CAFARO, Girolamo (Hieronymus Capharus)
Nacque a Salerno in data non precisabile, al principio del sec. XVI.
Ecclesiastico e maestro di latino assai reputato, svolse la sua attività a Roma e a Firenze senza mai accedere alla carriera universitaria. Fu a Cortona almeno fin dal 1541, anno in cui pubblicò in quella città gli Annales in esametri del Francani. Ivi professò pubblicamente per il solo anno 1542 con stipendio annuo di 100 scudi e qualche sgravio fiscale, ed ebbe come scolari, tra gli altri, i fratelli Benedetto e Bono di Dionigi Boni che furono giuristi assai noti. Sempre a Cortona apparve la sua Epitome grammatices (1545), la Grammatices phoenix e il De conscribendis epistolis et de orthegraphia rispettivamente nel gennaio e nel febbraio 1546. Nel 1552 apparvero a Roma le Clausulae atque flosculi ex Ciceronis epistolis… selectae linguaque etrusca expositae, i Notanda quaedam ac Dialegus de interpretatione cuiuslibet autoris e, senza indicazione di anno, ExHadriano Cardinale de latino sermone.Lo ritroviamo in seguito a Venezia dove, il 30 sett. 1560, scrisse la lettera di dedica della sua Epitome (Venezia 1577) al cortonese Filippo Venuti, in cui approvava il progetto del discepolo di pubblicare un Dittionario volgare et latino che, apparso a Venezia nel 1561 come semplice lessico, fu poi ampliato con aggiunta di esempi nel 1566.
L'opera fu dedicata al C. e, pur non essendo la prima nel suo genere, godette di larga fortuna come attestano la molte ristampe (di cui alcune non autorizzate) e l'adattamento fattone alla lingua francese.
Il C. trasse dal suo insegnamento del latino, che doveva in parte svolgersi in volgare, lo spunto per interessarsi anche di grammatica italiana, di cui tenne alcune lezioni nella scuola che aveva aperto a Venezia (la cosiddetta Accademia Cafarea) dalle quali Girolamo Labella raccolse le assai rozze Regole della lingua tosca, dell'ortografia volgare e latina (Venezia 1570). Altre opere del C., tutte di carattere piattamente didascalico, sono: il De metro et orthographia e il De multiplici ratione variandae orationis atque conficiendarum epistolarum, dedicato a Guido Argenteo nel 1566, pubblicati a Venezia (1577) insieme al De structura orationis carmine exametro e alla Grammatice, con dedica a Paolo Manuzio. Pure di carattere eminentemente scolastico sono le Elocutiones atque clausolae e singulis Ciceronis epistolis familiaribus selectae (Venezia 1584) e le Ciceronis Phrases dedicate a Ippolito II d'Este (Venezia 1588).
Si conosce, di inedito, un carme conservato nel ms. Marciano lat.XII.150 (P. O. Kristeller, Iter Italicum, II, p. 259)e alcune orazioni di un Marius Thesaurus scritte "Hier. Capharo Salernitano praeceptore" nel ms. N. 36. sup. dell'Ambrosiana di Milano (Kristeller, I, p. 301).
La data della sua morte è ignota, ma deve verosimilmente cadere verso la fine del Cinquecento.
Bibl.: B. Chioccarelli, De illustribus scriptor. qui in civitate et regno Neapolis… floruerunt, Neapoli 1780, I, p. 211; C. Trabalza, Storia della grammatica italiana, Milano 1908, p. 132 n.; G Mancini, Contributo dei cortonesi alla coltura italiana, in Arch. stor. ital., LXXIX(1921), 2, pp. 85 ss.; G. De Crescenzo, Dizionario storico-biografico degli illustri e benemeriti salernitani, Salerno 1933, p. 194.