BALDINOTTI, Giuliano
Nacque a Pistoia nel 1591. Nel 1609 entrò nel noviziato della Compagnia di Gesù e nel 1621 partì per le missioni d'Oriente. Il viaggiatore Pietro Della Valle lo incontrò a Goa due anni dopo e racconta che egli vi godeva fama di buon matematico. Da Goa il B. passò a Macao. Colà i superiori lo incaricarono di investigare le possibilità d'una missione nell'impero del Vietnam, allora chiamato Tonchino. Il B. salpò da Macao il 2 dic. 1625 assieme al confratello Giulio Piani, accompagnando alcuni mercanti portoghesi. Fu così il primo missionario cattolico a mettere piede nel Vietnam. Dopo un lungo viaggio, il 7 marzo egli giungeva alla capitale Hanoi, dove fu bene ricevuto dal "re", cioè probabilmente dal reggente Trinh Trang, che governava in nome dell'imperatore Trânh-tông e che era favorevole, anzi desiderava relazioni commerciali con i portoghesi. Trattato con molta considerazione, assistette a combattimenti d'elefanti, a cui il "re" partecipava in persona. Fece grande impressione sul capo degli eunuchi di corte, parlando con lui di astronomia e di matematica. Per un certo tempo il B. e i suoi compagni caddero sotto il sospetto di essere spie di Nguyên Phuoc Nguyên, re del Vietnam centrale (allora chiamato Cocincina). Per purgarsi di tale sospetto dovettero giurare di non recarsi in Cocincina; ma riuscirono a prestare tale giuramento sul Crocifisso e non davanti alle statue del tempio. Il 18 ag. 1626 ripartirono e il 16 settembre erano di ritorno a Macao.
In seguito alle notizie favorevoli portate dal B. e alle constatate buone disposizioni del "re", poco dopo il p. Alessandro de Rhodes poteva aprire la missione gesuita del Tonchino.
Durante la sua breve visita a Hanoi il B. raccolse una serie di notizie compendiose sul paese, i suoi costumi e la situazione politica e religiosa, che incorporò in una sua lettera-relazione datata 12 nov. 1626; essa venne data alle stampe tre anni dopo.
Poco si sa della sua attività posteriore. Nel 1630 fece ristampare nel Tonchino il catechismo cinese (T'ien-chu shih-i)del p. Matteo Ricci. La data della sua morte, finora dubbia (il Bartoli la poneva nel 1628), si ricava con tutta certezza dal libro delle sepolture del Collegio gesuita di Macao, secondo il quale il B. fu sepolto il 29 ag. 1631 nella chiesa della Madre de Deus a Macao.
La Relatione del viaggio di Tunquim nuovamente scoperto,in Lettere dall'Ethiopia dell'Anno 1626 fino al marzo del 1627 e dalla Cina dell'anno 1625 fino al febbraio 1626, Roma 1629, pp. 121-133, fu ripubblicata da L. Nocentini in Rivista Italiana, VI (1903), I, pp. 423-430; in Premier Congrès International des Etudes d'Extrême Orient,Hanoï 1902, pp. 29 s.; e in Bull. de l'Ecole Française d'Extrême Orient, III(1903), pp. 71-74.
Bibl.: Ch. Sommervogel, Bibliothèque de la Compagnie de Jésus,Bruxelles-Paris 1890-1900, I col. 828, e Suppl., col. 940. Per la data della morte: Lisbona, Arquivo histórico do Ultramar, cod 1659, f. 104 (gentilmente comunicatoci dai P. G. F. Schútte S. I.).