LUCCHESINI, Girolamo
Uomo politico, fratello di Cesare (v.), nato a Lucca il 7 maggio 1751, morto a Firenze il 19 ottobre 1825. Ebbe maestro Lazzaro Spallanzani a Modena e a Pavia, ma per la morte del padre (1770) interruppe gli studî. Nel 1779 entrò a Berlino quale ciambellano alla corte di Federico II, che lo prepose alla sua biblioteca, lo nominò membro dell'Accademia delle scienze, di cui fu anche presidente, e morendo gli affidò l'incarico di raccogliere i suoi scritti. Dei rapporti quotidiani con Federico informa largamente il libro di memorie del L., che si limita agli anni 1780-82, più volte pubblicato e illustrato (l'ed. migliore è quella di F. v. Oppeln-Bronikowski e G. B. Volz, Monaco 1926). Morto Federico (1786), il L. fu inviato a rappresentare la Prussia nelle trattative che portarono alla spartizione della Polonia. Egli sostenne la conservazione di quel regno, legandolo alla Prussia, ma dovette abbandonare la via tentata. Ministro di Prussia a Parigi (ottobre 1800), tenacemente avverso all'Austria, cercò in mezzo a molteplici difficoltà un accordo con la Francia, ma preoccupato degli ardimenti napoleonici, del pericolo di asservimento della Prussia, del disgregamento germanico di che era chiaro indice la costituzione della Confederazione renana, finì per preparare un'intesa coi due imperi avversi alla Francia; ma vigilato da Napoleone, al quale non fu mai in simpatia, dovette lasciare Parigi. La Prussia si trovò così isolata nella guerra che si concluse rapidamente a Auerstädt e a Jena. Il L. figura ancora fra i firmatarî del protocollo di Charlottenburg (16 novembre 1806), ma la sua vita diplomatica era finita. Malvisto ormai anche in Prussia, ebbe da Napoleone l'ufficio di gran maestro della corte dei Baciocchi, che tenne fino alla loro caduta. Si ritirò quindi a Firenze offrendo i suoi servigi alla contessa di Albany. Dal 1819 al 1823 attese alla pubblicazione dei tre volumi Sulle cause ed effetti della confederazione Renana, asprissimi contro Napoleone. Nel 1825 entrò in polemica con Carlo Botta per difendere la sua politica prussiana.
Bibl.: Grimaldi, in Atti R. lucch., IV (1828), pp. 329-56; A. Reumont, in Arch. stor. it., XII (1883), pp. 206-226; id., ibid., XVII (1888), pp. 98-106; Dembinski, in Bull. Intern. de l'Acad. Polonaise, 1928, nn. 4-6; D'Ancona, in Nuova Antologia, 1901, pp. 434-42; Prutz, Preuss. Gesch., III (1901), pp. 280-408. Buona parte del carteggio diplomatico in P. Bailleu, Preussen und Frankreich, in Publ. aus den k. preuss. Staatsarsch., XXIX, ii (1800-07), Lipsia 1887.