AMASEO, Girolamo (Hieronymus Amaseus, anche Lucius Hieronymus)
Nacque a Udine il 10 sett. 1467, figlio di Giovanni e fratello minore di Leonardo e Gregorio. Insieme a quest'ultimo egli fu, nella città natale, discepolo di Marcantonio Sabellico, sotto la guida del quale apprese le lingue classiche, dimostrando facilità nel comporre versi latini. Nel 1486 Gregorio, scelto come professore dalla città di Udine, prese l'A. per coadiutore. Nel settembre 1489 ambedue ricevettero la laurea poetica dall'imperatore Federico III a Duino. Gregorio poco prima aveva dovuto lasciare l'insegnamento a Udine, e i due fratelli si portarono a Padova. Nell'aprile 1493 l'A. era a Firenze, dove intendeva studiare sotto il Poliziano e Giano Lascaris, e far giudicare i propri versi per darli alle stampe, ma in realtà non pubblicò per allora nulla. Avrebbe voluto anche apprendere l'ebraico e progettava un'opera "de religione christiana". In seguito visse fra Venezia, Padova e Udine.
Nel settembre 1499, quando Francesi e Veneziani avevano appena finito di occupare il ducato di Milano e Venezia insisteva per avere da Luigi XII aiuto diplomatico e militare nella sua lotta contro i Turchi, egli pubblicò un Vaticinium quo praedicitur uniuersurn orbem terrarum christianae religionis imperium subiturum.
Vi immaginava che il re francese e Venezia, auspice Alessandro VI, conquistassero l'impero turco e poi tutta l'Europa orientale e l'Asia, mentre Ferdinando d'Aragona, occupando l'Africa, avrebbe completato la riduzione di tutto il mondo sotto il Cristianesimo.
Il Vaticinium era quasi l'adattamento e il travestimento, in esametri dalle forme e immagini epico-classiche, delle profezie, discendenti a loro volta da altre più antiche, che avevano preceduto e accompagnato la discesa di Carlo VIII, al quale promettevano la conquista di Gerusalemme e la monarchia universale. Per l'A. i trionfi di Luigi si sarebbero conclusi con un rendimento di grazie a Gerusalemme; sarebbe poi cominciata una nuova età dell'oro, traduzione in termini classici delle attese escatologiche contenute nelle profezie più propriamente religiose.
Nella dedica del Vaticinium ad Accurse Maynier, ambasciatore di Luigi XII presso la Signoria veneta, l'A., che sperava forse di ottenere qualche riconoscimento o incarico come storiografo o poeta, lamentava la non lieta condizione dei dotti in genere e sua. Il Maynier, in un discorso che pronunciò a Venezia nell'aprile 1500, faceva i nomi del Sabellico, di Gregorio e Girolamo Amaseo come degni di narrare gli eventi di quei giorni. Ancora nel giugno 1507 Gregorio presentò a Luigi XII, a Milano, il Vaticinium del fratello, sperando per lui o per sé la commissione di scrivere storie, ma neppure questo tentativo ebbe buon esito.
Nell'agosto 1505(non 1511, come risulterebbe da quanto scrive il Cerini, Prolegomeni..,p. CIII, n.) l'A. si laureò a Padova in filosofia e medicina. Nel 1506 faceva il "pedante" a Venezia, ma nell'ottobre dello stesso anno venne chiamato come professore a Udine, a coprire l'ufficio già appartenuto al fratello e che egli tenne fino alla morte, non senza qualche contrasto e avendo a subire talora diminuzione ed interruzione dello stipendio. Ebbe fra i suoi discepoli Romolo, figlio di Gregorio. Nel 1513 sposò Anna del Torso, dalla quale ebbe la figlia Dorotea. Nel 1503 gli era nato un figlio naturale, Giovanni Celo. Morì il 21 maggio 1517.
Oltre al Vaticinium non pubblicò che pochi versi, ma lasciò dieci libri di poesie latine, con qualcuna in greco, varie per genere e forma metrica, che, secondo il desiderio espresso nel testamento, avrebbe voluto far pubblicare dal nipote Romolo.
Opere: Vaticinium quo praedicitur uniuersum orbem terrarum christianae religionis imperium subiturum,Venetile, [Aldo Manuzio], 1499; Ad lectorem carmen ex tempore editum,in app. a: Franciscus Vidienus, Panaegyricus Leonardo Lauretano ... dictus,Venetiis 1503; Carmen (due distici) in app. a: Johannes Harmonius Marsus, Stephanium,Venetils, s.a.
Versi e lettere o frammenti di lettere (rispettivamente dai mss. Ambrosiani A 187 sup. e A 59inf.) sono stati pubblicati da F. Scarselli, Vita Romuli Amasaei,Bononiae 1763, pp. 174-177 e 190; V. Joppi, Due carmi di G. A. in lode dell'Alviano, in Arch. stor. per Trieste, l'Istria e il Trentino,IV (1890), pp. 138-142; A. Ceruti, Prolegomeni ai Diarii udinesi...di Leonardo e Gregorio Amaseo e G. A. Azio, Venezia 1884, pp. XXIX, XXXIV-XXXV, XCVIII-C, CII-CIII.
Bibl.: G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, I, 1, Brescia 1753, pp. 576-577; G.G. Liruti, Notizie delle vite ed opere scritte da' letterati del Friuli, II, Venezia 1762, pp. 347-349; F. Scarselli, Vita Romuli Amasaei, Bononiae 1763, pp. 3-5,55-56,173-175; A. Cerini, Prolegomeni cit., pp.XCVII-CIV e passim; Diarii cit., passim (v. indice); D. Ongaro, Le scuole pubbliche in Udine nel secolo XV, Udine 1885, pp. 54-56;V. Marchesi, Le scuole di Udine nei secc. XVI e XVII, estr. dagli Annali d. R. Ist. tecnico di Udine, s.2 VIII (1890), pp. 6-8.