GARAVAGLIA, Giovita Ferruccio (in arte Ferruccio Garavaglia)
Attore italiano, nato a San Zenone Po (Pavia) il 1° maggio 1868, morto a Napoli il 29 aprile 1912. Dopo i primi, giovanili esperimenti con filodrammatici del suo paese, abbandonò gli studî classici per seguire una compagnia di poveri comici vagabondi; cantò in teatri di varietà d'infimo ordine e in piccole compagnie liriche; seguì Andrea Maggi in America; tornato in Italia entrò a far parte di compagnie regolari (Paladini, Duse). Infine nel 1904 fu prescelto come primo attore da Edoardo Boutet per la "Stabile Romana"; dove il suo successo fu tale che, nell'anno seguente, era assunto come condirettore; e al terzo anno, ritiratosi il Boutet, ne rimaneva unico direttore.
Attore versatile, di stile inquieto e nervoso e perciò non di rado ineguale, ma più spesso suggestivo e potente, ebbe campo di dare, nell'eclettico repertorio della "Stabile", i più varî saggi di sé; passando dai toni eroici del Giulio Cesare shakespeariano, dell'Orestiade di Eschilo, e dell'Alcalde di Zalamea di Calderon, a quelli romantici di Pietra fra pietre di Sudermann, e dei Tessitori di Hauptmann, e a quelli veristici, se non addirittura patologici, della Moglie onesta di G.A. Traversi, dei Fantasmi di Bracco, di Papà Eccellenza di Rovetta, della Flotta degli emigranti di Morello, ecc. Ottimo direttore e disciplinatore di masse, inscenò tra l'altro I ventri dorati di Fabre e, con grande fasto, La Nave di d'Annunzio, di cui fu protagonista acclamato anche grazie alle sue liriche virtù di dicitore di versi, che lo avevano reso noto nella intelligente recitazione di canti danteschi. Dopo breve parentesi, dovuta alla malattia di cuore che lo minava, fece un giro artistico con Irna Gramatica; poi mise in scena, con compagnia sua, Re Lear e Amleto, riportando trionfi specie nel secondo, e Il piccolo santo di Bracco in cui fu generalmente ammirato.
Il figlio Leo professa tuttora l'arte paterna.