GISULFO I principe di Salerno
Fatto in età di tre anni, nel 933, collega del padre Guaimario II, a sedici anni restò solo sul trono. Subito tentarono di sbalzarlo dal potere, prima una congiura interna poi il principe di Benevento e Capua alleato con Napoli. Ma questi, in seguito, cambiata politica, si unì con G. contro Napoli, Montecassino, e i Bizantini. G., quando l'alleato morì, ne difese gli eredi contro le mire di Giovanni XII; ma, scoppiata la lotta fra Giovanni e Ottone I, egli fu con la parte papale e solo la presenza dell'imperatore nel mezzogiorno d'Italia lo accostò al partito tedesco, per breve tempo tuttavia grazie alla vittoria bizantina di Bovino (969). Sennonché una congiura interna fomentata da Napoli e da Amalfi lo spodestò poco dopo (973). Rimase circa un anno prigioniero in quest'ultima città, finché la discordia scoppiata fra gli stessi congiurati e la reazione contro di loro non gli ridiede il trono. Privo di figli G. adottò allora per successore Pandolfo, ultimo nato di Pandolfo Capodiferro principe di Capua e Benevento e duca di Spoleto e Camerino. Morì alla fine del 977.
Bibl.: M. Schipa, Storia del principato Longobardo di Salerno, Napoli 1887; id., Il Mezzogiorno d'Italia anteriormente alla monarchia, Bari 1923.