GIRAFFA (dall'arabo zarāfah, probabilmente d'origine africana; lat. scient. Giraffia Brisson 1762)
Genere sul quale è fondata la famiglia omonima (Giraffidae Gray 1821) di Artiodattili ruminanti pecoriformi (v.).
Gli esemplari di questo genere hanno statura grande, testa, collo, arti lunghi, corna brevi e costantemente ricoperte dall'integumento comune. Vi appartengono i due generi Giraffa e Okapia (v.).
La giraffa è indubbiamente una cosiddetta forma estrema, specializzata per la vita nella steppa alberata. Ambedue i sessi sono provvisti di corna; oltre alle due fronto-parietali possono esservi, in alcune specie, anche un corno basso impari frontale e due cornetti occipitali. La testa è molto lunga con muso sottile e lingua lunghissima e prensile; collo e arti lunghissimi, tronco corto e scosceso, coda di media lunghezza e munita di lungo ciuffo terminale. Il manto è sempre segnato di fitte macchie brune tra le quali resta un reticolato chiaro.
Le giraffe vivono in mandre, le quali sono generalmente poco numerose, spesso associate a zebre, gnu o altre antilopi e struzzi. Si nutrono delle foglie e ramoscelli di diverse acacie, per bere allargano gradatamente le zampe anteriori fino a che la distanza tra zoccolo e zoccolo è uguale alla lunghezza della gamba e piegano il collo. Hanno vista acutissima, olfatto buono; disturbate fuggono a trotto d'ambio apparentemente poco serrato ma in realtà velocissimo. Gravidanza di circa 14 mesi, partoriscono un solo piccolo. Un'unica specie con 13 sottospecie (1930) vive in tutta l'Africa a sud del Sahara. In Eritrea la Giraffa tipica (Giraffa camelopardalis camelopardalis L.) che supera i 5 m. d'altezza alla testa; in Somalia la giraffa reticolata (G. c. reticulata Winton).