POMPEI, Girolamo
Letterato, nato a Verona il 18 aprile 1731, ivi morto nel 1788. Compose Canzoni pastorali, tre tragedie accademiche (Ipermestra, Calliroe, Tamira), Rime diverse, Rime sacre, dissertazioni su argomenti morali e letterarî, orazioni encomiastiche, tradusse le Eroidi di Ovidio e diede saggi volgari di Teocrito, di Mosco, Callimaco, Museo, poeti da lui prediletti. Ma la sua opera più importante è il volgarizzamento delle Vite di Plutarco, apparso a Verona nel 1772 in cinque volumi e ristampato gran numero di volte, perché, sebbene sia monotono e ineguale e spesso aspro, come tutte le traduzioni del P., fu per lungo tempo la meno cattiva versione di Plutarco di quante si avessero in Italia.
Bibl.: Narrò la vita del P. innanzi alle sue Opere, raccolte a Verona nel 1790, F. Fontana; ne dettò l'Elogio I. Pindemonte, suo allievo, nel Giorn. de' letterati di Pisa, LXX (1788), p. 272 (poi in Elogi di eletterati di I. Pindemonte, Verona 1826); ne delinearono l'immagine spirituale S. Curtoni Verza, in Ritratti d'alcuni illustri amici, Verona 1807, e F. Negri nella Galleria di uomini illustri delle provincie austro-venete del sec. XVIII, Venezia 1822, XVI. Per moderni giudizî critici cfr. D. Fiodo, Vita e opera di G. Pompei, Napoli 1919, e G. Natali, Il Settecento, Milano 1929.