GRAZIANI, Girolamo
Nato nel 1604 alla Pergola nel ducato d'Urbino, fu uomo di governo e poeta alla corte degli Estensi a Modena, successore, negli uffici, di Fulvio Testi. Nel 1647 fu nominato, dal duca Francesco I, segretario del principe ereditario Alfonso, col quale si recò quell'anno in Francia per la conclusione della lega del duca col Mazzarino contro la Spagna. Tornato in patria, divenne segretario di stato. Servì poi il duca Alfonso IV e la duchessa Laura nella minorità di Francesco II. Stanco della vita di corte, si ritirò nella terra natale dove morì nel 1675.
Fra i tanti che in quel secolo tentarono l'epopea egli si distinse per notevoli qualità di poeta; riuscì felicemente non tanto nel poema su Cleopatra (tre canti nell'edizione di Modena, 1631; tredici nell'ed. di Bologna, 1652, dedicato al principe Alfonso d'Este), quanto nel Conquisto di Granata (Modena 1650, dedicato al duca Francesco I). Non si può dire nulla d'un terzo poema Atestio, di cui non si conosce se non il titolo. Nel Conquisto di Granata vi sono tratti di vera poesia, da uno dei quali il Leopardi trasse forse spunti per il suo Consalvo. La tragedia "di nuova moda" Il Cromuele (Bologna 1671) è notevole specialmente perché in essa l'autore s'è di proposito allontanato dalle regole aristoteliche, mirando piuttosto a ritrarre con verità ed efficacia i caratteri e le passioni.
Bibl.: G. Tiraboschi, in Biblioteca modenese, III, Modena 1783, pp. 12-22; A. Belloni, Gli epigoni della Gerusalemme Liberata, Padova 1893, pp. 138, 320-343; id., Una probabile fonte del Consalvo, in Frammenti di critica letteraria, Milano 1903, pp. 261-268.