MANCINI, Girolamo
Nacque a Cortona, "di nobile casato", nell'avito palazzo di famiglia, il 30 nov. 1832, da Niccolò e da Elisabetta Grifoli.
Fece i primi studi nelle scuole di umanità e filosofia del collegio Tolomei di Siena, retto dagli scolopi, dove ebbe come maestro p. G. Angeloni. Sebbene viaggiasse molto fra Siena e Firenze, visse la maggior parte del tempo nella città natale, nel cui circondario erano i possedimenti di famiglia, fra cui la villa del Sodo, da lui prediletta. Il M. volle sempre amministrare personalmente questi beni, vigilando sulle esigenze dei coloni e sulla sana conduzione dell'azienda familiare.
Interrotti gli studi regolari, il M. si dedicò "da dilettante", ma con vera passione e professionalità, allo studio della storia e della letteratura, ma soprattutto dell'arte e dei monumenti della sua città. Già nel palazzo di famiglia, ma più ancora nella Biblioteca dell'Accademia Etrusca di Cortona, cui fu ascritto ventiduenne (nell'assemblea dei soci del 28 luglio 1854), e di cui più tardi (nel 1889) divenne "lucumone perpetuo", vale a dire presidente a vita, il M. trovò tutte le opere di erudizione e di storia che gli consentirono di approfondire e ampliare i suoi interessi culturali.
Nel 1855, insieme con A. Guadagnoli, per far fronte alle esigenze imposte dallo scoppio del colera, istituì con lasciti personali la Confraternita della Misericordia di Cortona. E quando Guadagnoli morì, nel 1858, fu proprio il M. a recitarne l'orazione funebre nel duomo di Cortona.
In seguito alle stragi compiute dall'esercito pontificio a Perugia il 20 giugno 1859, il M. ospitò spontaneamente e coraggiosamente molti profughi ed esiliati, assistendoli con aiuti economici, direttamente con danaro suo o con fondi da lui raccolti in pubbliche sottoscrizioni. Nel 1860 combatté come volontario nella campagna dell'Umbria agli ordini del colonnello L. Masi. Nella Toscana postgranducale il M. si dedicò anche alla vita politica: fu segretario del Consiglio dipartimentale di Arezzo, e poi gonfaloniere di Cortona.
Trasferita la capitale del Regno d'Italia a Firenze, nel 1865 il M. fu eletto deputato al Parlamento per il collegio di Cortona. Di parte liberale moderata, fu confermato anche nelle elezioni del 1867, ma non prese quasi mai la parola nell'Assemblea. Fu anche consigliere, membro della presidenza e della Deputazione, del Consiglio provinciale di Arezzo, e in tale veste studiò a fondo il problema del prosciugamento del lago Trasimeno. Allo scoppio della terza guerra d'indipendenza, nel 1866, si arruolò e il 20 o 21 giugno di quell'anno partì da Brescia per Gavardo, col 1( reggimento di volontari.
Nella vita pubblica la sua attività fu sempre improntata a saggezza, equilibrio e pragmatismo, e continuamente indirizzata in difesa degli interessi della sua città, che egli favorì anche con gli scritti, come quello Sul proseguimento per la Valdipierle della strada ferrata Aretina (Cortona 1861). La città di Cortona trovò così nel M. un illustratore e divulgatore di tutte le sue glorie artistiche e letterarie, e un difensore vigile e intelligente del suo patrimonio storico, librario e monumentale.
Nel 1869 il M. sposò una nobile orfana pisana, Vittoria Papanti, che morì di parto nove mesi dopo, appena ventenne, il 29 genn. 1870. Dopo questo lutto il M. accentuò l'impegno pubblico anche in campo economico, collaborando con l'amico L. Luzzatti nella fondazione (9 apr. 1881) della Banca mutua popolare di Cortona (poi Banca popolare di Cortona).
Il 16 dic. 1873 fu nominato dal Consiglio comunale di Cortona conservatore del Museo dell'Accademia Etrusca e bibliotecario della Libreria comunale ed accademica; incarichi che egli tenne da allora innanzi fino alla morte, a titolo gratuito, ma con solerzia, impegno e professionalità. In particolare, occorre riconoscere al M. il merito d'aver riordinato e catalogato i preziosi codici della Biblioteca comunale, di cui nessuno conosceva il numero preciso e la qualità, e che erano quindi esposti al rischio di perdite e dispersioni.
Nell'aprile di quello stesso 1873 si era unito in matrimonio con una cugina della prima moglie, Amalia Capponi di Firenze, nata il 2 apr. 1852, dalla quale ebbe i figli Vittoria e Niccolò.
Dopo molti anni di ricerca e di studio, nel 1891 pubblicò a Firenze la Vita di Lorenzo Valla, ricca di documenti e di erudizione, ma attenta soprattutto alla ricostruzione di una personalità e di un'epoca storica, e al loro reciproco e dinamico rapporto.
Il 6 marzo 1900 morì la moglie Amalia e il M. le dedicò il volume della Vita di Luca Signorelli (Firenze 1903), con una introduzione intitolata Alla venerata memoria di Amalia Mancini.
Nel 1910 il M. si dimise dal Consiglio provinciale di Arezzo. L'anno seguente, pubblicò la seconda edizione, "completamente rinnovata con figure illustrative", della Vita di L.B. Alberti (1ª ed., Firenze 1882). Nel 1919 fu nominato socio corrispondente dell'Accademia della Crusca.
Il M. morì a Firenze, il 4 febbr. 1924, mentre era intento a raccogliere materiali per un volume su Gregorio Tifernate o da Città di Castello.
Altre opere: Della vita e delle poesie di A. Guadagnoli. Commentario, Cortona 1858; Gli elementi di pittura per la prima volta pubblicati, con un discorso sulla parte avuta dall'Alberti nel rimettere in onore la lingua italiana nel secolo XV, ibid. 1864; Vittoria Mancini (Ricordo di famiglia), ibid. 1870; I manoscritti della libreria del Comune e dell'Accademia Etrusca di Cortona, ibid. 1884; Cortona nel Medioevo, ibid. 1897 (nuove edd., Roma 1969 e Cortona 1992); Il contributo dei Cortonesi alla coltura italiana, Firenze 1898; Ricordi cortonesi. Il colera del 1855 e l'istituzione della Fraternita della Misericordia, Cortona 1905; Cortona, Bergamo 1909. Una bibliografia quasi completa del M. è in B. Loreti-Lorini, G. M. e le sue opere, Cortona 1932, pp. 18-24 (poi, con integrazioni, in G. Mancini, L'Accademia Etrusca e la Libreria pubblica di Cortona, Cortona 1974, con premessa di P. Romanelli, alle pp. 45 ss.).
Fonti e Bibl.: M. Ricci, Al cav. G. M. di Cortona deputato al Parlamento nazionale( nel giorno fortunatissimo in cui dà la mano di sposo all'eletta del suo cuore Vittoria Papanti di Pisa, Cortona 1869; B. B., Il novantesimo anno di G. M., in Il Marzocco, 31 dic. 1922, p. 4; P. Rajna, G. M., ibid., 17 febbr. 1924, pp. 1 s.; A. Neppi Modona, G. M., in Nuova Antologia, 16 marzo 1925, pp. 195-204; B. Nogara, Per G. M., in Polimnia. Riv. d'arte, 1927, vol. 4, Il centenario dell'Acc. etrusca (29 nov. 1797 - 29 nov. 1927): commemorazioni, pp. 23-31; M. Marcucci - N. Crevani, Accademie e istituzioni culturali in Toscana, a cura di F. Adorno, Firenze 1988, ad ind.; Diz. del Risorgimento nazionale, III, s.v.; Enc. biografica e bibliografica "Italiana", A. Malatesta, Ministri, deputati e senatori dal 1848 al 1922, II, s.v.; ibid., S. Lodovici, Storici, teorici e critici delle arti figurative (1800-1940), s.v.; Enc. Italiana, XXII, p. 85.