AMATI, Girolamo (Ieronimo)
Liutaio, nacque a Cremona il 26 maggio 1649; terzogenito di "maestro" Nicola e di Lucrezia de Paleari fu il solo dei loro nove figli a professare l'arte paterna.
Dal libro della parrocchia di S. Faustino, dove la famiglia Amati era iscritta, si apprende che Victoria Aloisia, figlia di Girolamo Amati e di Angela (Angiola) Carettoni, era nata il 20 giugno 1679 e a lei seguirono Eufrosia Scolastica e Nicola Giuseppe Maria; quest'ultimo non si dedicò all'arte della liuteria.
L'A. fu alunno del padre, ma i suoi violini - pochissimi sono gli esemplari a noi rimasti -, specie i primi che maggiormente risentono l'influsso del suo maestro, si mostrano inferiori a quelli dei più celebri Amati, soprattutto nella vernice, non così viva e trasparente (e questo ci fa supporre che egli ignorasse o non fosse in grado di applicare con la stessa perizia i procedimenti adoperati dal padre), e nella forma non molto elegante. A mano a mano, la fama sempre crescente del suo contemporaneo - e con quasi certezza condiscepolo -Antonio Stradivari spinse l'A. ad adottare nei suoi violini soprattutto il grande formato (che, del resto, pur non essendo il modello preferito dai suoi avi, non era però a loro, come abbiamo già visto, sconosciuto) e ad avvicinarsi al modello stradivariano più piatto, dalla vernice bruno-rossa, trasparente e indubbiamente migliore, anche come resistenza, di quella impiegata precedentemente. Di lui si hanno anche apprezzati violoncelli e oggi si tende a rivalutare la sua importanza offuscata, a ragione, ma eccessivamente, dal successo del suo più grande contemporaneo. L'A. morì, ultimo della sua famiglia, a Cremona il 21 febbr. 1740.
Bibl.: G. de Piccolellis, Liutai antichi e moderni,Firenze 1885, pp. 13 s.; Id., Genealogia degli Amati e dei Guarnieri. Note aggiunte,Firenze 1886, pp. 20-22; W. Hill, Antoine Stradivarius, sa vie et son œuvre,Paris-Londres 1907, pp. 35, 36, 37 s.; G. Strocchi, Liuteria. Storia ed arte...,Lugo 1937, pp. 282 s.; C. Bonetti, La genealogia degli Amati liutai e il primato della scuola liutistica cremonese,Cremona 1938, pp. 33-35; R. Vannes, Dict. univ. des luthiers,Bruxelles 1951, pp. 7 s.; F. Niederheitmann-A. Beer, Cremona. Eine Charakteristik der italianischen Geigenbauer und ihrer Instrumente,Frankfurt am Main 1956, p. 89; K. Jalovec, Italienische Geigenbauer,Prag 1957, p. 32; Die Musik in Geschichte und Gegenwart,I, col. 407; G. Grove's Dict. of music and musicians,I, London 1954, p. 132.