DURANTI (Durante, de Durantibus), Girolamo
Nacque a Pavia intorno al 1450 da Dagletano, morto prima del 1482. Esordi nell'arte tipografica come editore: nel 1482 formò una società con Antonio Carcano, tipografo milanese in Pavia, per la stampa di "libri Avicene". Il contratto, dell'11 giugno, stabiliva che l'opera dovesse essere stampata entro cinque mesi, in 400 esemplari e "in forma parva": il D. avrebbe fornito la carta e pagato 40 soldi imperiali per volume, il Carcano si impegnava alla stampa e alla consegna di 200 esemplari non legati; per evitare concorrenza tra i soci la proprietà delle 400 copie sarebbe rimasta indivisa per tre anni.
Contrariamente a quanto ritennero T. Gasparrini Leporace e F. Petrucci (Diz. biogr. d. Ital., XIX, Roma 1976, p. 733, sub voce Carcano, Antonio), i "libri Avicene" sono riconoscibili nella prima parte dei Canones medicinae (Indice generale degli incunaboli delle Biblioteche d'Italia, n. 1118). Essa comprende i libri I-II, finiti di stampare rispettivamente il 9 e 16 sett. 1482, ossia entro il termine pattuito; consta di 18 fascicoli e poiché la paga al tipografo per fascicolo oscillava intorno a 102 soldi corrisponde anche il prezzo di 40 lire al volume; la "forma. parva" non si riferisce infine al formato - in questo periodo è impensabile un libro universitario di formato piccolo - bensi al carattere: per l'Avicenna il Carcano usò infatti il più piccolo dei suoi gotici (cfr. Catalogue of books printed in the XVthcentury now in the British Museum, VII, pp. 995 s., e per "forma" = carattere v. S. Rizzo, Illessico filologico degli umanisti, Roma 1973, pp. 76 ss.). Solo dopo aver onorato il contratto il Carcano e il D. procedettero alla stampa dei libri III-V, sottoscritti tra marzo e aprile 1483.
Prima ancora di ultimare l'Avicenna il D. tentò l'attività di tipografo, valendosi però dei materiali del Carcano. Il 31 genn. 1483 fini di stampare la princeps dell'Expositio Regularum solvendi sophismata et Sophismatum Guillelmi Hentisberi di Gaetano da Thiene, finanziata da P. A. Fiocchi e curata da F. Bobbio, professore di medicina a Pavia (Indice generale…, n. 2345 A) e il 23 giugno la Logica di Pietro Degli Alboini da Mantova, affidata allo stesso curatore (ibid., n. 7658). Realizzati ancora con materiali del Carcano, i commenti di Gentile da Foligno Super secundo e Super quinto libro Canonis Avicennae sono datati dall'Indice generale…, nn. 4198 e 4204 intorno al 1488. A più convincente però la datazione al 1486 proposta dalla Gasparrini Leporace: proprio in quell'anno infatti il Carcano stampò il commento di Gentile In primam fen quarti Canonis e le due edizioni del D., realizzate nel medesimo carattere romano, costituirebbero il tempestivo completamento di un corpus richiesto dal curriculum dalla facoltà medica. La datazione al 1486 è preferibile anche perché da quell'anno il D. non lavorò più col Carcano. Le sue ultime quattro edizioni pavesi furono eseguite infatti da Cristoforo Cane. A tre testi scolastici già piuttosto diffusi dalle stampe, sebbene ancora inediti a Pavia - i commenti di Giacomo Della Torre (Iacopo da Forli) Super tres libros Tegni Galieni, curato da Francesco di Bobbio (1487, Indice generale…, n. 4994), e Super primum librum Canonis Avicennae (1488, ibid., n. 4985) e l'Expositio super Physicam Aristotelis di Walther Burley (1488, ibid., n. 2269) - segui nel '91 un'importante princeps: l'Expositio super libros De anima Aristotelis di Egidio Romano (ibid., n. 3077).
Dopo di essa il D. si trasferi a Padova. Sebbene la concorrenza dell'arte veneziana avesse ormai paralizzato ogni attività cittadina, egli vi apri un'officina tipografico-editoriale. La somiglianza dei tre tipi di gotico da lui usati a Padova con quelli di Bernardino Rizzo da Novara, attivo a Venezia tra il 1484 e il '92, lascia supporre che il D. avesse acquisito i suoi strumenti. In un solo anno, il 1493, egli realizzò tre prime edizioni di grande prestigio: i Parva naturalia di Aristotele col commento di s. Tommaso, curati dal professore di medicina Onofrio Fontana da Piacenza (Indice generale…, n. 1493) e altri tre testi di Egidio Romano, il De materia coeli col De intellectu possibili (ibid., n. 3087) e l'Expositio in Physicam Aristotelis, curata da B. Granello ed Egidio da Viterbo (ibid., n. 3086). Il testo del privilegio relativo al primo e al terzo titolo, concesso il 19 ag. 1492, accenna a scelte editoriali dettate da esigenze della facoltà padovana delle arti, ma né i contatti con l'università né il valore dei propri programmi permisero al D. di reggere alla crisi padovana: egli fu l'ultimo tipografo padovano del '400 e dopo di lui l'arte cittadina tacque per quasi mezzo secolo.
Nel 1494 il D. fu costretto dunque a trasferirsi a Venezia e a ridimensionare i suoi progetti: ridivenne semplice editore per i tipi di Cristoforo Botti da Cremona e soprattutto dell'esordiente Bernardino Vitali. Escludendo l'edizione originale delle Questiones in Consequentias Strodi di A. Fracanzani, professore di filosofia a Padova 0494, Indice generale…, n. 4052), dovette accontentarsi di ristampe e riedizioni di testi già diffusissimi: il De proportionibus di Alberto Magno (1494, ibid., n. 249), il De urinis di Gilles de Corbeil (1494, ibid., n. 57), l'Anathomia di Mondino Luzzi (1494, ibid., n. 5915), la Metaphysica di Avicenna, curata dal Fracanzani e dal minorita Francesco da Macerata (1495, ibid., n. 1130).
Mori dopo il 1495.
Dal 1487 il D. usò una marca costituita da un'elisse o un circolo neri su fondo bianco, sormontati da una doppia croce di s. Andrea con le iniziali H. D.
Fonti e Bibl.: S. Comi, Memorie bibliogr. per la storia della tipografia pavese del sec. XV, Pavia1807, pp. 28, 33, 48 ss., 54, 64; R. Fulin, Documenti per servire alla storia della tipografia veneziana, in Arch. veneto, XXIII (1882), pp. 103 s. n. 7; C. Castellani, La stampa in Venezia dalla sua origine alla morte di A. Manuzio, Venezia 1889, p. XLIII; P. Kristeller, Die italienischen Buchdrucker- und Verlegerzeichen, Strassburg 1893, p. 44; R. Proctor, An Index to the early printed books in the British Museum, II, London 1898, p. 460; R. Maiocchi, Di G. Baldizzoni portiere universitario ed editore in Pavia, in Id., Ticinensia, Pavia 1900, pp. 52 s.; R. Bertieri, Editori e stampatori ital. del Quattrocento, Milano 1929, p. 46; M. J. Husung, Die Drucker- und Verlegerzeichen Italiens im XV. Jahrhundert, München 1929, pp. 56 s.; T. Gasparrini Leporace, Notizie e documenti ined. sul tipografo A. Carcano, in Miscellanea di scritti … inmem. di L. Ferrari, Firenze 1952, pp. 334 ss., 350 doc. 4; G. Borsa, Clavis typographorum librariorumque Italiae 1465-1600, Aureliae Aquensis 1980, I, p. 131; II, p. 368 (da correggere però la data 1497); A. Colla, Tipografi, editori e libri aPadova, Treviso, Vicenza, Verona, Trento, in Lastampa degli incunaboli nel Veneto, Venezia [1983], p. 58. Sulle edizioni egidiane: G. Bruni, Saggiobibliografico sulle opere stampate di Egidio Romano, in Analecta augustiniana, XXIV (1961), p. 334 nn. 16, 19, 21.
T. Pesenti