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ZANCHI, Girolamo

di Delio Cantimori - Enciclopedia Italiana (1937)
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ZANCHI, Girolamo

Delio Cantimori

Nacque ad Alzano presso Brescia da famiglia agiata e ricca di uomini di cultura, nel 1516. Dopo la prima educazione umanistica entrò nel convento degli agostiniani di Brescia, nel 1531. Si recò più tardi a Lucca con Celso Martinengo, e alla scuola di P. M. Vermigli si convertì alle nuove idee: i libri di H. Bullinger, di M. Butzer, di Calvino che vi si leggevano, furono per gli altri solo elemento determinante della conversione, rimasero per lui fondamentali. Era dottissimo di scolastica, e si sforzò di coordinare come in una Summa le dottrine dei riformati, portando anch'egli alle estreme conseguenze, come il Vermigli suo maestro, la dottrina della predestinazione. Quando il Vermigli fuggì da Lucca nel 1542, egli rimase a Lucca con il Martinengo: e solo sulle tracce di questi lasciò l'Italia, nel 1551. Dopo un soggiorno nei Grigioni e uno a Ginevra, accettò di coprire la cattedra del Vermigli partitosene per l'Inghilterra, dov'egli pure era diretto, e si fermò a Strasburgo. Ma entrò subito in disputa con i teologi luterani capitanati da J. Marbach, perché non accettava integralmente la Confessio Augustana: e così venne a esser quasi il capo e maggiore esponente del gruppo calvinistico e francese. Finì col tornarsene nei Grigioni come predicatore (1563) bene accetto da quei gruppi eterodossi che se ne attendevano atteggiamento tollerante dopo il rigido procedere di A. Mainardi. Di lì si recò a Heidelberg, accettandovi una cattedra (1568): e vi esercitò notevole attività didattica, scientifica ed ecclesiastica; nel 1576 abbandonò Heidelberg, dove erano tornati a prevalere i luterani, e andò a dirigere il Casimiranum di Neustadt, chiamatovi da quel principe: e quivi rimase fino alla morte (1590) rifiutando cattedre a Leida e, di nuovo, a Heidelberg e infine il posto di predicatore italiano ad Anversa.

Procurò sempre di favorire l'unione delle chiese riformate e di tenerle distinte dalle luterane; polemizzò con gli antitrinitarî italiani in Polonia. Fu stimatissimo per la coscienziosità e la scrupolosità, e da tutta la Germania e dalla Svizzera protestante gli si chiedevano pareri e giudizî sui casi controversi di teologia e di vita ecclesiastica. Se la sua teologia fu rigida, il suo comportamento fu uno dei più temperati e liberali fra i calvinisti ortodossi italiani: forse a questo contribuì anche il fatto che la sua prima moglie fu una figlia del liberale C. S.. Curione, dotta e buona, e da lui amatissima.

Le sue opere furono raccolte in due volumi a Ginevra (1617-19) a cura dei figli (Hyeronimi Zanchi Opera): comprendono anche le lettere (sue, e a lui dirette). L'opera più importante dello Z. è quella contro gli antitrinitarî italiani: De tribus Elohim sive de uno vero Deo aeterno, patre, filio et spiritu sancto (1572).

Bibl.: Gallizioli, Memorie storiche e letterarie della vita e delle opere di G. Z., Bergamo 1765; C. Schmidt, G. Z., in Theologische Studien und Kritiken, XXXII (1859), pp. 625-708; C. Schmidt e J. Ficker, in Herzog-Hauck, Realencycl. f. prot. Theologie u. Kirche, XXI, p. 609 segg.

Vedi anche
Ames, William Ames (latinizz. Amesius), William. - Teologo inglese (Ipswich 1576 - Rotterdam 1633). Di tendenze puritane, fu esule in Olanda ove insegnò (dal 1622) all'università di Franeker, di cui fu anche (1626) rettore. Combatté l'arminianesimo; ma deve la sua fama soprattutto come uno dei principali rappresentanti ... Vermigli, Pier Martire Riformatore religioso (Firenze 1500 - Zurigo 1562), uno dei maggiori dotti della "Chiesa riformata", il teorizzatore più sistematico e conseguente delle dottrine zwingliano-calviniste. Agostiniano, priore del convento di S. Pietro ad Aram a Napoli, venne in contatto col gruppo di J. de Valdés (v.), del ... Bèza, Teodoro di Bèza ‹-ƷƷa›, Teodoro di (fr. Théodore de Bèze). - Calvinista (Vézelay, Borgogna, 1519 - Ginevra 1605). Fu professore di greco a Losanna e attivo propagandista del calvinismo in Svizzera, in Germania e anche a Parigi (1557); e scrisse, contro S. Castellion, il De haereticis a civili magistratu puniendis ... Calvino, Giovanni (fr. Jean Calvin, da Calvinus, latinizz. di Cauvin). - Riformatore religioso (Noyon 1509 - Ginevra 1564). Figlio di Gérard Cauvin, notaio e promotore del capitolo, studiò (1523) a Parigi ove si legò d'amicizia con i figli di G. Cop e col cugino P. Robert, l'Olivetano, inclini alle idee della riforma; ...
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  • Zanchi, Girolamo
    Enciclopedia on line
    Riformatore (Alzano Lombardo 1516 - Neustadt 1590); agostiniano (1531), si convertì poi al calvinismo. Discepolo di P. M. Vermigli, rimase a Lucca fino al 1551, quando fu costretto a fuggire. Fu pastore nei Grigioni, insegnò teologia a Strasburgo, a Heidelberg e a Neustadt, sempre fedele alla dottrina ...
Vocabolario
zancato
zancato agg. [der. di zanca], ant. – Di aste, leve, e sim., ripiegato, incurvato da un capo.
zanca
zanca s. f. [affine al longob. zanka «tenaglia»], ant. o region. – 1. Cianca, gamba: Volse la testa ov’elli avea le zanche (Dante). 2. Solo al plur., trampoli. 3. Parte ripiegata o ricurva, all’estremità di una leva o di un’asta. 4. In...
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