GIROLAMO da Praga
Nato prima del 1380, morto nel 1416, è, dopo Hus, il più noto personaggio dei primordî della rivoluzione religiosa in Boemia. Nacque a Praga, dove studiò all'università, avendo fra i maestri anche Giovanni Hus (v.), con il quale strinse amicizia. Ottenuto nel 1398 il grado di baccelliere, G. si recò nel 1399 in Inghilterra. Da Oxford riportò nel 1401 a Praga gli scritti di John Wycliffe e divenne in seguito, durante i suoi continui viaggi, il più grande propagatore della sua dottrina in Europa. Nel 1403 G. andò in Palestina. Nel 1404 studiò alla Sorbona ove nel 1405 tenne lezioni come professore; nell'anno successivo, insegnò nelle università di Heidelberg e Colonia sul Reno, ma anche qui, come già a Parigi, venne a conflitto con l'autorità ecclesiastica. Tornò perciò a Praga, dove dal 1407 insegnò all'università. Nelle sue lezioni universitarie e in pubbliche dispute G. difendeva e propagava la dottrina di Wycliffe come una filosofia realistica; nello stesso tempo sosteneva con Hus la necessità di un concilio universale, unico rimedio ai mali della Chiesa, guadagnando in favore di questa idea l'opinione pubblica boema. Sempre con l'aiuto di Hus, G. approfittò di questa situazione e costrinse, nel 1409, Venceslao a pubblicare il cosiddetto decreto di Kutná Hora, con il quale i maestri cèchi ottennero nell'università di Praga la maggioranza dei voti. Ne derivò un inasprimento della lotta con l'autorità ecclesiastica. Scomunicato, G. si recò all'estero, mettendosi direttamente contro il papa e sostenendo le sue idee alla corte del re ungherese Sigismondo e a Vienna, dove riportò un'altra scomunica. Nel 1412 lo ritroviamo a Praga dove partecipò con Hus alla famosa disputa del 7 giugno, dopo la quale organizzò un corteo in cui la bolla pontificia sulle indulgenze fu bruciata. Nel 1413 viaggiando in Polonia e Lituania, entrò in rapporti con i preti ortodossi, proclamandoli buoni cristiani. Quando Hus cui G. aveva consigliato di difendere pubblicamente al Concilio di Costanza la sua dottrina, fu imprigionato, G. vi si recò dopo di lui, e pur dissuaso dagli amici cèchi, volle poi tornare in Boemia; alla frontiera fu preso, riportato a Costanza e messo in prigione. Condannato al rogo, fu arso il 30 maggio 1416.
G. non lasciò scritti, dai quali risulti con precisione la sua dottrina. Oltre alle relazioni delle sue celebri dispute si sono conservate soltanto due non importanti dissertazioni filosofiche (Positio de universalibus e Quaestio de universalibus). Ma tutta la sua carriera ci attesta che ebbe vasta erudizione filosofica e grande ascendente sugli uditori. Poggio Bracciolini ci informa della sua energica difesa nel Concilio di Costanza. Ebbe fama internazionale e in Boemia è considerato, accanto a Hus, protomartire della Riforma.
Bibl.: P. Bracciolini, Epistola de morte Hieronymi Pragensis ad Leonardum Aretinum, s. a.; Fr. Palacký, Documenta Mag. Joh. Hus vitam, doctrinam, causam... illustrantia, Praga 1868; C. Höfler, Geschichtsschreiber der hussitischen Bewegung, in Fontes Rerum Austriacarum, VI e VII, Vienna 1865-66; J. Loserth, Beiträge zur Geschichte der hussitischen Bewegung, ibid., V, Vienna 1895; J. Goll, Vypsání o místru Jeronýmovi z Prahy (Il racconto di G. di P.), Praga 1878; L. Klicman, Processus judiciarius contra Jeronimum de Praga habitus Viennae 1410-1412, Praga 1898; V. Novotný: Jeronym Pražský (G. da P.), in Ottuv Slovník Naučný (Enciclopedia di Otto), XIII, Praga 1898.