LAMBARDI (Lombardo, Lombardi), Girolamo
Non si conoscono il luogo e la data di nascita di questo compositore, la cui attività è documentata fra il 1586 e il 1623. Dai frontespizi delle sue opere si ricava la sua appartenenza alla Congregazione dei canonici regolari nel monastero agostiniano di S. Spirito in Isola (nella laguna di Venezia). Nell'epistola dedicatagli nella sua opera Magnificat omnium tonorum (Venezia 1605), Giovanni Croce ricorda che il L. era stato nella fanciullezza allievo di Giuseppe Zarlino ed era in quell'anno generale dell'Ordine. L'amicizia con Croce e il discepolato presso Zarlino, entrambi nativi di Chioggia, portano a congetturare che anche il L. fosse nato in quella città o comunque nell'area veneziana. Che abbia ricoperto la carica di generale del suo Ordine è confermato anche da Giulio Belli nella dedica al L. dell'opera Compieta, falsi bordoni, antifone e litanie della Madonna a 4 voci (Venezia 1607). Secondo R. Eitner, G. Gaspari (Catalogo…) e C. Schmidl, il L. fu allievo di Giovanni Pierluigi da Palestrina. La notizia, non verificabile, appare anche difficilmente credibile, perché tanto il presunto maestro quanto il presunto allievo non si allontanarono mai dalle rispettive regioni d'origine.
A Venezia il L. dovette godere di una certa fama: in un documento del 1614 (cit. in Fabbri) si legge che C. Monteverdi intendeva eseguire a S. Marco le messe a quattro voci del L. nelle funzioni dei giorni feriali. Tranne il periodo di studio con Zarlino a Venezia, si può a ragione ritenere che la vita del L. si sia svolta interamente nel monastero di S. Spirito in Isola. Non si hanno elementi per affermare che il L. ebbe legami di parentela con la famiglia di musicisti Lambardi di Napoli e Lombardi di Messina.
La sua produzione è interamente dedicata alla musica sacra (un madrigale pubblicato nella raccolta collettiva Le risa a vicenda, Venezia, G. Vincenti, 1598, è da attribuire all'omonimo Gerolamo Lombardo di Messina). Le composizioni del L. continuano la tradizione del contrappunto vocale cinquecentesco, nel senso che la resa retorico-musicale di espressioni particolari del testo (il linguaggio compositivo della "seconda prattica" monteverdiana) è impiegata così raramente nel suo opus che si può considerare come un elemento del tutto trascurabile. Lo stile di queste composizioni rivela immediatamente l'appartenenza dell'autore a quella che fu definita "scuola veneziana"; la condotta delle parti e i mezzi espressivi riconducono all'ambiente sonoro i cui più noti esponenti furono i due Gabrieli (e di Giovanni Gabrieli il L. fu più o meno coetaneo).
Dal punto di vista tecnico-interpretativo le sue composizioni non presentano particolari problemi per la loro realizzazione, volendo l'autore soltanto episodicamente servirsi di strutture contrappuntistiche complesse e rinunciando a intervalli di grande ampiezza e quindi di più difficile intonazione. I momenti più marcatamente polifonici sono efficacemente collocati in un contesto di regola omoritmico e accordale (e pure gli Agnus Dei in forma di canone presenti nel libro delle messe - la sua raccolta più accentuatamente contrappuntistica - sono assai lineari). Anche il L. sembra avere accolto la tendenza alla semplificazione del contrappunto maturata tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento, verosimilmente per rispettare i canoni di sobrietà della musica sacra e di maggiore comprensione del testo in osservanza dei decreti tridentini.
Le antifone, i salmi vespertini e il Magnificat furono gli altri testi liturgici che il L. mise più spesso in musica. Il metodo seguito per musicare un salmo vesperale è praticamente sempre lo stesso: un'intonazione gregoriana seguita dalla composizione polifonica. Nell'ultima raccolta di salmi vespertini il L. impiega il moderno stile concertato, utilizzando tre voci sole, un coro di ripieno a cinque voci e il basso continuo per l'organo. Le composizioni del L. vollero essere soprattutto un elemento dell'apparato ad usum della liturgia, e costituire un repertorio sempre pronto per l'uso. Tutto ciò fu attentamente considerato da Monteverdi e dai cantori marciani. Non è nota la data di morte del Lambardi.
Composizioni, tutte stampate a Venezia: Sacra cantica beatae Mariae Virginis cuiusvis toni, quaternis paribus vocibus canenda, A. Gardano, 1586; Psalmi ad tertiam una cum missa, octonis vocibus, R. Amadino, 1594; Antiphonarium vespertinum dierum festorum totius anni iuxta ritum Romani Breviari iussu Pii V reformati nunc nuper pulcherrimis contrapunctis exornatum atque auctum… in tres partes distributum, a otto voci, Stamperia di S. Spirito, 1597; Antiphonae omnes iuxta ritum Romani breviarii pro totius anni Dominicis diebus in primis et secundis vesperis nunc primum… harmonicis elaboratissimisque contrapunctis exornatae atque in duas partes coactae, a quattro voci, 1600; Missae quatuorquaternis et quinis vocibus concinendae, Liber primus, 1601 (contiene: Missa Afferte Domino; Missa Congratulamini mihi; Missa Iubilate Deo; Missa Susanne ung jour); Psalmodia vespertina omnium solemnitatum cum cantico beatae Mariae Virginis octonis vocibus, Liber secundus, 1605; Vespertina omnium solemnitatum psalmodia senis vocibus cum cantico beatae Mariae Virginis… cum basso ad organum, 1612; Vespertina omnium solemnitatum totius anni psalmodia… cum duobus canticis beatae Mariae Virginis, a tre voci e basso continuo con coro di ripieno a cinque, 1613; Psalmodia ad vespertinas omnium solemnitatum horas quinque vocibus infractis decantanda, cum duobus canticis beatae Mariae Virginis cum basso ad organum, 1613; Contrapuncta in introitus missarum … quatuor vocibus decantanda, 1617; Vespertina omnium psalmodia solemnitatum, a tre voci, 1623; due mottetti a quattro voci, unica fonte in Assisi, Sacro Convento di S. Francesco, Biblioteca - Centro di documentazione francescana, Mss., 314.g.
Fonti e Bibl.: Bologna, Civico Museo bibliografico musicale, CarteggioMartiniano, t. XLIV, c. 78; G. Gaspari, Miscellanea manoscritta, t. I, p. 71; Id., Catalogo della Biblioteca del Liceo musicale di Bologna, II, Bologna 1892, p. 247; P. Fabbri, Monteverdi, Torino 1985, p. 186; P. Vittorelli, Il secondo libro dei vespri ad otto voci (1605) di G. L.: edizione critica ed ambientazione storica, tesi di laurea, Università di Venezia, facoltà di lettere e filosofia, a.a. 2001-02; R. Eitner, Quellen-Lexikon, VI, p. 22; H. Riemann, Musik Lexikon, Personenteil, I, p. 11; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 803; Die Musik in Geschichte und Gegenwart, VIII, col. 118; Encyclopédie de la musique, III, p. 25; Répertoire international des sources musicales, Einzeldrucke vor 1800, V, p. 208; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, IV, p. 256; The New Grove Dict. of music and musicians (ed. 2001), XIV, p. 161.