TAVANTI ARQUATI, Giuditta
Patriota, nata a Roma nel 1832. Andata sposa nel 1848 a Francesco Arquati, fu col marito costretta ad emigrare a Venezia, ma dopo alcuni anni poté tornare a Roma, dove l'Arquati trovò occupazione nel lanificio di Giulio Aiani, in Trastevere. L'annunzio che Garibaldi si era accinto alla spedizione dell'Agro Romano (ottobre 1867), aveva posto in grande fermento l'elemento liberale in Roma, dove Francesco Cucchi, inviatovi in missione da Garibaldi, aveva organizzato un moto rivoluzionario che in gran parte ebbe un insuccesso. Il 22 ottobre, giorno fissato per l'insurrezione, per opera di Monti e Tognetti, che furono poi arrestati e decapitati (24 novembre 1868) in Piazza dei Cerchi, saltava in aria un'ala della caserma Serristori, procurando la morte di alcuni zuavi; e nello stesso giorno avveniva l'eccidio di Villa Glori, in cui trovava eroica morte Enrico Cairoli. Certamente, il governo pontificio era informato delle trame degl'insorgenti. Il 25 ottobre 1867 buon numero di gendarmi pontifici assalì il lanificio Ajani, dove erano adunati circa quaranta patrioti, intenti a fabbricare cartucce e a ricevere armi (fucili e bombe), e dopo un feroce combattimento i gendarmi irrompevano nel lanificio, poi nella casa limitrofa della T. A., e uccidevano l'eroica donna squarciandole il ventre. I superstiti dell'eccidio furono tratti in carcere, e più tardi condannati a dure pene.
Bibl.: G. Leti, Roma e lo Stato pontificio dal 1849 al 1870, Ascoli Piceno 1911; G. Valeggia, G. T. A. (conferenza), Firenze 1912; M. Paganetti, G. T., Milano 1872 (romanzo che ha la pretesa di un fondo storico).