Autore, tecnico e trattatista teatrale (Mantova 1527 - ivi 1592), attivo membro della comunità ebraica di Mantova. La sua prima commedia, Ṣaḥūt bĕdīḥūtā' dĕ-qiddūshīn ("Un'eloquente farsa matrimoniale", scritta nel 1550, ritrovata nel 1930, pubbl. nel 1946 e rappresentata per la prima volta in Israele nel 1963), può considerarsi il più antico testo teatrale ebraico a noi noto. La sua produzione successiva, in italiano, raccolta in 16 volumi manoscritti, è andata in gran parte distrutta nell'incendio della Biblioteca Nazionale di Torino (1904). Di ciò che si è salvato sono stati pubblicati la commedia in prosa Le tre sorelle (1970) e i quattro Dialoghi in materia di rappresentazioni sceniche (in ingl. 1937; nell'originale ital. 1969); questi ultimi sono di particolare interesse sia per la tesi, del tutto nuova, secondo cui l'origine del teatro andrebbe ricercata nell'antica letteratura ebraica (a cui risalirebbero anche alcuni termini quale, per es., scena), sia per le ampie trattazioni tecniche (sulla recitazione, sul modo di vestire e truccare gli attori, sui sistemi di illuminazione delle scene), che riflettono la larga esperienza acquistata dall'autore nella sua attività di direttore di spettacoli teatrali presso la corte dei Gonzaga.