GIULIA SOEMIA (Iulia Soaemias Bassiana)
Figlia di Giulio Avito e di Giulia Mesa, sposò Sesto Avito Marcello, da cui ebbe Eliogabalo. Donna di animo forte e virile coadiuvò il figlio nel governo: partecipò accanto a lui a molte sedute del senato e lo accompagnò spesso negli accampamenti. Fu uccisa con Eliogabalo nel 222.
Come Giulia Domna e Giulia Mesa ha nelle monete il caratteristico profilo dominato dal naso aquilino; non bella, il suo ritratto morbidamente plastico e non molto idealizzato ha un'impronta volitiva. I capelli che discendono ad incorniciare il volto in bande leggermente ondulate si raccolgono in crocchia oblunga sulla nuca.
Dei ritratti in scultura, caratteristico per il gusto del tempo, è quello del Museo Chiaramonti in cui è rappresentata come Venere, a cui si ricollega anche un busto del Museo Capitolino. Identificato con G. S. è un ritratto di Sion House.
Bibl.: H. Cohen, Monn. Emp., IV, p. 386 s.; Mattingly-Sydenham, Rom. Imp. Coinage, IV, 2, pp. 48, 60; J. J. Bernoulli, Röm. Ik., II, 3, p. 93 s., tav. XXVII, Münztaf., II, 18-19; H. S. Jones, Cat. Museo Capitolino, p. 199, n. 42, tav. 52; E. A. Stückelberg, Die Bildnisse der röm. Kaiser, Zurigo 1916, tav. 76; K. Wessel, in Arch. Anz., 1946-47, p. 63; F. Poulsen, Gr. and Rom. Portraits, p. 105, n. 102; V. Scrinari, in Bull. Com., LXXV, 1953-55 [pubbl. 1956], p. 129 ss.