BIAGGI, Girolamo Alessandro
Nacque a Calcio (Bergamo) il 2 febbr. 1819. Dal 1829 al 1839 studiò violino e composizione al conservatorio di Milano con i maestri A. Rolla e N. Vaccai; contemporaneamente lavorava per la casa editrice Lucca di Milano come correttore e riduttore per pianoforte di partiture. Dal 1847 fondò e diresse a Milano il giornale L'Italia musicale,edito dalla stessa casa editrice Lucca.
Nel 1848 il B. prese parte ai moti delle cinque giornate, combattendo valorosamente; fu poi nominato segretario del governo provvisorio di Milano. Profugo in Piemonte dopo l'armistizio Salasco, entrò impiegato della consulta lombarda a Torino; in seguito si recò a Parigi, dove conobbe personalità del mondo culturale e frequentò G. Rossini. Dopo il 1860, unificatasi nel nuovo Regno l'Italia, tornò in patria e svolse attività di maestro concertatore e direttore d'orchestra, ma soprattutto di collaboratore musicale (con lo pseudonimo Ippolito d'Albano), di notevole autorità, a vari giornali e riviste: Gazzetta d'Italia, Gazzetta del popolo, Nuova Antologia, Gazzetta musicale di Milano e L'Indipendente (Napoli). Nel 1863 si stabili a Firenze, dove era stato invitato a insegnare nell'Istituto musicale storia ed estetica musicale (succedendo a D. Picchianti) e dove fu anche critico della Nazione dal 1866 al 1895. A Firenze morì il 21 marzo 1897.
Come compositore, l'attività del B. si compendia in alcune musiche da chiesa, tra le quali merita di essere ricordata una Messada requiem (1856),l'opera Martino della Scala,rappresentata a Messina, e diversi lavori minori (cantante e romanze). Più positiva rimase la produzione saggistica e critica: interessanti sono l'opuscolo Della musica religiosa e delle questioni inerenti (Milano 1856)e alcune relazioni all'Accademia del R. Istituto musicale di Firenze, come Considerazioni intorno allo stato presente della musica italiana (1865),nella quale considera il suo tempo come un periodo di transizione e propone un'educazione musicale basata su una più precisa e più sicura coscienza storica; Ricerche storiche della musica melodrammatica (1866),in cui tratta non tanto delle origini e dello stato dell'opera in musica del suo tempo quanto piuttosto di Wagner, che avversa; L'arte del pianista nel suo stretto significato (1873)e Della parte che dovrebbe avere negli studi del compositore di musica lateoria e la pratica (1875).Notevoli fra i lavoria carattere didattico: Su gli strumenti a pizzico; I conservatori di musica in Italia ed il loro riordinamento (in Nuova Antologia,16apr. 1897) e Instradamento pratico alla lettura della musica preposto a' giovanetti (Milano s.d.). Con questi e altri scritti il B. si mostrò musicologo di rara dottrina e contribuì al sorgere della critica musicale italiana, che dominò, insieme con F. D'Arcais, per un ventennio.
Degne di ricordo sono anche le prefazioni a Gl'inni della chiesa tradotti e concertati da Luigi Venturi con un ragionamento sul canto liturgico di G.A. B., Firenze 1880, e alla Vita di Nicola Vaccai scritta dal figlio Giulio,Bologna 1882. Rimasero incompiuti un'opera di vasto respiro sulla vita di Rossini, già delineata in una relazione del 1869, Della vita e delle opere di Rossini (nella quale il B. nega a scrittori non storici della musica e quindi incompetenti, come Stendhal e E. M. Oettinger, la legittimità di criticare Rossini), e un Dizionario storico-critico della musica.
Bibl.: E. Ricordi, Comm. del prof. G. A. B.,in Gazz. mus. di Milano,LII(1897), 12, pp. 182 s.; I. Valetta, G. A. B.,in Nuova Antol.,10 apr. 1897, pp. 559-561; A. Damerini, Il R. Conserv. di musica "L. Cherubini" di Firenze,Firenze 1941, pp. 13, 74; F. J. Fétis, Biogr. univ. des Musiciens,Suppl. Paris 1881, pp. 87 s.; Encicl. dello Spettacolo,II, col. 457; Enc. della Musica Ricordi,I, Milano 1963, p. 256.