DALLA CASA, Girolamo
Nato a Udine (non si conosce la data), iniziò la sua attività di strumentista probabilmente nella città natale: forse a lui si riferisce la notizia di un Girolamo che fu "piffero" della città fino al 1554, quando partì "per altri lidi" (G. Vale, p. 109). Negli anni successivi fu forse alla corte di Baviera, poiché il suo nome è citato in un documento del 1565 (A. Sandberger, III., p. 356); inoltre il suo primo libro di madrigali (Venezia 1574), è dedicato a Ferdinando (sic!) duca di Baviera come "picciol tributo dell'antica mia servitù".
La sua attività a Venezia è documentata dal 1568: il 29 gennaio il D. venne incaricato di costituire un insieme di strumenti a fiato per esecuzioni in S. Marco. Di questo primo nucleo dell'orchestra di S. Marco facevano parte, oltre al D., che suonava il cornetto, i suoi fratelli Nicolò e Giovanni (quest'ultimo suonatore di trombone basso) ed altri musici reclutati dal D. secondo le esigenze. Con il passare degli anni questo gruppo, divenne più numeroso, e nel 1584, nel titolo de Il vero modo..., il D. si definiva "capo de concerti delli stromenti di fiato della Illustriss. Signoria di Venezia". I tre fratelli furono inoltre "piffari" del doge (Nicolò e Giovanni dal 1572) e parteciparono alle esecuzioni musicali curate dalle confraternite veneziane; Nicolò, nei primi anni del Seicento, diresse anche una compagnia indipendente di piffari. Il D. rimase a capo dell'orchestra fino alla morte avvenuta presumibilmente a Venezia nel 1601; anche i fratelli ne fecero parte fino alla morte, avvenuta per Giovanni nel 1607, per Nicolò nel 1617.
Il D. pubblicò le seguenti raccolte di musica vocale: Il primo libro de madrigali a 5 e a 6 voci insieme a un dialogo a otto ..., Venezia, Figlioli di Antonio Gardano, 1574; Il secondo libro de madrigali a 5 voci, con i passaggi, Venezia, Ricciardo Amadino, 1590; Il primo libro de mottetti a 6 voci ..., Venezia, Ricciardo Amadino, 1597. È inoltre autore di un manuale sulle diminuzioni, documento significativo della prassi strumentale veneziana alla fine del XVI secolo: Il vero modo di diminuir, con tutte le sorti di stromenti. Di fiato, e corda, e di voce hvmana ..., Venezia, Angelo Gardano, 1584. Nei due libri in cui il manuale è diviso, il D. fornisce esempi di diminuzioni utilizzando valori di durata di crome, semicrome, "treplicate" (ventiquattro per battuta) e "quadruplicate" (trentadue per battuta). Il miglior modo di diminuire consiste, secondo il D., nell'uso misto di tutte e quattro le figure. Dopo aver presentato una serie di esempi di passaggi, sui vari intervalli della scala (compresi quelli di sesta, settima e ottava, non considerati nei manuali di autori precedenti), il D. applica l'ornamentazione a passi tratti da madrigali e chansons di Cipriano de Rore, A. Striggio, F. de Monte, A. Willaert, Martin Peu d'Argent, Clemens non Papa, A. Gabrieli, N. Gombert, C. Janequin, T. Crequillon, J. Courtois, O. di Lasso, P. Sandrin, G. P. da Palestrina. Le diminuzioni del D. sono destinate indifferentemente astrumenti a fiato, a corda, a tastiera o alla voce umana; tuttavia per alcuni brani del secondo libro è espressamente indicata una, esecuzione vocale, che si differenzia da quella strumentale per una applicazione delle diminuzioni meno uniforme e con valori di durata meno veloci. La canzone di Cipriano Alla dolc'ombra, che conclude il secondo libro, è l'unico esempio, nel manuale del D., in cui vengano diminuite tutte le voci, invece della sola parte di superius. Nella prefazione al primo libro il D. dà inoltre cenni sulla tecnica degli strumenti a fiato, e in particolare del cornetto, considerato dal D. il più eccellente dei fiati per essere il più simile alla voce umana. Nel complesso il manuale del D. si colloca nell'ambito della tradizione rinascimentale dell'ornamentazione, ma alcune caratteristiche, come l'uso di "tremoli groppizzati" e "groppi battute" al posto delle cadenze ornate degli autori precedenti, accennano alla tendenza alla cristallizzazione degli ornamenti in formule fisse tipica del secolo successivo.
Del fratello Nicolò sono conservati la raccolta Canzoni et madrigali a 4 voci... Libro secondo, Venezia, Ricciardo Amadino, 1591, e brani in antologie: Signor mentre ch'in terra Vergine all'hor (a cinque voci) e Dorme il sommo, e celeste (a dieci voci), in Musica spirituale ... a 5 voci, con due dialoghi a dieci, Venezia, Angelo Gardano, 1586; Poi disse, in Florindo e Armilla canzon pastorale... a cinque voci, Venezia, Ricciardo Arnadino, 1593.
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