. Iulianus Sabinus. G. che aveva la carica di corrector Venetiae, dopo la morte di Numeriano fu proclamato imperatore in aperta ribellione a Carino; ma l'anno stesso (284 d. C.) fu da questi vinto presso Verona e ucciso (Ep. de Caes., xxxviii, 6).
Le sue monete sono ascritte alla zecca di Siscia, e ci danno un'effigie che si ricollega per tipo e stile incisivo ai ritratti di Carino e Numeriano nei conî della stessa zecca: sono evidenti anche i rapporti stilistici e tipologici con i conî di Probo: capo tondeggiante con capelli cortissimi a calotta secondo la moda degli "imperatori militari" del III sec., fronte profondamente solcata da tre rughe, naso lungo e dritto, bocca serrata e volitiva, incorniciata da rughe profonde, mento prominente, ombreggiato, come le guance magre ed il collo, da una barba cortissima ed ispida.
Bibl.: Henze, in Pauly-Wissowa, II, 1896, c. 2456, s. v. Aurelius, n. 75; Prosop. Imp. Rom., I, Lipsia 1897, p. 316 ss.; H. Cohen, Monn. Emp., VI, p. 410; E. A. Stückelberg, Die Bildnisse der römischen Kaiser, Zurigo 1916, tav. 138; R. Delbrück, Münzbildnisse, 1940, pp. 181, 191 e 210, tav. 31 a (con bibl. prec.); B. M. Felletti Maj, Iconografia romana imperiale, Roma 1958, p. 78 e 287, tav. LX, 209.